Denominazione:
Archivio del Comitato di liberazione nazionale Emilia RomagnaTipologia:
fondoData:
1945 apr. 28 - 1946 ago. 19Note alla data:
con docc. in originale e in copia dal 3 mar. 1924 e fino al 23 ago. 1947.Consistenza:
3 bb. (con 27 fascc., 1 reg.)Descrizione:
Si compone di uno spezzone del fondo prodotto dal Comitato di liberazione nazionale Emilia Romagna (Clner), e in particolare:- dei verbali delle riunioni del Clner svolte tra il mese di maggio 1945 e il mese di agosto 1946;
- di denunce e di schede biografiche predisposte ai fini dell'epurazione antifascista.
Regole di accesso ed uso:
Si ritiene che la documentazione sia soggetta ai limiti di consultabilità previsti dal decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (Codice in materia di protezione dei dati personali).
Storia archivistica:
La documentazione prodotta dal Comitato di liberazione nazionale Emilia Romagna (Clner) durante il periodo bellico è andata in gran parte dispersa, verosimilmente a causa del regime di precarietà nel quale fu costretta a operare la segreteria dell'organismo.I compiti delle segreterie dei Cln regionali erano stati dettati in particolare dalla circolare del Comitato di liberazione nazionale per l'Alta Italia (Clnai) n. 1 del gennaio 1945, che imponeva tra l'altro a ogni segreteria di tenere un protocollo unico delle circolari e degli atti ufficiali trasmessi ai Cln dipendenti, e un protocollo generale della corrispondenza in partenza. Era inoltre fatto obbligo alle segreterie di «curare nel miglior modo la conservazione degli atti e documenti dei Cln, per i quali dovrà esser trovata una sistemazione che li metta al sicuro dai rischi sia di deperimento del materiale, sia di perquisizione da parte degli organi polizieschi nazifascisti».
Tuttavia, nella lunga testimonianza rilasciata da Venerin Grazia, segretario del Clner prima della liberazione, a Luciano Bergonzini sono alquanto sporadici i riferimenti alle sedi di lavoro del Comitato (unico accenno è ad anonimo ufficio messo a disposizione da Fernando Baroncini, dove Grazia attendeva la consegna del materiale da parte delle staffette (n.d.r. Cfr. L. BERGONZINI, La Resistenza a Bologna. Testimonianze e documenti, I, Bologna, Istituto per la storia di Bologna, 1967, p. 37.)), e assolutamente assenti quelli a un archivio stabile del Clner.
Dopo la liberazione e la costituzione dell'ufficio stralcio incaricato di provvedere alla liquidazione dei beni del Clner e alla verifica dei rendiconti finanziari, le carte superstiti relative alla fase della clandestinità, nonchè la documentazione prodotta dai vari uffici e commissariati insediati tra l'aprile 1945 e il luglio 1946, passarono nella disponibilità dell'Associazione nazionale partigiani d'Italia (Anpi), che nel 1979 depositò il complesso presso l'Istituto storico Parri Emilia-Romagna.
Presso la Fondazione Istituto Gramsci Emilia-Romagna sono invece conservati i verbali delle sedute del Clner, redatti tra il mese di maggio 1945 e il mese di agosto 1946, alcuni fascicoli di corrispondenza con informazioni e denunce presentate contro sospetti fascisti e collaborazionisti, e schede biografiche dei dipendenti del Comune di Bologna predisposte ai fini dell'epurazione antifascista.
I verbali e la poca altra documentazione dovettero essere asportati dall'archivio del Clner verosimilmente prima del suo passaggio all'Anpi da Giorgio Colliva (n.d.r. Noto anche con il nome di battaglia "Marco", partigiano della 7ª brigata gruppi di azione patriottica "Gianni" e, nel dopoguerra, a lungo presidente dell'Istituto di cura e riposo Giovanni XXIII di Bologna.). Dopo la sua scomparsa, la vedova cedette la documentazione all'amica Marta Ansaloni (n.d.r. Nata a Modena il 10 gennaio 1930 e scomparsa a Bologna il 06 febbraio 1997, consigliere comunale a Bologna dal 1970 al 1975 per la lista Due Torri - Partito comunista italiano e sindaco di San Giovanni in Persiceto.), che all'inizio degli anni Novanta del XX secolo donò a sua volta i verbali all'Istituto Gramsci Emilia-Romagna.
Con provvedimento n. 6 del 2008 la documentazione fu dichiarata di notevole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica per l'Emilia-Romagna.
La documentazione del Comitato di liberazione nazionale Emilia Romagna (Clner) è stata donata all'Istituto Gramsci Emilia-Romagna da Marta Ansaloni intorno alla metà degli anni Novanta del XX secolo.
Redazione inventario:
Inventario a cura di Salvatore Alongi, redatto nel 2012 per la Fondazione Istituto Gramsci Emilia-Romagna nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi" promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna.
Criteri di ordinamento:
Il presente intervento di riordinamento e inventariazione ha individuato all'interno della documentazione le seguenti serie:- verbali di riunione;
- informazioni per l'epurazione.
All'interno di ciascuna serie i fascicoli sono stati ordinati cronologicamente e numerati progressivamente da 1 a n. (cosiddetta "numerazione a serie aperta").
Anche alle buste si è applicata una numerazione che riparte da 1 all'interno di ciascuna serie.
Note:
Documentazione collegata:Presso l'Istituto storico Parri Emilia-Romagna è conservata la parte principale del fondo del Comitato di liberazione nazionale Emilia Romagna (Clner), della consistenza di 40 bb. (con 268 fascc.) e contenente documentazione prodotta tra il 12 mar. 1943 e il 25 ott. 1946.
Per l'inventario del fondo si rimanda al portale della rete degli Istituti per la storia della Resistenza e della società contemporanea in Italia (http://www.italia-resistenza.it/).
La documentazione è conservata da:
La documentazione è stata prodotta da:
Redazione e revisione:
- Redatta in xDams , 08/05/2012 - 28/06/2014