Gerarchia:
Archivio del Comune di Bologna (descrizione parziale) » Segreteria generale del Comune di BolognaDenominazione:
Segreteria generale del Comune di BolognaTipologia:
sezioneData:
1802 - 1897Consistenza:
385 regg., 1709 bb. (con 11420 fascc., 1 vol., 1 mazzo), 1 vol., 6 tubi (con 36 rotoli), 1 cartellaDescrizione:
Nell'Archivio storico comunale di Bologna la sezione definita "Segreteria generale" comprende il Carteggio amministrativo e i relativi strumenti coevi di corredo (copialettere, protocolli, indici), strutturati in quattro diverse serie. La documentazione oggetto del presente intervento è relativa agli anni 1802-1897.Storia archivistica:
Dalla metà del secolo XX almeno la città di Bologna si pose il problema della conservazione e della fruizione delle carte da essa prodotte. La documentazione più antica, quella dalle origini al 1796, era stata accolta nel 1874, anno della sua istituzione, dall'Archivio di Stato della città (dove ancor oggi si trova), ma quella successiva era stata accumulata, in condizioni generalmente poco idonee in depositi, magazzini, locali del palazzo comunale e di altri edifici di proprietà del Comune.La maggior parte del materiale si trovava nei grandi sotterranei della scuola elementare Carducci di via Dante, inaugurata nel 1912; altra si era accumulata in diversi ambienti al primo piano del palazzo comunale (in particolare l'ala di palazzo prospiciente via Ugo Bassi e gli spazi attigui all'ex Sala borsa).
Durante la Seconda guerra mondiale i locali della scuola di via Dante vennero utilizzati come ricovero per gli sfollati, che, nel corso dell'inverno, pare utilizzassero carte d'archivio per accendere le stufe. Quando alcuni spazi di palazzo Comunale dovettero essere liberati, nuova documentazione si aggiunse in via Dante, senza particolari interventi di riordino e organizzazione degli spazi: nel 1947 fu necessario un trasloco per far posto all'Ufficio tributi; verso il 1950 ne fu realizzato un secondo per l'apertura, della nuova farmacia comunale affacciata su piazza Maggiore.
Nel 1953 lo spazio a disposizione nella scuola elementare Carducci divenne maggiore, in seguito alla chiusura di un dancing che si trovava in parte dei sotterranei; i locali vennero allora dotati di apposite scaffalature (n.d.r. Lettera del vice segretario generale del Comune, 16 ottobre 1953, protocollo di Pubblica istruzione n. 8627), furono quindi effettuati spostamenti e probabilmente parziali riordini del materiale presente.
Non tutto era stato però concentrato in via Dante, perché nel 1959 un'ispezione della Soprintendenza archivistica per l'Emilia Romagna documentò ancora la presenza, nei locali del palazzo Comunale, di una "certa quantità di materiale archivistico" databile dal 1797 al 1870. L'ispettore, recatosi anche nella scuola di via Dante, segnalò che il materiale era "piuttosto ordinato" ma lamentò la presenza di numerose lacune, accertando che la causa era stata la permanenza nei depositi di popolazione sfollata in occasione della Seconda guerra mondiale. L'ispettore Mario Bonajuto suggerì la necessità della redazione di un inventario delle carte e della sostituzione delle buste "ormai inservibili" (n.d.r. Archivio storico del Comune di Bologna, Carteggio amministrativo, 1959, P.G. n. 56075, 3 agosto 1959). Non abbiamo traccia dell'inventario né sappiamo se venne realizzato, ma possiamo far risalire a questi anni l'attuale ricondizionamento, effettuato con buste antiche (di recupero) e con l'apposizione di etichette segnalanti lacune dovute a generiche "cause belliche".
Nel settembre 1963 vennero destinati all'Archivio del Comune i sotterranei dell'Istituto magistrale Laura Bassi in via S. Isaia. Si trattava però di una soluzione solo temporanea, e non del tutto soddisfacente le necessità di conservazione e consultazione della documentazione. Così nel 1968 il Comune decise di depositare all'Archivio di Stato, in ideale continuità con quello che già vi era conservato, buona parte della documentazione successiva al 1796 in suo possesso (n.d.r. Archivio della Soprintendenza archivistica per l'Emilia Romagna, Fascicoli ispettivi, Comune di Bologna, rep. n. 125180, 24 febbraio 1968): il Carteggio generale fino al 1870 (che allora era conservato in via S. Isaia), la documentazione degli appodiati, gli archivi cosiddetti "aggregati" (che si trovavano nell'archivio dell'Ufficio patrimonio in palazzo comunale (n.d.r. Cfr. Introduzione, Inventario dell'Archivio Istituzione Cassarini-Pallotti, url http://www.comune.bologna.it/archiviostorico/servizi/115:6338/6349/, sito visitato il 20 agosto 2011) cioè dell'istituto Cassarini Pallotti , dell'Ente comunale di assistenza e delle Opere pie. Nel 1980 la documentazione depositata venne incrementata con l'aggiunta del Carteggio amministrativo prodotto dal 1871 al 1910 (n.d.r. Archivio della Soprintendenza archivistica per l'Emilia Romagna, Fascicoli ispettivi, Comune di Bologna, rep. n. 164805, 7 febbraio 1980).
Non conosciamo nel dettaglio le operazioni effettuate su questa documentazione durante la permanenza all'Archivio di Stato; oltre ad alcune spolverature (testimoniate probabilmente da una numerazione a gesso bianco apposta sulle buste), di certo tra il 1 giugno 1978 ed il 9 novembre 1980 venne "eseguito il riordinamento e predisposto la redazione dell'inventario" per le carte prodotte negli anni 1818-1833 (n.d.r. Attestato dell'Archivio di Stato di Bologna, 18 agosto 1983, prot. 2139/I.2).
Nel 1976 fu necessario spostare parte della documentazione collocata in via S. Isaia per la forte presenza di umidità e polvere. Il carteggio prodotto dal 1911 al 1954 venne così nuovamente collocato nei sotterranei della scuola elementare Carducci, ancora ordinato "per pratiche da suddividere secondo il titolario in vigore", mentre quello successivo, dal 1955 al 1968, rimase nei sotterranei della scuola Laura Bassi. In quegli anni i registri di protocollo e e gli indici del carteggio dal 1911 al 1972 erano invece conservati presso la sede municipale nei locali delle ex-esattorie (n.d.r. Archivio storico del Comune di Bologna, Carteggio amministrativo, 1985, p.g. n. 7, 24 gennaio 1985, "Relazione sugli archivi della Segreteria generale".); altra documentazione, difficilmente meglio dettagliabile oggi allo stato delle ricerche, era ancora conservata nei locali adiacenti alla sala Borsa.
Si identificò infine una sede adatta alla realizzazione dell'archivio comunale. Nel 1994 fu approvato il progetto di ristrutturazione di un ex laboratorio di falegnameria di proprietà comunale ubicato in via Tartini 1. Ancora prima di dare avvio alla ristrutturazione dei locali vi venne traslocata la documentazione conservata nelle scuole Carducci, in particolare il carteggio degli anni 1911-1966, che nel 1995 venne riordinato, inventariato ed etichettato da Aurelia Casagrande e Patrizia Busi per conto della Cooperativa archivisti ricercatori di Bologna (n.d.r. Cfr. Patrizia Busi, Aurelia Casagrande (CAR - Cooperativa archivisti ricercatori), Inventario del carteggio amministrativo del Comune di Bologna (1911-1966), 1995). Nel 1996 venne portata in via Tartini anche la documentazione conservata nella ex Sala borsa.
Con la delibera della Giunta comunale del 2 dicembre 1997 il Comune di Bologna istituì una sezione separata di archivio, dotandosi di un Archivio storico comunale e del relativo regolamento; fu così possibile pensare ai locali di via Tartini non solo come locali di deposito e lavorazione dei materiali. Il 19 dicembre dello stesso anno venne trasferita nell'archivio di via Tartini la documentazione depositata all'Archivio di Stato (in particolare il Carteggio amministrativo dal 1802 al 1910, in 2493 buste o mazzi, e protocolli e relativi indici dal 1803 al 1910 per un totale di 428 registri). All'inizio del 1998 si completò il trasloco di quanto ancora era conservato in diversi depositi comunali, fino all'inaugurazione ufficiale dell'Archivio storico del Comune di Bologna avvenuta il 20 marzo 1999.
Nel febbraio 2008 ha preso avvio il presente intervento, nel quale si sono riordinati e inventariati il carteggio degli anni 1802-1897 ed i relativi strumenti di corredo.
Redazione inventario:
Inventario a cura di Laura Berti Ceroni, Ilaria Di Cillo, Benedetta Masera e Valentina Raffaelli, redatto tra il 2008 e il 2011 nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi" promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna.
In particolare Laura Berti Ceroni (luglio 2008-2011) ha curato la stesura delle introduzioni, il ricondizionamento e l'etichettatura, l'inventariazione degli anni 1815, 1820, 1824, 1828, 1837, 1839, 1843, 1847, 1850, 1860, 1863, 1879, 1881, 1888.
Ilaria Di Cillo (marzo 2008-2011) ha curato la revisione finale, l'inventariazione degli anni 1803, 1804, 1809, 1810, 1817, 1822, 1826, 1830, 1834, 1838, 1841,1846, 1851, 1861, 1865, 1868, 1870, 1874, 1878, 1883, 1887, 1890, 1892, 1894, 1896.
Benedetta Masera (aprile 2008-2011) ha curato l'inventariazione dei protocolli, degli indici e degli anni 1806, 1807, 1814, 1816, 1819, 1825, 1832, 1835, 1842, 1848, 1852, 1853, 1854, 1855, 1856, 1857, 1858, 1864, 1867, 1869, 1872, 1875, 1876, 1880, 1884, 1885, 1886, 1889, 1891, 1893, 1895, 1897.
Valentina Raffaelli (marzo 2008-2010) ha curato parte della revisione finale, l'inventariazione degli anni 1802, 1803, 1805, 1808, 1813, 1818, 1821, 1823, 1827, 1829, 1831, 1833, 1836, 1840, 1844, 1845, 1849, 1859, 1862, 1866, 1871, 1873, 1877, 1882.
Si segnala inoltre l'intervento di Sabina Brandolini (aprile-giugno 2008), che ha partecipato all'avvio del lavoro e curato l'inventariazione degli anni 1811, 1812, 1813.
Note storico amministrative
La Segreteria generale è oggi il settore del Comune di Bologna di cui fa parte il Servizio archivi.
Non ci è nota la struttura che doveva avere, alla fine del secolo XVIII, l'ufficio incaricato della tenuta della corrispondenza cittadina. Almeno dall'introduzione del sistema titolario-protocollo la città di Bologna dovette però dotarsi di personale dedicato alla tenuta corretta di ogni atto in arrivo e in partenza; si trattava, in genere, di due figure distinte: il protocollista e l'archivista.
Dal 1865 il segretario comunale fu, per legge, chiamato a sovrintendere alla trattazione degli affari, avendo l'incarico di tenere "in corrente" il "registro di protocollo per l'annotazione delle lettere tutte pervenute all'Ufficio comunale e di quelle spedite dal medesimo" (n.d.r. R.d. 8 giugno 1865, n. 2321, "Regolamento per l'esecuzione della legge sull'amministrazione comunale e provinciale annessa a quella del 20 marzo 1865, n. 2248; allegato A".), compito poi svolto quotidianamente dagli impiegati dell'Ufficio protocollo. Dal 1897 tale attività venne regolata a livello nazionale dalla cosiddetta "Circolare Astengo", che estese a tutti gli uffici comunali, oltre ad alcune "norme semplici e precise" per una corretta gestione del protocollo e dell'archivio, un unico titolario di classificazione. Bologna recepì alcune norme legate al funzionamento dell'archivio, ma né allora né in seguito adottò il titolario proposto.
I compiti della Segreteria generale del Comune di Bologna sono stati definiti dalla deliberazione della Giunta comunale progr. 85 p.g. 32252 del 5 marzo 2002, confermati anche nella recente deliberazione n. 93/2011 del 24 ottobre 2011 (Approvazione del nuovo schema organizzativo del Comune di Bologna). Oltre a funzioni di supporto tecnico e di coordinamento, la Segreteria generale gestisce l'attività del Protocollo generale e dell'Archivio storico comunale.
Criteri di ordinamento:
Il presente intervento ha preso avvio dalla ricognizione dei pezzi, conservati in due locali adiacenti: il carteggio, condizionato in buste, e i registri, collocati su scaffalature metalliche. La ricognizione ha portato a un primo riordino fisico dei pezzi collocati fuori dall'ordine logico o cronologico, riordino utile anche alla definizione di lacune nella conservazione della documentazione.La documentazione è stata strutturata logicamente nelle serie Carteggio, Copialettere, Protocolli, Indici e descritta a livello di unità archivistica.
I registri e le buste sono stati numerati ed etichettati; ove necessario le buste sono state sostituite (con la conservazione, ove possibile, dei dorsi antichi all'interno delle nuove unità di condizionamento) e i fascicoli sono stati dotati di nuove camicie (con la conservazione delle camicie precedenti). Il tutto è stato realizzato con materiali appropriati, carta non acida e colle reversibili.
Strumenti di ricerca:
Archivio di Stato di Bologna, Inventario del carteggio amministrativo del Comune di Bologna (1797-1910), Inventario.La documentazione è conservata da:
Redazione e revisione:
- Redatta in xDams , 20-03-2008 - 19/10/2014
Bibliografia:
- B. Carpanelli, L'archivio municipale di Bologna, «La vita cittadina», 1917.
- G. Plessi - I. Zanni Rosiello, Archivi storici in Emilia-Romagna: guida generale degli archivi storici comunali, a cura di G. Rabotti, Bologna: Analisi, 1991. , 56-65.
- L. Marani, Norma e arbitrio: architetti e ingegneri a Bologna 1850-1950, a cura di Giuliano Gresleri, Pier Giorgio Massaretti, Venezia: Marsilio, 2001. , 415-417.
- L. Berti Ceroni - I. Di Cillo - V. Raffaelli, Spigolature d'archivio. Contributi di archivistica e storia del progetto "Una città per gli archivi", a cura di Armando Antonelli, Bologna: Bononia University Press, 2011. , 81-97.