Sede:
Bologna, 1876 - 1986Date di esistenza:
- 2 luglio 1876 - 1986
Intestazioni:
- Società di mutuo soccorso fra i salsamentari e gli esercenti industrie affini in Bologna, Bologna, (1958 - 1986)
- Unione salsamentari per il miglioramento tecnico professionale, Bologna, (1955 - 1958)
- Società di mutuo soccorso fra i salsamentari e gli esercenti industrie affini in Bologna, Bologna, (1886 - 1955)
- Società di mutuo soccorso fra i salsamentari ed industrie affini in Bologna, Bologna, (1880 - 1886)
- Società di mutuo soccorso fra i salsamentari di Bologna, Bologna, (1876 - 1880)
Altre denominazioni:
- Unione salsamentari per il miglioramento tecnico professionale, 8 settembre 1955 - 21 marzo 1958
- Società di mutuo soccorso fra i salsamentari e gli esercenti industrie affini in Bologna, 1886 - 8 settembre 1955
- Società di mutuo soccorso fra i salsamentari ed industrie affini in Bologna, 1880 - 1886
- Società di mutuo soccorso fra i salsamentari di Bologna, 2 luglio 1876 - 1880
Descrizione:
La Società di mutuo soccorso fra i salsamentari e industrie affini in Bologna nacque da un'idea di Giuseppe Vaccari, venditore di salumi, la cui intenzione era di aiutare i produttori e i distributori di carne e salumi in genere - i salsamentari appunto -, costretti a chiudere o sospendere la propria attività per ragioni economiche o di salute. L'intenzione di Giuseppe Vaccari si poneva, in realtà, in un contesto storico più ampio, nazionale e locale, nel quale cominciavano ad operare società di mutuo soccorso in diversi settori, per sopperire a necessità e contingenze che le istituzioni comunali non potevano debitamente soddisfare e risolvere. L'idea di un organismo fondato su principi morali, sociali e solidaristici che tutelasse gli interessi di quella particolare categoria colpì favorevolmente l'avvocato e assessore al comune di Bologna Ferdinando Berti, noto sostenitore delle politiche mutualistiche, che nel 1876 si prodigò per la costituzione del sodalizio, con l'elaborazione di uno statuto che rimase pressoché invariato per quasi un secolo nelle linee guida. Scopo del sodalizio è, fin dalla sua istituzione, il mutuo soccorso ed il miglioramento morale e materiale dei propri aggregati: persone impiegate e operai che lavorano come commercianti in salumi, proprietari esercenti e negozianti del settore, e, infine, esercenti professioni che abbiano attinenza con quella del salsamentario ovvero i commercianti in carni salate, burro e formaggi. Relativamente ai soci, questi erano classificati in tre categorie: effettivi, iscritti "per godere dei benefici che offre la Società"; cooperanti, "coloro che concorrono col contributo alla prosperità e al benessere della Società, rinunciando ad ogni beneficio dalla madesima concesso"; onorari, "coloro che prestano l'opera loro in favore dell'Associazione o che in qualunque modo apportino ad essa notevoli vantaggi". Il sodalizio - la cui sede mutò domicilio negli anni: via Barbaziana fino al 1879, via Castiglione 24 dal 1880, via San Vitale 28 dal 1891, via Portanuova 3 dal 1921, via Gombruti 23 dal 1940 e, infine, via Barberia 11 dal 1985 fino al 2008 (n.d.r. Dal 2008 la sede della società fu spostata in via Caprarie 1.) - era diretto da un Consiglio direttivo (composto da un presidente, un vice-presidente, un segretario, un tesoriere, un economo e sei consiglieri, eletti dai soci convocati in Assemblea generale dei soci) e dall'Assemblea generale dei soci (presieduta da un presidente, un vice-presidente e un segretario) che doveva essere convocata in seduta ordinaria almeno una volta all'anno per la discussione e approvazione del bilancio consuntivo e per la rinnovazione del Consiglio direttivo. Al Consiglio direttivo spettava la gestione ordinaria della Società negli aspetti legali e amministrativi, mentre all'Assemblea spettava il compito di costituire speciali comitati per la visita ai soci infermi, per il collocamento dei soci disoccupati, per la revisione del bilancio e l'osservanza dello statuto, per il reclutamento dei soci e, infine, per le onoranze funebri dei soci.La prima assemblea generale fu convocata il 2 luglio 1876 e fu eletto il primo Consiglio direttivo composto, tra gli altri, da importanti industriali del settore: Filippo Stiassi, presidente; Giuseppe Romagnoli, vice presidente; Alessandro Forni, economo; Augusto Nanni, segretario; Camillo Lanzarini, tesoriere; Natale Bordoni, Pompeo Colombini, Raffaele Orsi, Paolo Tacconi, Guido Zanetti, Federico Zappoli, consiglieri.
La presenza di importanti personalità del settore all'interno del consiglio direttivo della Società e l'impegno con cui da subito la Società affrontò significative iniziative e proposizioni nel campo della previdenza e della sussistenza fecero in modo di accrescere il prestigio della Società, a tal punto da annoverare tra le proprie fila, come soci onorari, oltre a personalità cittadine come Ferdinando Berti, Enrico Sassoli e Francesco Rizzoli, anche il re d'Italia, Umberto I che nel 1879 accettò la presidenza onoraria del sodalizio bolognese. Conformemente allo scopo del sodalizio, infatti, che prevedeva il mutuo soccorso e il miglioramento morale e materiale dei propri aggregati, innovative e notevoli furono dal punto di vista materiale le misure adottate per la creazione di sussidi di malattia, di vecchiaia, di disoccupazione e, dopo la prima guerra mondiale, di assistenza ai soci e alle loro famiglie, ma anche la creazione di un comitato per il collocamento di soci disoccupati; dal punto di vista morale non meno importante fu l'assegnazione di premi allo studio dei figli dei soci, la organizzazione di corsi di alfabetizzazione e di specializzazione di settore, la diffusione e sviluppo dei legami di fratellanza e solidarietà tra i soci.
Contemporaneamente la Società partecipò fattivamente a congressi e convegni nazionali inerenti la regolamentazione e la politica delle società di mutuo soccorso, a manifestazioni e celebrazioni di natura commemorativa locali e nazionali con il proprio stendardo sociale (tra gli altri, l'ottavo centenario dell'università di Bologna nel 1888, l'inaugurazione di monumenti in memoria di personalità cittadine, la visita dei reali d'Italia a Bologna nel 1896 e 1921), ma anche, tra gli altri, all'organizzazione di un Congresso nazionale degli esercenti l'industria salumiera che si tenne a Bologna nell'ottobre 1898.
Nel 1882, grazie all'appoggio della Società, fu costituita la Società fra i proprietari salsamentari che si occupò della gestione amministrativa del pubblico macello (cosiddetto "Azienda macello"), in particolare del personale composto dagli addetti al servizio di scannatura e depilazione dei suini, del taglio e preparazione delle carni, ma anche della gestione della vendita al dettaglio e della tutela degli interessi degli esercenti salsamentari, attraverso l'elaborazione di tabelle di macellazione e listini di vendita al dettaglio di prodotti. Oltre a pratiche e affari amministrativi, la Società si occupò, tra l'altro, dell'organizzazione del secondo Congresso nazionale dei salumieri in Bologna e di una mostra di prodotti dell'industria salumiera nell'Esposizione emiliana nel 1888.
All'inizio del XX secolo, a seguito delle mutate condizioni economiche della regione e dell'avvento dell'industria, la Società, pur continuando ad operare e attuare i principi mutualistici alla base dello statuto con l'elargizione dei sussidi, cominciò ad ampliare lo spettro delle proprie iniziative, innanzi tutto ottenendo il riconoscimento della personalità giuridica il 23 giugno 1914 (n.d.r. Agli effetti della legge 15 aprile 1886, n. 3818, con atto depositato presso la cancelleria del tribunale di Bologna.), poi facendosi interprete di esigenze e necessità legate all'ambiente del lavoro, come la chiusura degli esercizi commerciali nel pomeriggio dei giorni festivi e in particolari ricorrenze, le modifiche al patto di lavoro, le condizioni lavorative degli operai impiegati nel settore, ma anche l'eventuale impianto di un ufficio di collocamento. In particolar modo, nei primi due decenni del XX secolo la Società affidò ad una speciale commissione di studi composta dal professore Rodolfo Viti, dal cavaliere Aristide Ravà e dal ragioniere Luigi Guadagnini la riforma dei sussidi di vecchiaia e l'iscrizione alla Cassa nazionale di previdenza per i propri soci, nonchè una revisione e modifica dello statuto.
Nonostante lo scoppio del primo conflitto bellico e le conseguenti problematiche legate alla disoccupazione e alla situazione dei soci chiamati alle armi e delle loro famiglie, la Società continuò ad esercitare l'attività mutualistica, anche se dal 1930 l'elargizione dei sussidi cominciò ad affievolirsi, anche per contrasti interni al Consiglio direttivo. Tale crisi si aggravò con lo scoppio della seconda guerra mondiale: la chiamata alle armi dei soci e il conseguente mancato introito delle quote sociali, il decesso di personaggi storici del sodalizio quali il tesoriere P. A. Mignani, i soci Francesco Colombini e Antonio Tamburini, l'economo Medardo Salvatori, costrinsero la Società a sospendere temporaneamente la propria attività nel luglio 1943.
La Società riprese i lavori nel maggio 1945 e nel 1946 fu convocata una nuova Assemblea generale dei soci che portò alla nomina di Renato Venturoli a presidente e di Angelo Tamburini a tesoriere. Nonostante la timida ripresa di attività mutualistiche e di iniziative sportive e sociali, quali le gare ciclistiche, i banchetti sociali e le veglie danzanti con lo scopo di rilanciare l'immagine e le casse del sodalizio, la Società conobbe una nuova crisi societaria che vide nel volgere di pochi anni avvicendarsi nella carica di presidente Guerrino Calderara, Eriberto Valdisserri, Giovanni Pozzi, ex ufficiale della Guardia di finanza, e nuovamente Eriberto Valdisserri. Tra il 1954 e il 1955 la Società decise di avviare una ricerca con lo scopo di trasformarsi in un istituto di assistenza di natura volontaria, dando origine l'8 settembre 1955 alla cosiddetta "Unione salsamentari per il miglioramento tecnico professionale" che ne acquisisce le funzioni con lo scopo di un miglioramento e di un adeguamento dei parametri professionali delle diverse categorie di esercenti e, genericamente, del loro riconoscimento a livello sindacale; la nuova società però ebbe durata fino al 21 marzo 1958, quando fu sciolta e ricostituita la Società di mutuo soccorso fra i salsamentari e gli esercenti industrie affini con la presidenza di Arnaldo Stupazzini, cui succederà nel 1974 Mario Corazza. Dal 1959 al 1977 l'impegno della Società è focalizzato su temi e problematiche legate ai cambiamenti del panorama economico locale e nazionale, svolgendo la funzione di mediazione fra distribuzione e consumatore: produttività nella gestione degli esercizi, chiusura infrasettimanale degli esercizi, regolamentazione degli orari di apertura degli esercizi.
Il 22 settembre 1986, durante la presidenza del cavaliere Mario Gombi, la Società di mutuo soccorso fra i salsamentari e gli esercenti industrie affini di Bologna fu trasformata in "Società di mutuo soccorso fra i salsamentari e gli esercenti industrie affini società cooperativa a responsabilità limitata", tuttora attiva con sede a Bologna in via Caprarie, 1.
Il sodalizio era amministrato e diretto da un Consiglio direttivo (composto da un presidente, un vice-presidente, un segretario, un tesoriere, un economo e sei consiglieri, eletti dai soci convocati in Assemblea generale dei soci) e dall'Assemblea generale dei soci (presieduta da un presidente, un vice-presidente e un segretario) che doveva essere convocata in seduta ordinaria almeno una volta all'anno per la discussione e l'approvazione del bilancio consuntivo e per la rinnovazione del Consiglio direttivo.
Al Consiglio direttivo spettava la gestione ordinaria del sodalizio negli aspetti legali e amministrativi, mentre all'Assemblea generale dei soci spettava il compito di costituire speciali comitati e uffici per la visita ai soci infermi, per il collocamento dei soci disoccupati, per la revisione del bilancio e l'osservanza dello statuto, per il reclutamento dei soci e, infine, per le onoranze funebri dei soci, quest'ultima convocata in seduta ordinaria e straordinaria.
Naturalmente l'Assemblea generale dei soci veniva nominata dagli stessi soci e aggregati del sodalizio che si dividevano in tre categorie: effettivi, erano coloro che si iscrivevano "per godere dei benefici che offre la Società"; cooperanti, "coloro che concorrono col contributo alla prosperità e al benessere della Società, rinunciando ad ogni beneficio dalla madesima concesso"; onorari, "coloro che prestano l'opera loro in favore dell'Associazione o che in qualunque modo apportino ad essa notevoli vantaggi".
La Società di mutuo soccorso fra i salsamentari e industrie affini in Bologna ebbe come scopo principale quello di tutelare gli interessi dei propri soci e aggregati attraverso il mutuo soccorso ed il loro miglioramento morale e materiale: persone impiegate e operai che lavorano come commercianti in salumi, proprietari esercenti e negozianti del settore, e, infine, esercenti professioni che abbiano attinenza con quella del salsamentario ovvero i commercianti in carni salate, burro e formaggi. In particolare svolse importanti azioni e iniziative:
- nell'ambito della previdenza e della sussistenza con la creazione di sussidi di malattia, di vecchiaia, di disoccupazione e, dopo la prima guerra mondiale, di assistenza ai soci e alle loro famiglie, ma anche con la creazione di un comitato per il collocamento di soci disoccupati;
- nell'ambito morale l'assegnazione di premi allo studio dei figli dei soci, la organizzazione di corsi di alfabetizzazione e di specializzazione di settore, la diffusione e sviluppo dei legami di fratellanza e solidarietà tra i soci;
- nell'ambito del rapporto con altre società di mutuo soccorso con la partecipazione a congressi e convegni nazionali inerenti la regolamentazione e la politica delle società di mutuo soccorso;
- nell'ambito della regolamentazione del mondo del lavoro, con iniziative inerenti alla chiusura degli esercizi commerciali nel pomeriggio dei giorni festivi e in particolari ricorrenze, alle modifiche del patto di lavoro, alle condizioni lavorative degli operai impiegati nel settore, ma anche all'eventuale impianto di un ufficio di collocamento, alla chiusura infrasettimanale degli esercizi e alla regolamentazione degli orari di apertura degli esercizi.
Legislazione
- legge 15 aprile 1886, n. 3818, concernente il conferimento della personalità giuridica alle società operaie di mutuo soccorso;
- 23 giugno 1914: riconoscimento della personalità giuridica della Società di mutuo soccorso fra i salsamentari e gli esercenti industrie affini in Bologna;
- 22 settembre 1986: la Società di mutuo soccorso fra i salsamentari e gli esercenti industrie affini di Bologna fu trasformata in società cooperativa a responsabilità limitata.
Tipologia:
- ente di credito, assicurativo, previdenziale
Note:
Scheda descrittiva a cura di Riccardo Pedrini redatta nel 2012 nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi", promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e dalla Fondazione Cassa di risparmio in Bologna.Fonti archivistiche:
- ARCHIVIO STORICO DE LA FAMÈJA BULGNÈISA, Archivio della Società di mutuo soccorso fra i salsamentari e gli esercenti industrie affini in Bologna, Statuti e regolamenti.
Fonti bibliografiche:
- A. STUPAZZINI, Cent'anni fa nasceva la mutua Salsamentari, "Corriere del commercio", 20 set. 1976;
- 110 anni di mutualità e di cooperazione fra salsamentari a Bologna. 1876-1986, Bologna, Eta, 1986;
- Salsamentaria Bologna. 120 anni di storia sotto il Nettuno, [Bologna], Re Enzo, [1996].
Complessi archivistici:
- Archivio della Società di mutuo soccorso fra i salsamentari e gli esercenti industrie affini in Bologna , 1876 giu. 30 - [1983 feb.] (fondo)
- Redatta in xDams , 20/02/2012 - 09/07/2013