Città degli archivi

Archivio della Guardia civica poi nazionale di Bologna 1847-1849

Denominazione:

Archivio della Guardia civica poi nazionale di Bologna 1847-1849

Tipologia:

fondo

Data:

1847 - 1849

Note alla data:

con docc. del 1831-1832.

Consistenza:

22 regg., 97 bb. (con 207 regg., 272 fascc.)

Descrizione:

Il fondo si compone di regg. e fascc. relativi alla organizzazione ed ai compiti della Guardia nonchè alle sua attività amministrative e militari. Si conserva pertanto la seguente documentazione:

- regolamenti, istruzioni e disposizioni del Comando della Guardia, del Comune di Bologna e della Legazione di Bologna relativi all'organizzazione ed al servizio della Guardia;

- carteggio amministrativo, protocolli e repertori del Comando della Guardia;

- docc. prodotti dal Consiglio di revisione (organo interno della Guardia): verbali e carteggio, richieste di esenzione dal servizio pervenute al Consiglio, indici e prospetti degli esentati;

- quadri per la formazione dei consigli di disciplina;

- documentazione relativa agli iscritti della Guardia: regg. matricolari, regg. dei componenti le compagnie, ruoli dei quartieri e delle compagnie, ruoli degli ufficiali e sottufficiali, schede personali degli appartenenti alla Guardia;

- docc. relativi all'elezione di ufficiali, sottufficiali e graduati: verbali e schede elettorali;

- cc. riguardanti il servizio svolto: ruoli e stati di servizio (rapporti di servizio, prospetti degli assenti dal servizio);

- atti relativi alla consegna delle armi da parte della Guardia nazionale disciolta (successivi, quindi, al suo scioglimento);

- miscellanea.

Per quanto riguarda il subfondo della Guardia 1831-1832 si conservano soltanto regolamenti, istruzioni e un fasc. di miscellanea.

Storia archivistica:

L'archivio della Guardia civica poi nazionale 1847-1849 era originariamente di proprietà del Comune di Bologna, che lo custodiva presso l'Archivio generale del Comune insieme agli altri nuclei documentari delle guardie nazionali precedenti e successive (Guardia nazionale 1796-1815, 1831-1832 e 1859-1867). Nel 1923 queste cc. furono donate dal Comune al Museo civico del Risorgimento di Bologna: da quel momento l'archivio rimase di proprietà del Museo ma subì diversi traslochi: il primo nel 1988, quando il Museo cambiò sede spostandosi dai locali del Museo civico a quelli della Casa Carducci; il secondo nel 1992, quando i docc. furono depositati presso la Biblioteca comunale dell'Archiginnasio; l'ultimo nel 1999, quando tornarono ad essere conservati presso l'Archivio storico comunale (nella sua nuova struttura). Per ognuno di tali passaggi sono stati redatti elenchi di versamento o di consistenza in base ai quali sembra di poter affermare che non vi è stata alcuna dispersione di carte. In tutta questa vicenda i complessi documentari prodotti dalle guardie nazionali che si sono succedute nel tempo sono stati considerati come un unico nucleo documentario unitamente agli archivi della Commissione municipale per gli alloggi militari e alle cc. della Coscrizione napoleonica, pur non avendo alcuna relazioni con essi: questo materiale, difatti, è stato donato dal Comune insieme agli archivi della Guardia, ne ha condiviso le sorti ed è sempre contemplato anche nei suddetti elenchi di consistenza.
Una porzione di documentazione, risalente agli anni 1847-1849, si trova conservata presso l'Archivio di Stato di Bologna (acquisita per donazione): si tratta di 12 regg. (ruoli e indici dei ruoli), 4 rotoli (illustrazioni dei quartieri della Guardia) 8 bb. e 5 pacchi che contengono carteggio amministrativo e cc. relative alla nomina di ufficiali e graduati. Secondo quanto risulta dai protocolli e dai fascc. relativi all'acquisizione di versamenti e donazioni, in Archivio di Stato arrivarono due donazioni di materiale appartenente alla Guardia: la prima risale al 1884, quando Gian Gaetano Berti, che presiedette la Commissione incaricata della formazione dei ruoli della Guardia e fu anche incaricato della formazione del Battaglione universitario, consegnò all'Archivio 13 regg., 5 fascc. e 16 pacchi: si tratta di ruoli, un fasc. di corrispondenza e pagelle di nomina. La seconda donazione risale, invece, al 1900: Gioacchino Viani, nipote di Giovanni Viani che fu presidente del Governo delle province unite, consegnò 5 mazzi di carte: una parte di questo materiale è riconducibile alla Guardia, ma il resto appartiene alle Pattuglie cittadine. Dall'analisi degli elenchi descrittivi sembra che la documentazione pervenuta attraverso queste donazioni corrisponda solo a una porzione del materiale attualmente esistente in Archivio di Stato. Ad ogni modo una parte di questo materiale (il carteggio amministrativo e, a quanto pare, le nomine di ufficiali e graduati) è stata ordinata e inventariata nel 1981 dal dottor Belletti (inventario consultabile presso l'Archivio di Stato).
Il fondo conservato presso l'archivio storico comunale è stato invece descritto, ma non riordinato, nel 2003 dal dottor Otello Sangiorgi, responsabile del Museo civico del Risorgimento di Bologna. Per questo lavoro, che sembrerebbe configurarsi come un elenco di consistenza, Sangiorgi ha usato come "guida" l'elenco di versamento redatto nel 1923 in occasione della donazione dell'archivio al Museo: difatti le serie da lui individuate rispecchiano la struttura del detto elenco, nel quale però la documentazione non è stata descritta per serie ma semplicemente riportando le tipologie documentarie esistenti affiancate dalla loro consistenza (ad es. "Buste contrassegnate dalle lettere dell'alfabeto dall'A alla Z, contenenti atti di comando e amministrazione: buste 22"). Anche da Sangiorgi l'archivio è stato descritto senza effettuare spostamenti, dunque senza un riordino, come si diceva: si tratta di un'elencazione del materiale prodotto dalla Guardia, certo più precisa rispetto a quanto avveniva per l'elenco del 1923 in quanto sono descritti i contenuti dei fascc. e dei regg. - anche se non sempre sono stati rilevati gli estremi cronologici; vi è compreso anche il materiale prodotto dalla Guardia nazionale poi civica 1831-1832 (così come accadeva anche nell'elenco del 1923 e nei successivi: difatti l'unico faldone conservatosi per questa Guardia è sempre stato considerato unitamente alla Guardia 1847-1849). Lo strumento, denominato "Ricognizione analitica", è organizzato in 23 serie, corredato da un'introduzione e da un "inventario sintetico", meno dettagliato ma complementare alla ricognizione. In sede di riordino le "serie" contemplate nella ricognizione sono state nella maggior parte dei casi smembrate, anche perchè spesso facevano riferimento ad un singolo faldone in cui si conservava documentazione riconducibile (e ricondotta) a serie diverse; in alcuni casi sono state mantenute pur modificandone il nome e, a volte, la consistenza.
Riguardo a questo materiale si può ancora dire che la maggior parte dei docc. è stata rinvenuta condizionata in faldoni, scatole o comunque contenitori originali; buona parte del carteggio è conservata nelle carpette originali, su cui sono riportati titoli e numeri di repertoriazione, e lo scarso materiale sciolto è stato ricondotto alla documentazione affine oppure ha dato origine a serie di materiale eterogeneo. Il lavoro di riordino ed inventariazione, iniziato nell'anno 2010 e concluso nel 2011, ha interessato tutti i complessi documentari prodotti dalle guardie nazionali. Nel corso della schedatura e del lavoro di analisi e ricostruzione delle vicende storiche è emerso che tra la fine del Settecento e la seconda metà dell'Ottocento si sono succedute quattro diverse guardie: una volta distinti i nuclei documentari da esse prodotti, essi sono stati descritti e inventariati separatamente (con l'eccezione della Guardia 1831-1832).

Redazione inventario:
Inventario a cura di Stefania Di Primio redatto tra il 2010 e il 2011 per il progetto "Una città per gli archivi" promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e dalla Fondazione Cassa di risparmio di Bologna.

Criteri di ordinamento:

Al termine della schedatura e dell'analisi delle cc. conservate in archivio si è scelto di ordinare la documentazione secondo la seguente struttura: inizialmente si trovano le serie relative a regolamenti e disposizioni riguardanti l'organizzazione della Guardia e il servizio da essa espletato; seguono il carteggio del Comando della Guardia con i relativi protocolli e repertori; quindi le serie relative all'attività degli organi interni della Guardia: per il Consiglio di revisione i verbali e le richieste di esenzione dal servizio esaminate; per i consigli di disciplina i quadri per la formazione degli stessi. Sono poi descritte tutte le serie di regg., indici, ruoli e schede personali degli appartenenti alla Guardia (regg. matricolari, ruoli dei quartieri, ruoli degli ufficiali, "pagelle" personali). In seguito sono state poste le serie relative all'elezione di ufficiali, sottufficiali e graduati (verbali e schede elettorali) le serie relative al servizio svolto (ruoli e stati di servizio). Infine si trovano una serie di miscellanea e una serie di atti relativi alla consegna delle armi da parte della disciolta Guardia. Si segnala la presenza di una busta di registri e moduli non compilati che si è scelto di non scartare perché, in qualche caso, uniche attestazioni di prassi diversamente non più testimoniate dalla documentazione conservata. Si è cercato, per quanto lo permettevano le tipologie documentarie conservatesi e l'esistenza presso la Guardia di organi con competenze affini, di avvalersi della stessa struttura gerarchica sia per il complesso documentario prodotto dalla Guardia 1847-1849 sia per la Guardia 1859-1867: dall'analisi delle cc., dei regolamenti e delle vicende storiche è infatti emerso che le due formazioni erano organizzate secondo strutture interne molto simili (un Comando e diversi organi interni aventi competenze su gestione degli arruolamenti, della contabilità, della disciplina ed inoltre una struttura gerarchica che poi è la stessa di tutte le formazioni militari) e praticamente identici erano il servizio svolto, le competenze e gli obblighi. Di conseguenza si è scelto di utilizzare un'unica struttura per entrambi i fondi in modo da rendere subito evidenti le somiglianze e le differenze tra le due guardie nonchè la diversa situazione conservativa delle cc. prodotte dall'una e dall'altra. Per la Guardia 1847-1849 si è infine scelto di creare un subfondo, posto in coda alle serie sopra elencate, costituito dalle poche cc. appartenenti alla Guardia 1831-1832: questa documentazione ha sempre viaggiato unitamente al materiale della Guardia 1847-1849 ed è stata considerata tutt'uno con essa in tutti gli strumenti di corredo prodotti nel corso del tempo. Trattandosi per lo più di regolamenti e istruzioni, è possibile che tali docc. siano stati utilizzati come una sorta di "guida" al momento della costituzione della Guardia 1847-1849 e che siano poi stati conservati insieme con il resto. Di qui la decisione di identificare questa porzione di materiale, che dunque ha un diverso soggetto produttore, come un subfondo.

Note:

Documentazione collegata:
Notizie circa la Guardia civica poi nazionale si trovano anche nell'archivio della Segreteria generale del Comune di Bologna, conservato presso l'Archivio storico comunale di Bologna.
Una parte della documentazione prodotta dalla Guardia civica poi nazionale è conservata presso l'Archivio di Stato di Bologna, nel fondo Guardia nazionale, Guardia civica, Pattuglie cittadine 1832-1867. Si tratta nello specifico di 12 regg., 8 bb., 5 pacchi e 4 rotoli risalenti agli anni 1847-18478, fra cui si annoverano: - carteggio amministrativo; - ruoli e indici dei ruoli; - cc. relative alla nomina di ufficiali e graduati; - illustrazioni dei quartieri (ovvero posti di guardia) della Guardia.

La documentazione è conservata da:


La documentazione è stata prodotta da:


Enti:

  • Comune di Bologna
  • Guardia civica (1847-1849), Comando generale
  • Guardia civica (1847-1849), Consiglio di revisione***
  • Guardia civica di Bologna (1847 - 1849)
  • Legazione di Bologna***

Toponimi:

  • Bologna

Redazione e revisione:

  • Redatta in xDams , 20-12-2007 - 27/06/2014

Bibliografia:

  • Museo civico del Risorgimento, Cittadini in armi. La Guardia nazionale a Bologna tra feste e rivoluzioni 1796-1861, Bologna: Tipografia moderna, 1993.