Città degli archivi

Archivio della famiglia Comelli

Denominazione:

Archivio della famiglia Comelli

Tipologia:

fondo

Data:

metà sec. XVI - 1956

Note alla data:

con docc. della seconda metà del sec. XV e docc. fino al 1993.

Consistenza:

71 bb. (con 85 regg., 358 fascc., 135 voll., 1 filza)

Descrizione:

Si compone della documentazione prodotta e acquisita dal ramo di Casio discendente da Anton Galeazzo (1615-1676), dal nipote Francesco Antonio (1686-1754), figlio di Pellegrino (1653-1715), fino a Giambattista (1840-1916) e al pro-cugino Francesco (1883-1956).

In particolare si conservano:

- carte e documenti personali di diversi membri della famiglia Comelli;
- serie relative all'esercizio della professione notarile, in particolare protocolli e atti notarili;
- serie di istrumenti e scritture, formate da atti di compravendita, permute, donazioni, privilegi, concessioni, eredità, doti che costituiscono le prove giuridiche del possesso;
- serie di atti e vertenze processuali, costituite da atti di causa e liti, necessarie alla difesa del patrimonio contro parenti ed esterni alla famiglia;
- serie per la gestione dei beni, in prevalenza agricoli, e documentazione a carattere contabile ed economico, relativa, tra gli altri, all'amministrazione dello stato patrimoniale dei conti Bardi di Vernio nel territorio dell'abbazia di Montepiano e all'economia domestica;
- serie di istrumenti e scritture, formate da atti di compravendita, permute, donazioni, privilegi, concessioni, eredità, doti relative alle famiglie Bassi e Veratti, dal momento che Giambattista Comelli (1776-1867) aveva sposato Anna figlia di Ciro Veratti, figlio della celebre Laura Bassi.

Insieme all'archivio familiare si conservano, inoltre, tre nuclei documentari costituiti rispettivamente da:

- corrispondenza inviata e ricevuta e materiali di lavoro di Giambattista Comelli cosiddetto seniore (1776-1867);
- corrispondenza inviata e ricevuta e materiali di lavoro di Giambattista Comelli cosiddetto juniore (1840-1916);
- carte e documenti personali di Francesco Comelli (1883-1956) e di sua moglie Luisa Socini.

Oltre alla documentazione vera e propria si conservano anche i volumi e le pubblicazioni a stampa della biblioteca di famiglia, in particolare di Giambattista Comelli cosiddetto seniore (1776-1867) e di Giambattista Comelli cosiddetto juniore (1840-1916) e infine oggetti appartenuti a diversi membri della famiglia Comelli.

Storia archivistica:

Dall'avvertenza premessa all'inventario sommario redatto da Mario Fanti nel 1970 è possibile desumere come, a quella data, l'archivio della famiglia Comelli fosse «custodito nella avita dimora dei Comelli a Bargi» e soprattutto come fosse materialmente collocato «nella sala grande dell'appartamento padronale, entro antico armadio di legno sul quale è dipinta la scritta "Archivium N.N. de Comellis et aliorum F. Anno 1745"».
L'armadio ricordato da Fanti è da identificare senza dubbio con quello citato da Giambattista Comelli nel suo Memorie genealogiche della famiglia Comelli nelle montagne bolognesi e in Bologna dal XVI al XIX secolo (n.d.r. Edito a Bologna, Ugo Berti e compagni, 1910, pp. 16-17.) dove scrive: «Datosi poi all'esercizio del notariato, Giov. Pellegrino ebbe, e dobbiamo sapergliene buon grado, il felice proposito di raccogliere in un piccolo archivio tutti gli instrumenti: scritture e carte diverse lasciate dai notaj Comelli e da altri, ordinandole in nuovo armadio come da sagristìa, sul fregio del quale fece scrivere: "Archivum N.N. de Comellis et aliorum. F. de anno 1745". Peccato che nel secolo successivo venisse poi trascurata la custodia di quel povero archivio (di cui presero possesso le famiglie dei fattori, e ne fecero strazio), perché documenti di qualche importanza dovevano esservi [...]».
L'archivio di famiglia, dunque, fu costituito per volere di Gian Pellegrino Comelli (1716-1793) presso Palazzo Comelli che è stato per oltre quattro secoli la residenza, prima principale e poi di campagna, della famiglia Comelli. Successivamente le vicende dell'archivio familiare sono legate unicamente agli interventi di riordino effettuate da Giambattista Comelli (1840-1916), che procedette all'accrescimento dell'originario nucleo documentario anche con il proprio archivio personale.
In effetti dall'inventario redatto da Fanti, si rilevava, oltre alla descrizione sommaria della documentazione conservata, anche la consistenza: delle originarie 28 buste, risultavano mancanti le buste numerate 16, 17 e 18, a cui però ne seguivano altre tre prive di numerazione, delle quali due riportanti una titolazione originaria. Alle buste facevano seguito una serie di manoscritti di storia locale di autori diversi; una serie di manoscritti autografi di Giambattista Comelli; una serie di manoscritti, di argomento eterogeneo, relativi alla professione notarile esercitata dalla famiglia Comelli.
A tale nucleo documentario si sono aggiunti, inoltre, i nuclei documentari di Francesco Comelli (1883-1956) e di sua moglie Luisa Socini (1886-1939).
L'analisi della documentazione e dei materiali di condizionamento ha permesso di ricostituire la storia archivistica del fondo. Il primo intervento è da attribuire a Gian Pellegrino Comelli (1716-1793) che nel 1745 raccolse e concentrò in un unico luogo la documentazione derivante dall'esercizio della professione notarile e la documentazione relativa agli affari patrimoniali della famiglia Comelli.
Il secondo intervento è di Giambattista Comelli (1840-1916) che intorno al 1894 ha proceduto al condizionamento e all'ordinamento della documentazione dell'archivio familiare in 28 buste (numerate con un numero di corda da 1 a 28): sul dorso delle buste sono applicati tre talloncini: il primo, di forma rettangolare, reca il titolo; il secondo, a forma quadrata, reca lo stemma di famiglia di Giambattista Comelli e l'anno "1894"; il terzo, a forma di stella a otto punte, reca il numero di corda. A partire presumibilmente da quella data ha proceduto anche a condizionare la documentazione personale.
Il terzo e ultimo intervento è di Francesco Comelli (1883-1956) ed è circoscritto quasi unicamente al proprio archivio personale, senza procedere ad un vero e proprio condizionamento della documentazione all'interno di buste, quanto piuttosto alla creazione di particolari fascicoli tematici.
Relativamente al primo intervento di Gian Pellegrino Comelli (1716-1793), nonostante non siano conservati strumenti di corredo o generiche descrizioni inventariali utili a individuare l'originaria struttura dell'archivio, la sedimentazione del primo nucleo documentario è testimoniata dalla serie "Istrumenti e scritture", l'unica di tutto il fondo i cui documenti sono dotati di segnature archivistiche di natura alfanumerica (Libri A, B, C, seguiti da un numerale in ordine progressivo).
Relativamente al secondo intervento di Giambattista Comelli (1840-1916), le operazioni di ordinamento e inventariazione dell'archivio familiare sono assolutamente funzionali alle proprie ricerche di natura locale, storica e genealogica, dal momento che la documentazione è stata ordinata tenendo conto da una parte del soggetto produttore della documentazione stessa, corrispondente a un singolo membro o a più membri della famiglia Comelli e dall'altra tenendo conto di particolari temi e argomenti. Pertanto Giambattista Comelli pervenne alla realizzazione della seguente struttura, condizionando la documentazione dell'archivio familiare in 28 buste e dotandole di titoli originali:
1. "Notai della Famiglia Comelli. Carte volanti e minute notarili anteriore al 1700"
2. "Cause diverse Arienti, Giacobbi, Monchi etc. dal 1677 al 1712"
3. "Istrumenti e carte diverse anteriori al 1700"
4. "Don Antonio Galeazzo Comelli erede fiduciario Arizcun y Zespedes dal 1717 al 1727"
5. "Don Antonio Galeazzo Comelli erede fiduciario Arizcun y Zespedes dal 1717 al 1743"
6. "Sig. Pellegrino, D. Giacomo e Francesco Antonio Comelli dal 1700 al 1730"
7. "Signor Gio. Pellegrino Comelli dal 1750 al 1790"
8. "Sig.ra Caterina Minelli nata Comelli dal 1773 al 1796"
9. "Affari diversi dal 1700 al 1800"
10. "Ricordi genealogici e diversi"
11. "Istrumenti e scritture"
12. "Istrumenti e scritture"
13. "Istrumenti e scritture"
14. "Istrumenti e scritture"
15. "Francesco Comelli: ricordi, scritti ed affari diversi"
16. ["Prof. G.B. Comelli. Nomine e diplomi, ricordi e scritti diversi. Lettere a lui dirette"]
17. ["Prof. G.B. Comelli. Lezioni di clinica medica e memorie accademiche"]
18. ["Prof. G.B. Comelli. Consulti ed altri scritti medici"]
19. "Famiglie Verati e Bassi"
20. "Recapiti del Dott. Francesco Comelli"
21. "Recapiti del Dott. Francesco Comelli"
22. "Lettere famigliari"
23. "Lettere famigliari"
24. "Affari diversi dal 1800 in poi"
25. "Ulisse Comelli, Filippo Comelli e loro famiglie"
26. "G.B. Comelli junior - Maria di Francesco Comelli"
27. "G.B. Comelli junior - Vittoria Ranuzzi Comelli"
28. "G.B. Comelli junior".
Attraverso un documento compilato da Francesco Comelli, pro-cugino di Giambattista Comelli, è possibile desumere non solo i titoli delle buste numerate originariamente 16-18, attualmente mancanti e già mancanti nel 1970, ma anche ipotizzare come la documentazione contenuta fosse quella relativa a Giambattista Comelli cosiddetto seniore, zio di Giambattista Comelli.
Come detto, presumibilmente intorno al 1894, Giambattista Comelli procedette anche all'ordinamento e al condizionamento della documentazione relativa alle proprie ricerche, di cui è rimasta testimonianza attraverso buste non numerate ma comunque riportanti sul dorso titoli per mano dello stesso Comelli:
- "Q. Bargi, suo castello, sua chiesa, suoi huomini"
- "H. Porretta, la contea, il paese"
- "GB Comelli juniore scritti diversi"
- "GB Comelli juniore scritti diversi"
- "Bisteghi. Carte diverse".
In realtà, attraverso un documento di Giambattista Comelli, dove si riporta un elenco inventariale con i soli titoli originali delle buste, senza cioè dare ragione della documentazione contenuta all'interno, sappiamo come l'archivio personale fosse stato condizionato in buste riportanti titoli dati dallo stesso Giambattista Comelli: si trattava di una struttura alfabetica, dal momento che si conservano, ad oggi, solamente le buste siglate con le lettere "E", "P", "Q", mentre delle altre non vi è rimasta traccia, già peraltro mancanti nel 1970:
A. "Farmacia domestica"
B. "Orologeria"
C. "Pistoia e Prato"
D. "Cholera"
E. "Rimboschimenti, arte forestale, arboricoltura"
F. "Piccole industrie"
G. "Giuochi e divertimenti"
H. [senza titolo]
I. "Botanica"
K. "Alpinismo, itinerari, vedute"
L. "Storia delle nostre montagne, feudi, rocche, santuari"
M. "Processi celebri"
N. "Mons. Lorenzelli"
O. "Mons. Golfieri"
P. "Agricoltura, pastorizia, caccia e pesca"
Q. "Idrografia, ponti e strade".
In conclusione, alla costituzione di un primo nucleo archivistico per opera di Gian Pellegrino Comelli nel 1745 inerente quasi unicamente alla documentazione derivante dall'esercizio della professione notarile da parte della famiglia Comelli, segue quello di Giambattista Comelli nel 1894 che procedette ad un ordinamento della documentazione di natura essenzialmente tematico sia per l'archivio familiare che per quello personale.
Un terzo intervento, infine, è riconducibile a Francesco Comelli, pro-cugino di Giambattista Comelli, che, nella prima metà del XX secolo, non solo redige un elenco sommario dell'archivio familiare, ma tenta di condizionare anche la documentazione superstite e non condizionata dello zio. A questo proposito, si ricorda come al momento della descrizione del fondo da parte di Mario Fanti nel 1970, il fondo documentario si arrestava con la morte di Giambattista Comelli nel 1916, mentre attualmente ha accolto anche la documentazione appartenente a Francesco Comelli - e di sua moglie Luisa Socini -, spingendosi fino al 1956, anno della sua morte.
Nel 2004, Giancarlo Comelli, figlio di Francesco Comelli, alla sua morte lasciò l'archivio familiare, insieme al palazzo Comelli dove è conservato, al Comune di Camugnano.
Ai fini di ordinamento e inventariazione del fondo, nel 2006 la documentazione è stata temporaneamente prelevata da palazzo Comelli in località Ca' Melati (frazione di Bargi, Comune di Camugnano) e depositata presso la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna (Bologna); nel luglio 2014 il fondo è stato riconsegnato al Comune di Camugnano.

Nel 2004 l'archivio è stato donato al Comune di Camugnano da Giancarlo Comelli.

Redazione inventario:
Inventario a cura di Armando Antonelli redatto nel 2011-2012 nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi", promosso dalla Fondazione Cassa di risparmio in Bologna e dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.

Criteri di ordinamento:

L'intervento di riordino ha avuto inizio nel gennaio del 2011, con la redazione di un elenco sommario di consistenza, dal momento che la documentazione si presentava soltanto in parte ordinata.
In primo luogo, accanto alla documentazione condizionata in buste e con camicie originali rispondenti a serie originali, parte della documentazione risultava non condizionata, e soltanto in parte appartenente a tali serie; in secondo luogo, la documentazione di una serie o di un particolare nucleo documentario non risultava conservata nella stessa busta.
La documentazione aveva una consistenza complessiva di 42 buste, 1 registro, 45 volumi manoscritti e numerose carte sciolte per uno sviluppo lineare complessivo di circa 5 metri (n.d.r. Si veda la relazione dell'ispezione all'archivio fatta da Euride Fregni della Soprintendenza archivistica per l'Emilia-Romagna (prot. 1033, X.2 del 29 marzo 2005).).
Relativamente alla struttura del fondo, l'ordinamento ha tenuto conto degli interventi di ordinamento originari e successivi testimoniati da buste, camicie e fascicoli originali. Pertanto, nei lavori di riordinamento della documentazione si è cercato di verificare e mantenere tali pratiche organizzative, dapprima individuando e conservando le serie presumibilmente originali, poi riordinando cronologicamente i documenti all'interno dei fascicoli, e infine creando nuovi fascicoli per i documenti ritrovati in forma sciolta o accorpati in maniera disordinata e non logica, sebbene vada ricordato come gli interventi di Giambattista Comelli prima e di Francesco Comelli dopo, abbiano sicuramente alterato lo stato di conservazione delle carte rendendolo, in alcuni casi, confuso.
In questo modo, è stato possibile individuare, ricostituire e ordinare le serie che erano state sommariamente descritte da Giambattista Comelli prima e Francesco Comelli poi nel rispetto di quella che sembrava poter essere la struttura originale dell'archivio familiare, nonchè individuare, ricostituire e ordinare, considerati lo stato della documentazione e la storia dei produttori, i tre nuclei documentari che costituiscono veri e propri fondi personali (di Giambattista Comelli juniore, di Francesco Comelli e di sua moglie Luisa Socini), pervenendo alla realizzazione della seguente struttura:
- Protocolli e minute di atti notarili (1581-1656)
- Vertenze processuali relative alle famiglie Arienti, Giacobbi, Monchi (1677-1714)
- Protocolli, carte e atti notarili (1598-1732)
- Eredità fiduciaria di Maria Giuseppa Arizcum y Zespedes vedova Bertocchi (1714-1774)
- Carte relative a Pellegrino Comelli, Giacomo Comelli, Francesco Antonio Comelli (1625-1756)
- Carte relative a Gian Pellegrino Comelli (1680-1793)
- Stato patrimoniale di Giuseppe Minelli, marito di Maria Caterina Comelli (1733-1797)
- Affari e pratiche amministrative e patrimoniali (1681-1877)
- Ricerche genealogiche inerenti la famiglia Comelli (1485-1910)
- Istrumenti e scritture (1572-1858)
- Carte relative a Francesco Comelli (1754-1885)
- Carte relative alle famiglie Veratti, Bassi e Cappi (1644-1845)
- Carte relative a Francesco Comelli (1821-1894)
- Corrispondenza di Francesco Comelli (1778-1914)
- Carte diverse (1823-1920)
- Carte relative a Ulisse Comelli, Filippo Comelli e alle loro famiglie (1823-1933)
- Carte relative a Giambattista Comelli juniore (1846-1917)
- Carte relative all'eredità di Giovanni Battista Cappi e Ciro Veratti (fine sec. XVIII - metà sec. XIX)
- Carte relative a Giambattista Comelli, Anna Veratti e Maria Comelli (1770-1883)
- Giambattista Comelli juniore (metà sec. XIX-1916)
- Francesco Comelli (1889-1956)
- Luisa Socini (1867-1939)
- Biblioteca (sec. XVI-1945)
- Miscellanea (sec. XVI-1993)
In coda al fondo - condizionato ora in 71 buste - si è ritenuto opportuno descrivere anche il materiale a stampa che costituiva parte della biblioteca della famiglia Comelli, i materiali di condizionamento originali e, infine, numerosi oggetti ed effetti personali.

Strumenti di ricerca:

Mario Fanti, Inventario dell'archivio della famiglia Comelli, datt., 1970.

La documentazione è conservata da:


La documentazione è stata prodotta da:


Persone:


Toponimi:

  • Montepiano, abbazia di S. Maria

Redazione e revisione:

  • Redatta in xDams , 16/12/2008 - 14/07/2014