Sede:
Bologna, 1928 -Date di esistenza:
- 10 maggio 1928 -
Intestazioni:
- La Famèja Bulgnèisa, Bologna, (1928 - )
Descrizione:
La Famèja Bulgnèisa si costituì ufficialmente il 10 maggio 1928 con lo scopo di «diffondere la letteratura dialettale, indire conferenze sulla vita bolognese, animare la poesia dialettale e la canzone bolognese, appoggiare autori ed attori del teatro dialettale, favorire iniziative musicali ed editoriali, ordinare esposizioni di carattere locale, promuovere gite in città e provincia, organizzare divertimenti con dignitosa giocondità ed in fine convocare i soci con manifestazioni d'arte tendenti a far conoscere Bologna nella sua storia gloriosa, nelle sue tradizioni, per una più ampia visione della sua intima poesia e della sua bellezza» (art. 1 dello statuto).Promotori della costituzione del sodalizio furono i poeti Luigi Longhi e Amilcare Bortolotti, che già nell'agosto del 1926 avevano organizzato il 1° concorso della canzone bolognese. A quella manifestazione seguirono altre iniziative che portarono al bando, il 31 dicembre 1927, del 2° concorso della canzone bolognese, nel cui manifesto si anticipava la nascita del sodalizio.
Il 20 marzo 1928 si costituì un primo comitato provvisorio, formato, oltre che dagli stessi Longhi e Bortolotti, anche da Ugo Bolognesi, Pio Mezzetti, Mario Neri, Fernando Panigoni, Umberto Protti e Mario Righetti. Il 1° aprile dello stesso anno, in occasione delle onoranze a Marcello Malpighi nel 3° centenario della sua nascita, il comitato si riunì a Villa Malpighiana di proprietà del conte Luigi Salina, segnando, di fatto, l'inizio delle attività pubbliche del sodalizio.
Il 5 aprile 1928, nell'adunanza che precedette la fondazione ufficiale dell'ente, Longhi e Bortolotti esposero infine al comitato provvisorio gli elementi essenziali programmatici alla stesura dello statuto. Precisati e approvati gli scopi della società nella prima seduta dell'assemblea dei soci del 10 maggio 1928, il successivo 18 giugno furono elette le cariche sociali: primo presidente della Famèja Bulgnèisa fu il conte Luigi Salina, cui successe Mario Sandri, che ricoprì la carica dal 4 luglio 1929 al 25 settembre 1934.
Quale inno dell'associazione fu scelto il componimento di Longhi e Panigoni "A sèin fiû fedêl d'Bulògna", musicato da Renato Ferrari ed eseguito per la prima volta in una riunione presso il ristorante Cappello di Bologna già alla fine del 1927.
L'attività della Famèja Bulgnèisa fu caratterizzata nei suoi primi anni dalla promozione di numerose iniziative:
- premi per la canzone, la commedia e la poesia dialettale (da ricordare in particolare il concorso per commedie dialettali intitolato alla memoria del poeta Alfredo Testoni);
- concorsi per burattinai;
- recite sperimentali ai teatri del Corso (1931-1932) e Contavalli (1932-1933);
- cene e viaggi sociali (tra quelle che ebbero maggiore successo certamente le cosiddette "cene degli spazzacamini", che si ripeterono ininterrottamente dal 1931 al 1936);
- onoranze e commemorazioni di illustri esponenti della letteratura dialettale (tra le quali si segnalano quelle a Carlo Musi, Ermete Zacconi e Alfredo Testoni);
- conferenze e relazioni.
L'8 giugno 1930 una delegazione della Famèja Bulgnèisa in visita a Civitavecchia offrì a Guglielmo Marconi un album recante le firme di cinquantamila bolognesi e la presidenza onoraria perpetua del sodalizio.
A partire però dal 1934, a seguito della campagna avversa promossa dal regime fascista contro i dialetti e le società regionali, l'attività della Famèja Bulgnèisa andò inevitabilmente ridimensionandosi, fino alle dimissioni del consiglio direttivo e alla costituzione il 25 settembre di quello stesso anno di un comitato provvisorio presieduto prima da Augusto Majani e poi da Carlo Zangarini, che però non riuscì a risollevare le sorti dell'associazione. Nel 1935 fu sospesa ogni iniziativa, la sede di via Aurelio Saffi dismessa e il mobilio venduto.
Nel periodo di inattività forzata, compreso tra questa data e l'immediato Dopoguerra, la segreteria del sodalizio fu tenuta fino al 1942 da Eugenio Roncagli e successivamente da Fernando Panigoni.
L'associazione si ricostituì subito dopo la liberazione della città nel 1945, "l'anno del risveglio", come fu definito dall'anonimo redattore del libro delle matricole delle soci. A giugno una prima informale riunione, convocata dal Panigoni, si svolse presso la taverna Garganelli di Bologna, mentre la prima assemblea del sodalizio rinnovato si riunì il successivo 22 luglio eleggendo alla presidenza Augusto Majani, che ricoprirà la carica fino al 15 gennaio 1951.
Il 20 febbraio 1949 l'assemblea dei soci approvò il nuovo statuto, successivamente aggiornato nel 1953, 1959, 1961, 1966, 1987 e 1998.
Dal maggio 1947 prese avvio la pubblicazione del giornale periodico "La Famèja Bulgnèisa", mentre dal 1955 al 1959 fu pubblicata una "Strenna" annuale per accogliere saggi, scritti storici e poesie dialettali.
Il 3 ottobre 1955 venne inaugurata l'attuale sede al primo piano dello stabile di via Barberia 11, acquistata dall'Immobiliare "La Famèja Bulgnèisa srl", società appositamente costituita il 19 febbraio precedente su iniziativa dello stesso sodalizio, che in quanto associazione di fatto non poteva rendersi intestatario dell'immobile.
In quegli anni si susseguirono alla presidenza dell'associazione Giuseppe Lipparini (1951), Lorenzo Ruggi (1951-1954), Angelo Boriani (1954-1956), Arnaldo Cocchi (1956-1957) e Giuseppe Gianfranceschi (1957-1959).
Il 22 marzo 1959 fu eletto presidente Andrea Marcovigi, che ricoprì ininterrottamente la carica fino al 28 febbraio 1983. Al momento delle dimissioni gli fu conferito il titolo di presidente onorario.
Durante il mandato di Marcovigi il consiglio direttivo della Famèja Bulgnèisa si fece promotore della costituzione della Fondazione "Premio Mario Bianconi", sorta il 29 ottobre 1968 «al fine di onorare e perpetuare la memoria» del socio Mario Bianconi, poeta dialettale bolognese, scomparso il 12 gennaio dello stesso anno (cfr. art. 2 dello statuto della fondazione).
Dal 28 febbraio 1983 al 16 novembre 1993 fu presidente dell'associazione Mario Maragi, cui successe Giovanna Bonani, tutt'oggi in carica.
Anche durante questa seconda fase di esistenza, le attività dell'ente sono state caratterizzate dall'organizzazione di conferenze, dibattiti, incontri, tavole rotonde, seminari, convegni, manifestazioni teatrali e artistiche, nonché dal sostegno a compagnie filodrammatiche, folcloristiche e sportive, visite, viaggi e gite, dall'istituzione di premi e concorsi, e dalla pubblicazione di periodici e monografie.
Organi dell'associazione sono:
- l'assemblea (organo presente fin dallo statuto del 1928 con il nome di "assemblea generale", ridenominato semplicemente "assemblea" con lo statuto del 1987), che approva i bilanci preventivi e consuntivi ed elegge le cariche sociali;
- il consiglio direttivo (organo previsto fin dallo statuto del 1928, ridenominato "consiglio di amministrazione" con lo statuto del 1963, poi nuovamente "consiglio direttivo" con lo statuto del 1987), eletto dall'assemblea ogni quattro anni. Il consiglio nomina fra i propri componenti il presidente, il vicepresidente, il segretario, il vicesegretario, l'economo e il cassiere. Tali cariche hanno durata quadriennale;
- il collegio dei revisori (organo sociale introdotto dallo statuto del 1963 come "collegio sindacale" e ridenominato "collegio dei revisori" con lo statuto del 1987), nominato ogni quattro anni dall'assemblea col compito di controllare la contabilità e la cassa, e di esaminare il bilancio consuntivo;
- il comitato dei probiviri, pure nominato ogni quattro anni dall'assemblea, col compito di definire le vertenze tra i soci, o fra questi e l'associazione, e di dare parere sulla loro espulsione e riammissione.
Lo scopo dell'associazione è quello di "tenere sempre vivo tra i bolognesi l'amore della propria città, conservare e avvalorare il suo carattere e le sue caratteristiche, i suoi usi e le sue tradizioni" (art. 1 dello statuto).
Tipologia:
- ente di cultura, ricreativo, sportivo, turistico
Note:
Scheda descrittiva a cura di Salvatore Alongi redatta nel 2012 nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi", promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e dalla Fondazione Cassa di risparmio in Bologna.Fonti bibliografiche:
- F. PANIGONI, Venticinque anni di vita sociale, in Bologna. La Famèja bulgnèisa nel venticinquesimo della fondazione. 1928-1953, Bologna, 1953, pp. 179-182;
- M. MARAGI, La Famèja bulgnèisa. Annali di mezzo secolo. 1928-1977, Bologna, La Famèja Bulgnèisa, 1978;
- G. BONANI - M. POLI, Da 75 anni per Bologna. La Famèja bulgnèisa. 1928-2003, Bologna, Costa, 2003.
Complessi archivistici:
- Archivio de La Famèja Bulgnèisa , 1926 giu. 15 - 1997 mar. 23 (fondo)
- Archivio dei manifesti de La Famèja Bulgnèisa , 1953 - [2012] (fondo)
- Archivio fotografico de La Famèja Bulgnèisa , [1866 giu.] - post 2012 dic. 21 (fondo)
- Raccolta dei Commediografi bolognesi , [sec. XX] (collezione / raccolta)
- Redatta in xDams , 11/02/2012 - 11/03/2014