Denominazione:
Archivio di Jean Louis ProtcheTipologia:
fondoData:
1828 - 1887 apr. 03Note alla data:
con docc. del 1811-1812.Consistenza:
4 voll., 21 regg., 1182 fascc. 45 cartelle, 1 albumDescrizione:
Documentazione professionale prodotta dall'ingegnere francese Jean Louis Protche (Metz, 19 maggio 1818 - Bologna 31 marzo 1886), progettista della prima stazione ferroviaria di Bologna (1864), della ferrovia Porrettana e di altre linee ferroviarie dell'Italia post-unitaria.Si segnala in particolare la presenza di piante, tipi, profili, esercitazioni tecniche relative alla progettazione di ponti, strade, viadotti, macchinari industriali e ferroviari, taluni anche acquerellati, realizzati durante il periodo di formazione scolastica presso l'École des Ponts et chaussées, di studi e costruzioni realizzate in Francia al servizio dell'amministrazione di Ponts et chausées, di lavori eseguiti per la società delle Strade ferrate lombardo venete e dell'Italia centrale, di documentazione riguardante gli affari di "arbitramento" affidati a Jean Louis Protche, in qualità di perito tecnico legale, da diverse società concessionarie di costruzioni ferroviarie.
Comprende infine ritagli di articoli tratti da giornali dell'epoca e album fotografici riguardanti costruzioni ferroviarie ed eventi di attualità, nonché attestati, riconoscimenti ricevuti e documenti privati, di carattere personale, non direttamente collegati all'attività scientifica e professionale, ma riconducibili ad esempio all'impegno politico come consigliere provinciale di Bologna.
Regole di accesso ed uso:
Il fondo è liberamente consultabile negli orari di apertura della Biblioteca presso la Sezione Manoscritti e Rari su presentazione di scheda di richiesta.
Per quanto riguarda il trattamento di dati personali e la tutela del diritto d'autore si fa riferimento alla normativa vigente (Codice in materia di protezione dei dati personali d. lgs. 30 giugno 2003, n. 196; Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio l. 22 aprile 1941 n. 633 e successive modificazioni).
Storia archivistica:
Il fondo archivistico denominato «Jean Louis Protche» venne donato al municipio di Bologna e quindi alla Biblioteca dell'Archiginnasio nel 1890. In effetti, nell'archivio della Biblioteca (cfr. H, Doni e legati, 1814-1980, b. 5) si trova 1 fasc. intitolato: «Biblioteca municipale. Dono della signora Sofia Protche Ehrenfreund, 1890». Il 12 giugno infatti, a circa 4 anni dalla morte del padre, la figlia Sofia scriveva da Roma all'allora sindaco di Bologna Carlo Carli, che il Tribunale civile di Roma, prima sezione, «mi autorizzava, con sentenza 27 aprile 1888, a donare alla città di Bologna i disegni della ferrovia Porrettana ed altri libri lasciati dal mio defunto genitore ingegnere Giovanni Luigi Protche». Sofia pregava poi il Comune di comunicarle l'accettazione del dono e di «disporre sollecitamente pel ritiro delle opere predette, essendo mio intendimento abbandonare completamente la città di Bologna». Il 28 di giugno dello stesso anno il sindaco comunicava che «questa giunta municipale con deliberazione presa in forma di consiglio, in data 20 corrente, ha accettato di gratissimo animo il cospicuo dono che vostra signoria si è compiaciuta di fare a Bologna, dei disegni della ferrovia Porrettana e di altri libri lasciati dal compianto suo padre, ingegnere commendatore Luigi Protche». A nome della Giunta il sindaco ringraziava del dono fatto aggiungendo che «il municipio sarà lieto di possedere e conservare quelle opere, specie i disegni, tanto apprezzati dai tecnici, siccome lavoro che a buon diritto procurò al commendator Protche fama d'uno dei più reputati ingegneri ferroviari». Si chiedeva quindi di indicare la «quantità e l'entità» degli oggetti onde predisporre il locale più adatto. Con lettera datata 1 settembre (prot. 298/1890, titolo VI Personale, b. n. 23, dell'archivio della Biblioteca) l'Ufficio di pubblica istruzione del Municipio scriveva a Luigi Frati, direttore della Biblioteca dell'Archiginnasio, che «con deliberazione dell'onorevole Giunta municipale delli 26 corrente, veniva assegnato, in seguito a proposta di quest'ufficio, un compenso di lire 60 al signor Ungarelli e lire 40 allo scrittore Cantelli e ciò per l'opera da egli prestata nell'ordinamento e nella compilazione dell'elenco in (doppio) dei libri, carte, disegni ecc. donati dalla vedova del compianto ingegner Protche al municipio». Si disponeva poi «che i libri vengano trasportati nella biblioteca» (il termine libri è forse qui usato in modo generico, per intendere l'intero complesso della donazione, benché si possa anche supporre che il materiale sia pervenuto alla Biblioteca dell'Archiginnasio in momenti diversi). Venne quindi redatto da Gaspare Ungarelli lo strumento di corredo intitolato: «1890. Inventario dei libri, disegni e manoscritti già dell'ingegner Luigi Protche regalati al municipio» (Cataloghi manoscritti, busta I, n. 12), suddiviso in 4 sezioni:1) «Manoscritti»: comprendente pezzi, numm. 1-39, tra cartelle e pacchi alcuni intitolati, altri senza titolo. Alcuni indicati da lettere che ricominciano a più riprese senza ordine apparente: A-G; B-O e pacchi I-III;
2) «Opere»: numm. 1-196, costituenti la biblioteca professionale dell'ingegnere. Sono conteggiati complessivamente voll. 481, fascc. 288. I testi sono censiti in ordine alfabetico per autore. Vi sono però compresi atti di congressi, commissioni, società (ad es. i nn. 7-10), comparse agli atti (il n. 58 è la «Comparsa conclusionale nella causa dell'Impresa Genazzini contro la Società delle ferrovie marittime», al n. 59 sono censiti atti processuali). Ancora al n. 150 è censita la «Raccolta di atti nella causa vertente fra la Società italiana per le ferrovie meridionali e l'impresa Genazzini. Il n. 152 è la «Raccolta di atti nella causa vertente tra la Società italiana delle ferrovie meridionali e l'Impresa Gonzales. Il n. 169 è «Société La Pennec et Monetti (contro l'Impresa generale delle ferrovie C.L. 1° e 2° Memoire aux arbitres»). Il n. 81 contiene «École des ponts et chaussées. Résumées des leçons» per gli anni scolastici 1836/1837-1848/1849 e 1850 (quest'ultimo a stampa) ed altro materiale affine della stessa natura di quello tradizionalmente identificato come fondo archivistico;
3) «Atlanti e carte»: numm. 1-93, comprendente album di disegni, carte geografiche e geologiche, tipi, profili, materiale fotografico e diversi progetti. Sono conteggiati complessivamente voll. 54 e tavole 829. Parte di questa documentazione si collega a quella censita nello strumento del 2003;
4) «Opuscoli», numm. 1-385, facenti parte della biblioteca e censiti in ordine alfabetico per autore. Sono conteggiati complessivamente 478 pezzi. Vi sono compresi anche studi e relazioni tecniche di cui è autore lo stesso Protche (cfr. nn. 286-289, alcuni dei quali segnalati nel catalogo Frati - Sorbelli). In altri casi si tratta di perizie, arbitrati, pareri, atti processuali, comparse agli atti, a stampa. Ad esempio i nn. 10-20 sono Arbitrati (in particolare per l'impresa Vitali Picard e la sottoimpresa Le Pennec Monetti), i nn. 70-71 sono Capitolati d'appalto, il n. 297 è la Raccolta d'atti nella causa arbitramentale fra la Società italiana per le Stazioni Ferroviarie Marittime e l'Impresa Genazzini. Sentenza arbitrale 24 giugno 1871, 1872 in 4°, i nn. 301-304 e 308-312, sono rapporti di commissioni istituite per diversi incarichi, i nn. 305-307 sono raccolte di leggi e regolamenti, il n. 95 è uno statuto, i nn. 108-110 sono convenzioni, i nn. 333-335 sono statuti e capitoli si diverse società, il n. 370 contiene atti di cause riguardanti l'impresa Gouin, il n. 371 contiene il giudizio di liquidazione nella causa tra le imprese Vitali - Picard e Le Pennec - Monetti. É anche riportato il n. di esemplari presenti per ciascun opuscolo.
La documentazione, come del resto l'intero fondo, fu consegnata in stato di grande disordine entro cartelle e pacchi che vennero parzialmente identificati da lettere alfabetiche poste sui contenitori, in genere a matita rossa e riportate nell'elenco di versamento.
Si fa l'ipotesi che questo materiale sia stato oggetto di un primo e sommario elenco all'atto dell'entrata nella Biblioteca e che solo successivamente sia stato eseguito l'inventario, operando una scelta tra la documentazione pervenuta e dando rilievo massimamente alla produzione tecnica dell'ingegnere, ai progetti dei lavori eseguiti e a tutto ciò che pareva mettere in rilievo la personalità dell'ingegnere Protche e la sua importanza per la città di Bologna, mentre la restante documentazione fu accantonata. Questa documentazione, apparentemente più, per così dire, amministrativa, rimase quindi dotata del solo elenco sommario eseguito all'atto del versamento (sezione «Manoscritti»). Contestualmente si pose mano anche alla biblioteca pervenuta insieme all'archivio (sezione «Opere», «Opuscoli» e una parte della sezione «Atlanti e carte») che trovarono la loro collocazione all'interno del patrimonio librario della Biblioteca dell'Archiginnasio.
L'intervento di riordino ed inventariazione fu realizzato dallo stesso Ungarelli, come afferma Albano Sorbelli nella prefazione alla pubblicazione dell'inventario dei «Manoscritti Protche», sul bollettino della Biblioteca (anno IV, n. 5, 1909). La pubblicazione a stampa era stata preceduta da una redazione manoscritta sotto il coordinamento dello stesso Sorbelli che dichiarava di aver incaricato del lavoro, sul finire del 1907, Gaspare Ungarelli, il quale «dedicò all'impresa tutto il suo amore e la sua competenza e, nel 1908, portò a compimento il lavoro». Il «prezioso deposito» era stato infatti lasciato «inculto per parecchio tempo», a causa degli altri impegni che avevano assorbito la Biblioteca. In effetti nella «Relazione del bibliotecario dottor Albano Sorbelli al signor assessore per la pubblica istruzione» per l'anno 1907 e pubblicata nel 1908 si legge che «la raccolta Protche costituisce una delle più singolari e più interessanti collezioni di scritti che possegga la biblioteca dell'Archiginnasio, collezione che differisce, per la contenenza, da tutte le altre, giacché mentre facilmente si rinvengono, fra le nostre raccolte, scritti che si riferiscono alla letteratura o alla storia o all'arte, ben raro è il caso di trovare una grandiosa serie di documenti che illustrino appieno la storia della viabilità ferroviaria italiana e perciò della tecnologia, dell'industria e del commercio». Si dava poi una sommaria descrizione della documentazione acquisita: «Nella raccolta si contengono gli originali dei progetti, piante, disegni, contratti, rapporti, studi, note di liquidazioni, carteggi». Il materiale venne ordinato, schedato, descritto e distribuito in 44 «cartoni».
Il fondo costituito da «carte, tavole, relazioni, scritti, studi, disegni, moduli, corrispondenza» venne suddiviso all'interno di 12 «categorie»: 2 per l'attività svolta in Francia (in ordine cronologico); 7 per le ferrovie italiane; 3 per studi industriali, corrispondenza privata e documenti personali secondo il seguente schema:
1) Ferrovie del Nord e del Sud della Francia. Consistenza: cartone I;
2) Navigazione interna della Francia (Moduli). Consistenza: cartone II;
3) Ferrovie Lombardo - venete e dell'Italia centrale. Consistenza: cartoni III-X;
4) Ferrovia Bologna - Pistoia. Consistenza: cartoni XI-XVII;
5) Ferrovie pontificie. Consistenza: cartone XVIII;
6) Ferrovie liguri. Consistenza: cartoni XIX-XXIV;
7) Ferrovie meridionali. Consistenza: cartoni XXV-XXXVII;
8) Linee varie. Consistenza: cartoni XXXVIII-XXXIX;
9) Servizio di costruzione delle ferrovie. Consistenza: cartone XL;
10) Memorie e studi. Consistenza: cartoni XLI-XLII;
11) Stabilimento Filatura di Jesi. Consistenza: cartone XLIII;
12) Corrispondenza privata. Documenti personali. Consistenza: cartone XLIV.
Il Sorbelli concludeva affermando come il «prezioso materiale che dà nuovi interessantissimi lumi sopra la storia delle ferrovie italiane entra ora nel dominio pubblico e può essere consultato col più grande profitto per la storia del nostro progredire e per la scienza».
In effetti l'occasione per mettere mano a questa documentazione era anche stata l'«Esposizione di Milano» del 1906 organizzata per l'inaugurazione del nuovo valico del Sempione e sotto l'alto patronato di sua maestà il re d'Italia. Il presidente del Comitato esecutivo per l'organizzazione della «Mostra retrospettiva dei Trasporti», G. Fumagalli, aveva infatti scritto al sindaco di Bologna già dal 1905 per ottenere la concessione di esporre alla mostra la «raccolta di piani, disegni e studi dell'ingegnere Protche» (cfr. Archivio della Biblioteca, bb. 47 e 51, titolo I Generalità). L'esposizione fu inaugurata il 18 aprile 1906 e già verso la fine del mese di febbraio fu effettuata la spedizione «della suppellettile proveniente dal fondo Protche entro apposita cassa a mezzo ferroviario» e accludendo un «esatto elenco della suppellettile stessa, nonché il certificato d'ammissione». La «Nota d'opere dal fondo Protche inviate all'esposizione di Milano» comprendeva 13 titoli tra lezioni alla scuola di «Ponts et chaussées», litografie di tipi, disegni, profili, opuscoli e vedute varie di strade ferrate italiane. Il 15 ottobre 1907 (prot. 479) la Biblioteca ringraziava per il ricevimento del diploma di benemerenza inviato dal Comitato dell'esposizione e stabiliva di collocarlo «entro quadro».
L'intervento curato da Sorbelli aveva riguardato quindi soltanto una parte del fondo archivistico donato e, soltanto tra il 2001 e il 2003, venne eseguita la ricognizione dell'intero fondo archivistico, "riscontrando" e controllando la documentazione censita nello strumento di corredo pubblicato nel 1909 e mettendo mano alla documentazione esclusa dall'inventario, conservata a parte e rimasta priva di qualsiasi intervento di descrizione dei documenti.
L'intervento del 2003 ha comportato anche la ricondizionatura della documentazione, conservando però, all'interno delle buste, cartelle, pacchi, fascicoli con segnature originali. Si sono quindi riconosciute diverse intitolazioni originali e titoli presenti anche negli elenchi di versamento del 1890.
Dono della figlia Sofia Protche Ehrenfreund (cfr. il fasc. intitolato: "Biblioteca municipale. Dono della signora Sofia Protche Ehrenfreund, 1890", Archivio della Biblioteca H, Doni e legati, 1814-1980, b. 5).
Redazione inventario:
Inventario a cura di Federica Collorafi redatto tra il 2008 e il 2014 nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi", promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e dalla Fondazione Cassa di risparmio in Bologna.
Criteri di ordinamento:
L'archivio denominato fondo speciale "Jean Louis Protche" si presentava suddiviso in due parti:1) bb. 1-44, dotate di inventario pubblicato a stampa, a cura di Albano Sorbelli in «L'Archiginnasio», IV, (1909), pp. 177-196;
2) bb. I-XL, prive di strumenti di corredo.
Il primo nucleo era stato poi incrementato da 1 cartella, denominata, "Protche XLV" contenente disegni del percorso ferroviario Bologna-Pistoia, recuperati da una precedente collocazione, e da alcune carte, raccolte entro una busta, intitolata "busta 46", rinvenute nel 1984.
Il secondo nucleo, privo di condizionatura e conservato nelle soffitte della Biblioteca, parzialmente in pacchi, mazzi, cartelle e in forma sciolta, venne sistemato in buste nuove in occasione del riscontro inventariale effettuato sull'intero complesso archivistico. Entrambi i nuclei furono quindi censiti e controllati tra il 2001 e il 2003 da Sonia Venturi (cfr. Sonia Venturi, "Riscontro Fondo Protche (2001-2002)", nel quale, oltre alla verifica dell'effettiva consistenza del fondo rispetto all'inventario del Sorbelli, sono state segnalate le carte mancanti o presenti, ma non descritte, nell'inventario a stampa). Tale riscontro è stato poi corredato da un elenco dei numerosi disegni, su carta e su lucido, con l'indicazione, quando necessario, del precario stato di conservazione. Per la parte del fondo Protche non inventariata cfr. Sonia Venturi, "Fondo Protche (1834-1874, Cart. 40, Cartelle 8), elenco di consistenza" (maggio 2003). Questo secondo nucleo fu quindi condizionato in 40 buste e 8 cartelle, contenenti disegni e fotografie, allo scopo di garantirne una migliore e più idonea conservazione. La documentazione era stata rinvenuta suddivisa in 67 fascicoli, mazzi o pacchi (comprese le cartelle di grande formato) che furono quindi collocati all'interno dei nuovi contenitori così come si erano trovati sugli scaffali della Biblioteca. Per ogni fascicolo, la cui intitolazione, se presente, era stata riportata tra virgolette, si era data una breve descrizione del contenuto e gli estremi cronologici della documentazione. Infine erano state segnalate le collocazioni e numerazioni con le quali la documentazione era stata "censita" e organizzata dal personale della Biblioteca all'atto della donazione nel 1890, riscontrandone la presenza sulle carte, sulle quali erano state allora apposte generalmente con matita blu o rossa. Tali collocazioni e numerazioni erano state indicate nell'elenco, quando presenti, con la dicitura "segnatura precedente".
L'intero complesso documentario infatti era stato dotato, all'atto del versamento di un elenco, intitolato «1890. Inventario dei libri, disegni e manoscritti già dell'ingegner Luigi Protche regalati al municipio» suddiviso in 4 sezioni: "Manoscritti", "Atlanti e carte", "Opuscoli" e "Opere".
Nel 1909 si procedette quindi ad un intervento di ordinamento ed inventariazione del complesso documentario, già ripartito nelle collezioni della Biblioteca sulla base delle quattro tipologie individuate. Il nucleo della donazione che fu oggetto di intervento era quello censito nella sezione "Manoscritti" e, parzialmente, nella sezione "Atlanti e carte", per ciò che concerneva gli elaborati grafici presenti. Anche su questo materiale, individuato con l'appellativo "Fondo speciale" si operò però soltanto su una parte della documentazione pervenuta, consistente in circa metà dell'intero fondo. Senza motivi apparenti quindi la metà circa del nucleo documentario non fu interessata da nessun intervento di ordinamento ed inventariazione, rimanendo sulle scaffalature della Biblioteca, priva di strumenti di corredo per la consultazione, fino all'intervento di censimento e condizionatura dei primi anni del XXI secolo (2003).
Nell'impostazione data alla parte di archivio inventariata nel 1909, si riconoscono, grosso modo, tre macro sezioni:
1) Documentazione tecnica (progetti, perizie, arbitrati, corrispondenza relativa) prodotta nell'ambito dell'esercizio dell'attività professionale;
2) Documentazione raccolta e prodotta per studi industriali di vario genere;
3) Documentazione personale, scolastica e corrispondenza privata.
Come già ricordato però, documenti riconducibili a questa, sono riconoscibili anche nella restante parte di archivio non inventariata che, apparentemente, non si differenzia per tipologia di materiale e contenuto degli atti dalla prima. Inoltre diversi documenti, censiti nel 1890 nelle sezioni Opuscoli, Opere e Atlanti e carte, furono inseriti nelle collezioni della Biblioteca, e catalogati con criteri bibliografici, senza tener conto della loro provenienza, mentre, in realtà, sembrano presentare vincoli archivistici e collegamenti alla parte della donazione definita archivio. Come ad esempio il "Recueil de dessins d'exécution, concernant, sauf indication spéciale, la ligne de Bologne à Pistoie", censito nel Catalogo Frati - Sorbelli (collocazione 17, Q, 1, 13), corrispondente alla sezione "Atlanti e carte" al n. 74 e con documentazione affine anche nell'archivio da inventariare (cfr. cartone II dello strumento del 2003) o i fascicoli delle lezioni alla scuola di "Ponts et chaussées".
Il riconoscimento di un principio di ordinamento dato dal produttore al proprio archivio risulta quanto mai difficoltoso in un archivio personale, sia per l'estrema varietà delle tipologie documentarie che vi si conservano, sia per la maggiore libertà, nella tenuta delle proprie carte, che contraddistingue un soggetto privato, meno obbligato da vincoli giuridici, classificatori o discendenti da funzioni più precisamente distinte e codificate, rispetto ad esempio all'archivio di un ente. Gli archivi personali formatisi nei secoli XIX - XX, la cui importanza e consistenza è aumentata, nel panorama degli archivi privati, si caratterizzano per una generale mancanza di struttura organizzativa; la sedimentazione delle carte avviene infatti in base a criteri del tutto individuali, il che comporta incertezza nel riconoscimento e individuazione del vincolo archivistico. La documentazione si presenta non strutturata, senza regole precise, ma accumulata con criteri individuali dettati dalle attività, dagli interessi, dalle relazioni personali. Il soggetto produttore imprime alla documentazione caratteristiche legate alla propria professione o attività prevalente e al proprio metodo di lavoro o di studio. Tali caratteristiche influenzano il modo di tenere le carte e il modo di aggregarsi tra loro di materiali anche eterogenei. Vi si trovano scritture produttive di effetti giuridici, rappresentate da documenti personali, diplomi e contratti, e scritture rappresentate da una massa composita di documenti che va dal ritaglio di giornale, al manoscritto di un'opera dell'ingegno, alla documentazione di studio, condizionata dalla volontà del soggetto o da oggettive situazioni di fatto. L'individuo produce documentazione in relazione a finalità contingenti e ad innumerevoli situazioni. Nell'ordinamento di un archivio di persona occorre quindi tener conto della personalità del produttore che ha agito in un contesto sociale o all'interno di una professione. L'archivio comprende dunque carteggi, carte personali, carte professionali, manoscritti, materiali a stampa e diversi.
Nel nostro caso siamo di fronte essenzialmente all'archivio professionale dell'ingegnere Protche, al cui interno si conserva, in misura assolutamente minoritaria, documentazione personale, legata alla sfera privata, segnale forse di una selezione operata dallo stesso produttore o avvenuta al momento della consegna. Come per l'archivio d'impresa anche in questo caso le modalità di conservazione dei documenti sono in parte legate alla dinamicità dell'evoluzione della situazione professionale, ai suoi sviluppi economici e strutturali, ai mutamenti della normativa e di metodi organizzativi, a mutamenti, aggiunte o cessazioni di funzioni. La specificità delle scritture, legate allo svolgimento di una particolare professione, dovrà comportare, ai fini di individuare la possibile struttura dell'archivio ed una sua corretta ed agevole fruizione, la conoscenza dell'amministrazione, la ricostruzione delle vicende professionali, la normativa di natura privatistica, commerciale e quella più tecnica, specificamente legata all'ambito della professione esercitata, oltre che lo studio e la corretta descrizione di tipologie e supporti di particolari categorie di documenti quali lucidi, disegni, eliografie, fotografie, marchi, campioni etc.
Se dunque l'assenza di modelli codificati può comportare una certa "libertà di intervento", questa deve provenire però da un approfondito studio del soggetto per comprenderne i comportamenti e le modalità di gestione dei propri interessi.
Scopo dell'intervento di ordinamento ed inventariazione è di fornire al ricercatore le chiavi d'accesso alla documentazione.
Negli archivi privati è possibile riscontrare forti condizionamenti e tante e diverse strategie di produzione della propria immagine o, in mancanza di interventi di selezione, consentire lo stratificarsi di testimonianze, molto più esplicite, della cultura locale e dei contesti storici in cui i produttori si trovarono ad agire, che a volte si esplicano più chiaramente nelle carte dei singoli personaggi, rispetto a quelle conservate negli archivi pubblici.
I documenti contabili, tecnici e professionali ad esempio, possono essere fonti storiche tra le più esplicite ed esaustive, anche in merito ad aspetti culturali, spirituali ed affettivi, che possono contribuire ad una maggiore comprensione della personalità del produttore, proprio perché la loro redazione obbedisce ad esigenze pratiche del tutto involontarie e non viene condizionata dal desiderio di tramandare ai posteri un'immagine precostituita o 'purgata' di sé.
In questo senso si è proceduto alla descrizione dei singoli documenti che compongono l'archivio senza operare selezioni, per così dire a priori, bensì cercando di contestualizzare i singoli affari e di individuare, e possibilmente ripristinare, i vincoli archivistici che legano le carte allo scopo di fornire una chiave di lettura dell'archivio e quindi della personalità e del ruolo che il produttore svolse nell'ambito dell'esercizio della propria attività.
Va da sé che gli archivi di ingegneri ed architetti, proprio per le peculiarità che gli sono proprie, sono soggetti a diversi approcci metodologici, sia di tipo archivistico, che bibliografico e museale a seconda dei contesti nei quali sono storicamente pervenuti e conservati.
La documentazione progettuale, presente in grande quantità nell'archivio, è stata descritta tenendo conto, per quanto possibile, della posizione assunta dai singoli documenti nel contesto dell'iter progettuale. Ogni singolo disegno assume significato in quanto documento di un processo. Si è cercato quindi di comprendere l'ordine e la posizione dei documenti all'interno del progetto.
L'assenza di una struttura predefinita e agevolmente riconoscibile ha comportato la scelta di commisurare il livello di analiticità al singolo fascicolo, valutando caso per caso l'opportunità di procedere, ad esempio per la corrispondenza, oltre alla segnalazione del mittente e destinatario, anche ad un breve riassunto del contenuto dell'atto.
La documentazione è stata quindi ripartita in 8 nuclei principali:
1) Ponts et chaussées: lavori eseguiti in Francia, comprendente la documentazione prodotta durante la prima fase di attività alle dipendenze del servizio nazionale di Ponts et chaussées documentante la progettazione delle vie di comunicazione francesi;
2) Lavori ferroviari, in cui è documentata l'attività svolta nel campo della progettazione e realizzazione di linee ferroviarie italiane;
3) Arbitramenti, comprendente la documentazione prodotta durante la seconda fase di attività professionale svolta in Italia con la costituzione di un ufficio, con sede in Bologna, per l'esecuzione delle perizie legali e la costituzione di collegi arbitrali chiamati a rilasciare pareri tecnici per conto delle ditte o società per le quali si trovava ad operare nel corso di cause e processi;
4) Impianti e stabilimenti, comprendente la documentazione prodotta per la realizzazione dello stabilimento industriale per la lavorazione dei cascami di seta in Jesi;
5) "Memorie e studi", la cui intitolazione è mutuata da quella dell'inventario del 1909, contenente la documentazione prodotta per motivi di studio, consulenza e richieste di vario genere pervenute anche il occasione degli incarichi pubblici ed amministrativi ricoperti;
6) Corrispondenza e protocolli. Questi ultimi approntati dallo stesso Protche, con i quali venivano, anche se non sistematicamente, registrati tutti i documenti in arrivo e in partenza dall'ufficio.
7) Documentazione scolastica, con esercitazioni scolastiche e didattiche svolte durante gli anni di permanenza all'Ecole Polytchnique prima e all'Ecole des Ponts et chaussées poi;
8) Documenti personali con un piccolo nucleo di corrispondenza e documentazione di natura privata.
Al loro interno tali nuclei sono stati ripartiti in raggruppamenti corrispondenti ai vari ambiti di attività.
La documentazione, che si presentava abbastanza disordinata e conservata entro fascicoli sostanzialmente miscellanei, è stata ripartita sulla base delle competenze professionali dello stesso Protche, in particolare per quanto riguarda l'attività svolta in qualità di ingegnere capo della società delle Strade ferrate lombardo venete e dell'Italia centrale, suddividendo ulteriormente la documentazione per ambiti di lavoro corrispondenti alle diverse linee e tronchi ferroviari progettati e costruiti, fino alla descrizione analitica dei numerosi e significativi documenti grafici prodotti. All'interno di queste ripartizioni sono poi stati conservati e descritti nuclei di documenti che presentavano un'organizzazione data dallo stesso Protche sulla base di un piano di classificazione da lui stesso elaborato ed ispirato a quello allora in uso negli uffici di Ponts et chaussées. Questi nuclei si sono rinvenuti sia nella documentazione prodotta in Francia che in quella italiana. Non sappiamo se tutta la documentazione, al momento della consegna alla biblioteca, presentasse un'organizzazione definita, benché si siano trovati diversi nuclei entro fascicoli originali, così registrati nell'elenco di consegna del 1890. La sostituzione di camicie e fascicoli originali, effettuata con tutta probabilità in occasione dell'intervento del 1909 su una parte della documentazione pervenuta, ha parzialmente obliterato l'organizzazione data a suo tempo dall'ingegnere.
E' stata quindi salvaguardata e mantenuta nella schedatura l'impostazione data dal produttore per quelle parti in cui tale struttura era ancora leggibile, creando comunque, allo scopo di facilitare il consultatore, richiami all'organizzazione per competenze territoriali anche per quei nuclei che non presentavano alcun tipo di ordinamento, in coerenza altresì con l'impostazione dell'inventario del 1909 che aveva descritto, seppure con evidenti disomogeneità e qualche fraintendimento, circa metà dell'intero fondo.
In considerazione dei collegamenti riconosciuti tra le due "sezioni" (quella costituita nel 1909 e quella condizionata in buste nel 2003) nelle quali era stato ripartito il fondo, si è proceduto alla riunificazione anche fisica delle carte ricostituendo, in diversi casi, fascicoli di pratiche o affari smembrati rispetto alla sedimentazione originaria, testimoniata dalla corrispondenza con le varie voci dell'elenco di versamento del 1890.
Allo stesso modo si è scelto di mantenere, evidenziandoli nella descrizione, qualche nucleo di documenti che presentavano un'organizzazione originaria, secondo la classificazione del titolario del "carnet d'un portefeuille d'un ingénieur" o l'organizzazione data dall'ufficio professionale es. il nucleo intitolato "Tipi di costruzioni ferroviarie" nel quale sono comunque stati evidenziati i numerosi collegamenti con documentazione affine descritta in altre partizioni del fondo.
La copiosa documentazione grafica è stata descritta utilizzando il tracciato "microscheda elaborati grafici". Di ciascun elaborato grafico sono state riportate le misure, altezza e lunghezza, che sono state tratte dalle schede descrittive dello stato conservazione dei documenti realizzate da Melissa Gianferrari. Per uniformità e coerenza con tali schede si è scelto di mantenere l'indicazione delle misure degli elaborati grafici espresse in millimetri.
Si sono infine descritte una piccola raccolta di fotografie e di ritagli di articoli a stampa.
Strumenti di ricerca:
- "1890. Inventario dei libri, disegni e manoscritti già dell'ingegner Luigi Protche regalati al municipio" (Cataloghi manoscritti, busta I, n. 12), elenco di versamento del materiale consegnato redatto da Gaspare Ungarelli;- "I manoscritti Protche", parte di archivio riordinata da Gaspare Ungarelli entro il 1908 e descritta nell'inventario pubblicato a stampa a cura di Albano Sorbelli in «L'Archiginnasio», IV, n. 5 (1909), pp. 177-196;
- Inventari I, 31, copia ms. dell'inventario pubblicato nel 1909, pp. 31-77;
- "Riscontro fondo Protche", elenco di consistenza eseguito riscontrando la documentazione già inventariata nel 1909, redatto da Sonia Venturi (2001-2002);
- "Fondo Protche. Elenco di consistenza", riguardante il materiale non rientrato negli strumenti di corredo precedenti, redatto da Sonia Venturi (2003).
Note:
Molte buste sono state scomposte in periodo bellico. Non ha riportato danni, ma parte dei documenti sono stati inseriti in cartoni solo in epoca recente, precedentemente erano in mazzi sciolti deteriorati da tempo e polvere.Si è riportato nel campo del contenuto il codice con cui è stato identificato ciascun elaborato grafico in sede di ricognizione finalizzata alla programmazione di un intervento di restauro con la dicitura: "Codice ricognizione restauro", posta tra parentesi.
La documentazione è conservata da:
La documentazione è stata prodotta da:
Persone:
Enti:
- École nationale des ponts et chaussées
- Ferrovia Porrettana
- Imperial-regia società privilegiata delle strade ferrate lombardo-venete e dell'Italia centrale
Toponimi:
- Bologna
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Redazione e revisione:
- Redatta in xDams , 04-07-2007 - 03/11/2015