Città degli archivi

Archivio di Giuseppe Pepoli

Denominazione:

Archivio di Giuseppe Pepoli

Tipologia:

fondo

Data:

1800 mar. 14 - 1896

Note alla data:

con docc. dal 1342 e fino al 1908

Consistenza:

58 bb. (con 18 mazzi, 239 fascc., 1 reg.)

Descrizione:

Si compone dell'archivio privato del marchese Giuseppe Pepoli e di parte dell'archivio professionale di Paolo Forlai, che fu segretario personale e rappresentante legale di Giuseppe Pepoli e amministratore del patrimonio del ramo marchionale della famiglia Pepoli dagli anni '30 del XIX secolo al 1872.

Attraverso il diario scritto da Giuseppe Pepoli è possibile ricostruire in parte le vicende biografiche del marchese, ma soprattutto esso rappresenta una fonte primaria per le vicende bolognesi. Nel diario, infatti, sono stati annotati quasi giornalmente gli avvenimenti politici della città, gli eventi mondani e la vita quotidiana della nobiltà cittadina.

Le vicende politiche accorse a Bologna si ritrovano anche tra la corrispondenza dove sono conservate, tra le altre, alcune lettere inviate da un amico non identificato di Giuseppe Pepoli che lo informa dei moti rivoluzionari del 1831-1832 poiché il marchese, in quel periodo, risiedeva a Roma.
Tra la corrispondenza è presente un piccolo nucleo di carteggio appartenente ad altri membri della famiglia Pepoli per il quale non è stato possibile ricostruire le vicende che hanno portato tali carte a confluire o rimanere all'interno dell'archivio personale di Giuseppe Pepoli.

All'interno del fondo è presente anche una serie di fogli sciolti, denominata "Appunti e materiale di studio", contenenti componomenti poetici e prosaici principalmente a carattere satirico copiate dal marchese Giuseppe o da lui fatte copiare.

Dalla corrispondenza e dalle carte amministrative di Paolo Forlai è possibile invece ricostruire la sua vita professionale al servizio dei Pepoli.
La collaborazione tra Pepoli e la famiglia Forlai era iniziata con Giacomo, padre di Paolo, che per le sue capacità e dedizione riscosse la piena fiducia del marchese Giuseppe a tal punto che nel diario di Pepoli sono annotate le vicende accorse a Giacomo Forlai quali la nascita e il battesimo dei figli (Paolo, Maria Rosa, Isabella, Giovanni, Laura e Giuseppe). Il rapporto tra le due famiglie fu talmente intimo che Paolo Forlai e i fratelli si rivolgono nelle lettere a Giuseppe Pepoli con l'appellativo "Jaja".

Questa stima continua e si rafforza quando Paolo assume il ruolo di amministratore, prima coadiuvando il padre Giacomo, divenendo anch'egli rappresentante legale per il marchese e suo segretario personale.

Storia archivistica:

Dopo la morte di Giuseppe Pepoli, avvenuta il 13 maggio 1848, il suo patrimonio, e, si può ipotizzare, anche l'archivio familiare dei Pepoli, fu ereditato, secondo il testamento, dal fratello Gaetano, mentre Paolo Forlai fu nominato amministratore universale.
Alla morte di Gaetano, senza prole, l'eredità di Giuseppe Pepoli passò prima al fratello Guido Luigi e infine, alla morte di quest'ultimo, senza eredi, al fratello più piccolo Antonio.
Ipotizzando che anche l'archivio sia stato interessato da questi passaggi di proprietà, si può supporre che la documentazione abbia subìto le prime alterazioni fino a giungere alla separazione dell'archivio privato di Giuseppe Pepoli da quello della famiglia Pepoli.
L'archivio della famiglia Pepoli, così come le proprietà non erano mai state difatti divise e venivano ereditate dal capo famiglia (n.d.r. BCABo, Archivio della famiglia Pepoli, Agostino Sieri Pepoli, buste nn. 356, 358.) e risulta insolito, quindi, che l'archivio di Giuseppe Pepoli non sia confluito con il resto dell'archivio di famiglia che comprendeva anche il legato comitale di Odoardo Pepoli (n.d.r. Il conte Odoardo Pepoli morì nel 1801 senza figli e i suoi beni, riconducibili al ramo comitale della famiglia, passarono a Giuseppe Pepoli, ai suoi fratelli (Gaetano, Guido Luigi e Antonio) e a Guido Taddeo, figli rispettivamente dei marchesi Giovanni Paolo e Francesco Antonio. I beni di Odoardo comprendevano anche quelli ereditati dallo zio Alessandro. In particolare i beni dello zio erano destinati a Guido Taddeo. Per un ventennio i beni di Odoardo furono amministrati da Antonio Amorini, suo erede fiduciario, che nel 1821 li divise tra Giuseppe, i suoi fratelli (Gaetano, Guido Luigi e Antonio) e Guido Taddeo. A tal riguardo cfr. Archivio del Museo civico medievale di Bologna, b. 2, notaio Antonio Guido, 10 set. 1892; BCABo, Archivio di Giuseppe Pepoli, b. 15, Corrispondenza, Lettere per anno, Lettere 1811 e Lettere 1812-1813.).
Il fondamento di tale divisione può essere ravvisata o in una scelta fatta da Giuseppe Pepoli stesso, o in uno scorporo avvenuto dopo la morte del marchese in quanto documentazione ritenuta non necessaria ai fini legali di riconoscimento di prebende e proprietà familiari.

Nel corso del XX secolo il fondo fu acquistato dalla Biblioteca comunale dell'Archiginnasio di Bologna in due diversi momenti.

La prima acquisizione avvenne nel 1939, su iniziativa del direttore Albano Sorbelli, presso la Libreria G. T. Vincenzi e Nipoti di Modena: il lotto comprendeva un nucle di carte ritrovate in una villa nel modenese, dove i Pepoli avevano alcune proprietà, e in particolare:

- la corrispondenza, entrata in Biblioteca il 18 settembre;
- quattro mazzi del diario personale di Giuseppe Pepoli (anni 1800-1831, 1836, 1841, 1842), materialmente acquisiti il 2 ottobre;
- i manoscritti recanti i componimenti poetici e prosaici nonchè un ulteriore porzione di carteggio, ingressati il 29 novembre (n.d.r. BCABo, Archivio, 1939, titolo I-a, prot. nn. 815, 920, 1085, 1153, 1174, 1286, 1286bis, 1311; Registro degli acquisti, vol. I-8 (1937-1948).).

Nel 1961 la Biblioteca entrò successivamente in possesso della parte mancante del diario del marchese Pepoli (anni 1828, 1832-1834, 1836-1841, 1843, 1844), acquistandola dalla Libreria antiquaria Palmaverde di Bologna (n.d.r. BCABo, Archivio, 1961, titolo I-c, prot. nn. 42; 1494.).

Il 19 novembre 2003 la Biblioteca acquistò infine dalla Libreria Palmaverde una lettera inviata da Luigi Giordani a Paolo Forlai (n.d.r. Non è stato possibile ricostruire le vicende che hanno portato l'intero complesso documentario nella disponibilità delle due librerie antiquarie.).

Acquisto presso la Libreria G. T. Vincenzi e Nipoti di Modena (1939) e la Libreria antiquaria Palmaverde di Bologna (1961, 2003).

Redazione inventario:
Inventario a cura di Alessia Artini redatto nel 2011 nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi", promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.

Criteri di ordinamento:

Il fondo, inizialmente, risultava privo di strumenti di corredo e pertanto il primo passo è stato quello di realizzare un elenco di consistenza.
Da questa ricognizione è risultato che la documentazione era costituita da carte afferenti direttamente a Giuseppe Pepoli e alla sua famiglia, e da carte relative a Paolo Forlai e alla tenuta della contabilità per la gestione dei beni di Giuseppe.
È in tal senso che si è proceduto nella descrizione dell'archivio collocando in coda alle serie che costituiscono l'archivio proprio di Giuseppe Pepoli una serie intestata a Paolo Forlai.
Le difficoltà si sono concentrate maggiormente sulla corrispondenza e sui fogli sciolti. Si è tentato di ricompattare l'epistolario di entrambi i personaggi mantenendo l'organizzazione nella quale si presentava la documentazione.
Per gli appunti manoscritti è stato necessario stabilire innanzitutto a chi erano appartenuti. La laurea in medicina di Paolo Forlai ha fatto supporre il legame con gli appunti manoscritti a carattere prettamente scientifico; mentre gli altri appunti contenenti per lo più componimenti poetici a carattere satirico sono stati attribuiti a Giuseppe Pepoli che li ha copiati o dei commissionò la copiatura. In quest'ultimo caso una parte dei fogli sciolti risultava numerata ed elencata in un inventario; l'altra è stata, per quanto possibile, ricompattata per materia.
Più semplici sono risultate sia l'individuazione delle serie del diario di Giuseppe Pepoli sia la serie delle pratiche amministrative di Paolo Forlai.
Documentazione privata non ascrivibile alle altre serie ha creato il nucleo dei documenti personali sia di Giuseppe Pepoli che di Paolo Forlai.
Alcuni documenti non sono stati ricondotti ad alcuna delle serie individuate e costituiscono pertanto una serie denominata Miscellanea.
Alla fine è stato definito l'albero gerarchico del fondo, delle serie e delle sottoserie con la seguente struttura:
1. Archivio di Giuseppe Pepoli
1.1 Diario
1.2 Catalogo delle lettere scritte e ricevute
1.3 Corrispondenza
1.3.1 Lettere per anno
1.3.2 Lettere per mittente
1.3.3 Lettere scritte e ricevute da altri membri della famiglia
1.4 Documenti personali di altri membri della famiglia
1.5 Appunti e materiale di studio
1.5.1 Appunti e materiale di studio indicizzati
1.5.2 Appunti e materiale di studio non numerati
1.6 Miscellanea
1.7 Paolo Forlai
1.7.1 Corrispondenza
1.7.1.1 Lettere ricevute da Giacomo Forlai
1.7.1.2 Lettere scritte e ricevute da Paolo Forlai
1.7.1.3 Lettere ricevute da Rosa Stagni Forlai
1.7.2 Amministrazione
1.7.2.1 Affari Pepoli
1.7.2.2 Affari diversi
1.7.3 Appunti di medicina
1.7.4 Opuscoli per nozze
Nelle note è stato dato conto dei numeri d'ingresso del registro degli acquisti della Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio.

Note:

Documentazione collegata:
Nel 1983 la Biblioteca comunale dell'Archiginnasio di Bologna ha acquistato dall'ingegner Ferdinando Forlai, discendente di Paolo Forlai, ventidue manoscritti in gran parte autografi Giuseppe Pepoli (n.d.r. BCABo, Archivio, Registro d'ingresso degli acquisti, 1977-1985, I-13.).
Questi manoscritti sono conservati nella raccolta dei Manoscritti B della Biblioteca comunale dell'Archiginnasio con segnatura B.4392-4413.

La documentazione è conservata da:


La documentazione è stata prodotta da:


Redazione e revisione:

  • Redatta in xDams , 20/04/2009 - 27/06/2014

Bibliografia:

  • A. Sorbelli, Relazione del bibliotecario al Podestà, «L'Archiginnasio», 1940. , pp. 4-6, 153-154, 168-169.
  • M. Fanti, Consistenza e condizioni attuali delle raccolte manoscritte della Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio, «L'Archiginnasio», 1979. , pp. 7-37.
  • M. Fanti, Nuova accessioni di materiale di pregio, «L'Archiginnasio», 1983. , pp. 426-428.
  • Frammenti di un museo. Il collezionista Agostino Sieri Pepoli e la ricostruzione della sua raccolta bolognese di stampe e disegni, V. Roncuzzi Roversi Monaco - S. Saccone, Bologna: Arts & Co., 1994.