Città degli archivi

Carteggio amministrativo

Gerarchia:

Archivio del Comune di Bologna (descrizione parziale) » Segreteria generale del Comune di Bologna » Carteggio amministrativo

Denominazione:

Carteggio amministrativo

Tipologia:

serie

Data:

1802 - 1897

Consistenza:

1709 bb. (con 11420 fascc., 1 vol., 1 mazzo), 6 tubi (con 36 rotoli), 1 cartella

Descrizione:

La serie Carteggio amministrativo costituisce la struttura portante dell'archivio afferente alla Segreteria Generale; conserva, infatti, la corrispondenza ricevuta e spedita relativa all'attività svolta dal Comune di Bologna e dai rispettivi uffici sulla base delle competenze che il legislatore nel corso del tempo gli ha attribuito. Il carteggio, nella sua eterogeneità, rispecchia sicuramente le molteplici funzioni e competenze comunali, ma dell'ente produttore riflette soprattutto l'attività amministrativa, più che quella politica.
Il carteggio amministrativo oggetto del presente intervento si estende cronologicamente dal 1802 al 1897. Nel 1897 viene adottato un nuovo titolario che sarà in uso senza varianti fino al 1910 e che, con alcune modifiche, è quello con cui ancor oggi la Segreteria generale del Comune di Bologna classifica il suo carteggio.

Storia archivistica:

Il carteggio dal gennaio 1802 al gennaio 1803 non è classificato, dal febbraio 1803 il carteggio è organizzato per materie. Dall'agosto dello stesso anno entra in uso il sistema titolario-protocollo, con un primo titolario applicato fino al 1861. Nel 1862 viene introdotto un nuovo titolario, in uso per un solo anno. Un terzo titolario viene adottato nel 1863 e resta in uso fino al 1897.

Criteri di ordinamento:

Il Carteggio è stato descritto secondo le diverse modalità di classificazione o archiviazione che si sono succedute nel tempo. La documentazione è stata rinvenuta ordinata per anni senza soluzione di continuità, e così è stata mantenuta.
In xDams è stata realizzata una scheda-fascicolo per ogni unità archivistica, identificata con il livello più basso del sistema di classificazione in uso. Il titolo, se originale, è stato trascritto dalla camicia (quindi posto tra virgolette) o, se attribuito, è stato ricavato dalle copie degli schemi dei titolari in uso in archivio (gli originali sono irreperiti).
Nel campo ambiti e contenuto di ogni scheda è stata riportata per esteso l'intitolazione di ogni pratica intestata, sia di quelle conservate all'interno delle unità (definite sottofascicoli) sia di quelle presenti all'interno dei sottofascicoli stessi (definite inserti). Nel caso non vi siano pratiche intestate ma solo carte sciolte, il campo ambiti e contenuto non è stato compilato. Si è comunque dato eccezionalmente conto della presenza di documentazione di particolare interesse, nel caso essa non fosse conservata all'interno di pratiche descritte o dalla descrizione non se ne desumesse la presenza, in modo da fornirne una segnalazione.
La data assegnata ad ogni unità è l'anno di protocollazione e archiviazione del fascicolo; nel campo integrazione alla data è stata data segnalazione puntuale della presenza di documentazione antecedente o susseguente, lasciata all'interno dell'unità perché facente parte della pratica stessa.
Le fotografie presenti sono sempre state descritte con le relative microschede.
Volumi e opuscoli a stampa di rilievo sono stati generalmente descritto con le relative microschede; si è dato riscontro, a livello di sottoserie, delle rubriche o delle sezioni per le quali si è scelto di non realizzare microschede, per la presenza costante e amplissima dei suddetti materiali.
Il materiale cartografico presente è stato generalmente segnalato nel campo ambiti e contenuto; si è dato riscontro, a livello di sottoserie, delle rubriche o delle sezioni per le quali si è scelto di non effettuare puntualmente le segnalazioni per la presenza costante e amplissima dei suddetti materiali.
Nel campo ambiti e contenuto (mediante l'uso delle note a fumetto) o nel campo note è stata segnalata puntualmente la presenza di documentazione con classifica differente da quella del fascicolo in cui è conservata, recante una doppia classifica o totalmente o parzialmente priva di classificazione e protocollazione.
Non si mai è rilevata la consistenza delle unità archivistiche.
Sono state realizzate schede unità anche per fascicoli le cui camicie non contengono documentazione; questo perché non era possibile riscontrare caso per caso se la camicia fosse stata predisposta e mai utilizzata (per l'assenza di documentazione così classificata) o se la documentazione un tempo contenuta sia oggi dispersa. In questi casi si è assegnato al fascicolo l'anno di archiviazione della camicia come data attribuita e si è indicato nel campo ambiti e contenuto: "Il fasc. è vuoto". Si precisa comunque che dagli anni '60 circa del 1800 sembra che le camicie venissero realizzate in un unico momento, prima del ricevimento o della produzione della documentazione, essendo in genere presenti per ogni voce del titolario; negli anni precedenti la mancanza di alcune camicie, spesso sempre le stesse, fa pensare che invece quelle presenti ma vuote contenessero in origine carteggio.
All'interno delle unità le carte sono state generalmente riordinate per numero di protocollo, in modo che i numeri di protocollo più piccoli si trovino in basso, secondo la loro sedimentazione; anche le pratiche sono descritte dal numero di protocollo più piccolo al più grande. Ove necessario, documentazione relativa alla stessa pratica è stata ricondotta nel sottofascicolo relativo e documentazione relativa ad una pratica pluriennale è stata portata all'anno di inizio della pratica (tutto questo in linea con la situazione rinvenuta in pratiche conservanti l'ordine originario).
Si sono svolti piccoli interventi di recupero dei materiali antichi (sostituzione di laccetti rotti o mancanti, incollatura di parti scollate); le buste in pessime condizioni sono state sostituite, utilizzando circa 450 buste a norma fornite dal committente e conservando, ove possibile, il dorso antico all'interno del nuovo condizionamento. Si fa notare peraltro che solo una piccola parte delle buste è forse probabilmente originale (quelle utilizzate per il carteggio fino all'anno 1816 circa) mentre le successive, contraddistinte da un dorso di colore rosso, sono di recupero, dovute ad un intervento di ricondizionamento, effettuato con materiali antichi, forse databile alla metà del XX secolo: si trovano infatti, sotto le etichette relative al carteggio, altre etichette relative a materiali differenti e datati ad anni successivi a quelli del carteggio contenuto nelle buste stesse; sono peraltro buste in legno, spesso tarmate, non ideali certo alla conservazione dei pezzi. Inoltre sappiamo che già nel 1863 molte delle buste usate per i primi anni di Carteggio vennero sostituite: in una lettera del responsabile dell'Archivio municipale si legge dell'acquisto di "140 cartoni d'archivio per collocarvi le posizioni volanti e rimpiazzare i cartoni sdruciti" (n.d.r. Archivio storico del Comune di Bologna, Carteggio Amministrativo, 1863, tit. II, rub. 5, prot. n. 2371, 3 marzo 1863, lettera al sindaco di Bologna di Enrico Frati e Ugolino Tubertini dell'Archivio municipale di Bologna).
Sui palchetti si trovavano inoltre numerose buste vuote, collocate al posto di lacune dovute a "danni bellici", lacune peraltro individuate senza un diretto riscontro con la documentazione (si trovavano intere buste vuote sia per fascicoli corposi che generalmente ne occupano più d'una, sia per fascicoli spesso mancanti, sia addirittura buste predisposte per titoli che in realtà, nel titolario in uso in quegli anni, non erano previsti, ma lo erano nel titolario successivo o precedente). Queste buste sono state utilizzate per materiale dello stesso anno che necessitasse un nuovo condizionamento.
Su ogni busta è stata apposta un'etichetta, sul modello di quelle già presenti sulle buste del carteggio 1910-1960 e ivi apposte in occasione dell'intervento del 1995 di Aurelia Casagrande e Patrizia Busi; vi è riportato l'anno di produzione del carteggio, il titolo e le sue partizioni inferiori conservate nella busta, un numero unico e progressivo. Nel caso che le camicie dei fascicoli fossero mancanti o molto danneggiate ne sono state realizzate delle nuove, riportanti le indicazioni normalmente presenti sulle originali (anno, titolo, rubrica ed eventualmente sezione). Per una migliore conservazione delle carte, eventuali filze sono state sfilzate, gli spilli e le graffette sono state tolte e sostituite da camicie o graffette a norma.
Ad ogni unità documentaria descritta in xDams è stato attribuito un doppio numero costituito dal numero della busta (unico e continuo) e dal numero progressivo del fascicolo (che ricomincia da 1 per ogni busta).
Nel corso dell'intervento sono stati ricondotti nel carteggio materiali rinvenuti in Archivio.
Innanzitutto sono state ricollocate alcune pratiche conservate nelle buste definite "Miscellanea-ricerche". Si tratta di un gruppo di materiali prelevati dal Carteggio e da altre serie dell'Archivio storico comunale perché utilizzati in passato per alcune ricerche (il palazzo comunale, la facciata di San Petronio, le tramvie a vapore, il canale di Reno ...), allora non ricollocati e raccolti tematicamente. Nelle buste della "Miscellanea-ricerche" è stata datata puntuale segnalazione della documentazione da lì prelevata e ricondotta al carteggio.
Si sono inoltre ricondotte al Carteggio mappe e piante che erano state tolte dalla buste del Carteggio per il loro grande formato o per il loro pregio; si trovavano insieme ad altro materiale cartografico miscellaneo, prodotto dai diversi uffici comunali, in una raccolta definita "Mappe e piante". Qualora le indicazioni sulle carte e sulle mappe fossero inequivocabili, questi materiali sono stati riuniti al loro carteggio di riferimento, mediante una segnalazione sia nella busta del Carteggio sia nel rotolo, pur mantenendone il condizionamento in tubi o in cartelle più adatti alla loro conservazione. Visto il particolare pregio di questo materiale, se ne è dato sempre conto con un riferimento nel campo ambiti e contenuto, anche quando si tratta di pezzi archiviati in titoli o rubriche nei quali si è scelto di non dare, di norma, segnalazione puntuale del materiale cartografico presente.
Talvolta si è trovato all'interno dei fascicoli materiale non propriamente prodotto dal Comune di Bologna o non facente parte del carteggio amministrativo, ma al contempo difficilmente ri-assegnabile ai rispettivi fondi, spesso non ben definibili o non più esistenti. Si è quindi in genere scelto di non spostare suddetto materiale, segnalandone puntualmente la presenza nel campo ambiti e contenuto, e ponendolo in genere in coda al Carteggio propriamente detto. Segnaliamo in particolare la presenza di documentazione della Delegazione degli alloggi e approvvigionamenti militari, della Commissione di disciplina per la Guardia d'onore, dell'Amministrazione dipartimentale del Reno, della Municipalità di Massalombarda, del priore di Borgo Panigale, del Comune di Paderno, di una commissione municipale per i sussidi da darsi agli individui feriti e alle famiglie dei morti.
Si segnala infine che in numerose buste, in genere in quelle contenenti carteggio della metà degli anni '30 dell'Ottocento, si trovano fogli sui quali è stata, forse nella metà del Novecento, indicata la presenza o assenza di rubriche e titoli. Si tratta di mandati di pagamento del Comune di Bologna dell'anno 1803 reimpiegati sul verso, che si è scelto di conservare ove rinvenuti.

Strumenti di ricerca:

Maria Letizia Bongiovanni, Banca dati delle fonti relative ai cimiteri comunali della serie Carteggio amministrativo (1803-1910) [Comune di Bologna], 2001.

La documentazione è conservata da:


Redazione e revisione:

  • Redatta in xDams , 20-03-2008 - 07/05/2013