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Attività di libero professionista

Gerarchia:

Archivio di Carlo Savonuzzi » Attività di libero professionista

Denominazione:

Attività di libero professionista

Tipologia:

serie

Data:

1928 mar. - 1973 lug. 23

Consistenza:

23 bb. (con 214 fascc.), 340 tubi

Descrizione:

Si compone di documentazione relativa all'attività di ingegnere libero professionista svolta da Savonuzzi parallelamente a quella di dipendente comunale. La consistenza e la tipologia dei documenti, organizzati in fascicoli, afferenti ai diversi progetti dipende dal ruolo ricoperto da Savonuzzi nell'ambito di ciascun intervento che può variare, per complessità e impegno, a seconda dei casi, dalla progettazione alla semplice consulenza, dalla direzione dei lavori alla gestione della contabilità. L'arco cronologico coperto, dal 1929 al 1969, permette di seguire l'evoluzione della professionalità di Savonuzzi dai primi incarichi per la sistemazione di edifici nel centro storico per una committenza medio e alto-borghese (ad esempio per la contessa Maria Dandini Boari, Massimo Levi, Mario Verzella), alla progettazione di stabilimenti per l'industria legati alla creazione a nord-ovest di Ferrara di un'area industriale destinata all'insediamento di attività finalizzate alla produzione bellica (tra i quali il linificio-canapificio nazionale e la fabbrica della società anonima italiana gomma sintetica), fino alle commesse tipiche della ricostruzione: sedi di istituto di credito e edilizia residenziale pubblica. Una delle voci più interessanti dell'attività di Savonuzzi come libero professionista è rappresentata dalla progettazione di tombe per il cimitero della Certosa, commissionategli da personaggi di spicco della Ferrara dell'epoca quali Giuseppe Gavazzoni, Giuseppe Gatti Casazza, Emilia Cardona, vedova del pittore Giovanni Boldini. Si tratta di una clientela cui spesso l'architetto è legato anche da vincoli di amicizia personale, è il caso proprio di Giuseppe Gatti Casazza (1870-1947), ingegnere che con Savonuzzi progetta la sistemazione del piano nobile del palazzo della Cassa di Risparmio in corso Giovecca, e dell'impreditore Droghetti Masotti, a sua volta ingegnere, quasi quotidianamente in rapporto con il nostro nei diversi cantieri appaltati alla sua ditta di costruzioni, il cui palazzo in corso Ercole I d'Este viene ristrutturato da Savonuzzi tra il 1949 e il 1950. Alcuni fascicoli della serie consentono inoltre di ricostruire, in parte, la cerchia delle frequentazioni private di Savonuzzi, al di fuori dell'ambiente di lavoro, conservando documentazione relativa a incarichi svolti per associazioni cittadine private di cui è stato membro: il "Circolo unione", luogo della socialità ferrarese frequentato da membri di famiglie altolocate, e il "Tennis club marfisa" di cui l'architetto viene nominato socio benemerito nel 1930.

La documentazione è conservata da:


Redazione e revisione:

  • Redatta in xDams , 01-08-2014 - 29/04/2016