Città degli archivi

Confederazione italiana sindacati lavoratori - CISL. Unione sindacale territoriale dell'area metropolitana bolognese (USTM)

Sede:

Bologna, 1950 -

Date di esistenza:

  • 1950 -

Intestazioni:

  • Confederazione italiana sindacati lavoratori - CISL. Unione sindacale territoriale dell'area metropolitana bolognese (USTM), Bologna, (2013 - )
  • Confederazione italiana sindacati lavoratori - CISL. Unione sindacale territoriale - UST di Bologna, Bologna, (1981 - 2013)
  • Confederazione italiana sindacati lavoratori - CISL. Unione sindacale provinciale - USP di Bologna, Bologna, (1950 - 1981)

Altre denominazioni:

  • Confederazione italiana sindacati lavoratori - CISL. Unione sindacale territoriale - UST di Bologna, 1981 - 2013
  • Confederazione italiana sindacati lavoratori - CISL. Unione sindacale provinciale - USP di Bologna, 1950 - 1981

Descrizione:

La Confederazione italiana sindacati lavoratori (Cisl) viene costituita il 30 aprile 1950 a Roma presso il teatro Adriano dall'Assemblea generale delle organizzazioni sindacali aderenti alla Libera confederazione generale italiana del lavoro (Lcgil), alla Federazione italiana del lavoro (Fil) e alla Unione federazioni autonome italiane lavoratori (Ufail), organizzazioni che, fra il 1948 e il 1949, si erano distaccate dalla Confederazione generale italiana del lavoro (Cgil).
La Cisl è una confederazione di sindacati che ha una duplice struttura organizzativa articolata su vari livelli territoriali: le strutture "verticali" sono le federazioni e i sindacati di categoria che organizzano i lavoratori addetti per settori merceologici; strutture "orizzontali" sono le confederazioni.
L'Unione sindacale provinciale (Usp) costituisce la prima forma organizzativa a livello orizzontale assunta dalla Cisl a Bologna. È operativa a partire dall'1 agosto 1950 presso la sede in via San Vitale, 114. Dal settembre 1952 si trasferisce in via Castiglione, 25. Le sue competenze si estendono all'intero territorio provinciale e, similarmente alla confederazione a livello nazionale, ha le seguenti funzioni:

- costituisce e promuove lo sviluppo delle associazioni di categoria;
- esercita una funzione di coordinamento, di collegamento e di assistenza alle associazioni di categoria;
- rappresenta le organizzazioni ad essa aderenti dinanzi alle istituzioni e alle organizzazioni dei datori di lavoro su questioni di interesse generale.

La struttura organizzativa della Usp comprende a livello verticale le federazioni e i sindacati provinciali e a livello orizzontale le Unioni sindacali comunali (Usc). All'occorrenza l'Usp può, raggruppando diversi comuni, istituire le Unioni zonali (art. 4 dello statuto approvato nel 1955).
Le federazioni e i sindacati di categoria subiscono importanti mutamenti organizzativi, scioglimenti, diversi inquadramenti, aggregazioni, a causa delle modifiche della struttura produttiva, delle esigenze di rappresentanza e di contrattazione con le controparti, delle strategie organizzative della centrale confederale. Pertanto anche a livello provinciale le associazioni di categoria nel corso del tempo cambiano denominazione e struttura organizzativa.
Le Usc esplicano le stesse funzioni della Usp a livello comunale. Fino al 1959 eleggono i loro rappresentanti al congresso della Usp, in seguito queste strutture non hanno più funzione precongressuale. Nel corso degli anni Sessanta la Usp di Bologna dismette progressivamente la sua struttura capillare sul territorio mentre, a partire dagli anni Settanta, costituisce coordinamenti di zona, strutture territorialmente più ampie, con il compito di sostenere l'attività dei propri rappresentanti nei Consigli unitari di zona (Cuz).
In questo periodo, inoltre, si estende la varietà e la quantità dei servizi affidati ad enti collaterali alla Cisl (ad es. l'Istituto nazionale assistenza sociale (Inas), l'Istituto addestramento lavoratori (Ial), l'Ente turistico sociale italiano (Etsi), il Centro nazionale per lo sviluppo della cooperazione e delle forme associate (Cenasca). All'Usp di Bologna spetta l'attività di coordinamento di questi servizi nel territorio, in armonia con gli indirizzi confederali nazionali e regionali.
Nel corso degli anni Settanta la Cisl apporta importanti modifiche organizzative, dovute a:

- il processo di decentramento amministrativo iniziato con l'istituzione delle regioni nel 1970;
- le lotte sindacali dell'"Autunno caldo" che hanno originato un processo di unità sindacale delle tre maggiori confederazioni sindacali italiane, Cisl, Confederazione generale italiana del lavoro (Cgil), Unione italiana del lavoro (Uil);
- la costituzione nel luglio del 1972 della Federazione Cgil Cisl Uil.

La riforma organizzativa della Cisl, sancita dal nono Congresso confederale nazionale del 7-12 ottobre 1981, prende avvio a partire dall'ottavo Congresso confederale nazionale del 1977 allo scopo di attuare un decentramento dei poteri della confederazione adeguando le proprie strutture alle evoluzioni politiche e sociali avvenute in quegli anni. La riforma, prima di essere resa operativa, è stata concordata con le altre confederazioni nel convegno unitario di Montesilvano del 5-7 novembre 1979. Il nuovo assetto organizzativo è articolato in 5 livelli territoriali: il luogo di lavoro e la zona (strutture unitarie), il territorio, la regione e il livello nazionale.
Il livello territoriale viene costituito nell'intento di superare le strutture provinciali, proponendo un decentramento delle strutture del sindacato senza attendere gli esiti del decentramento istituzionale. La Usp di Bologna viene suddivisa in due Unioni sindacali territoriali (Ust): Bologna e Imola. Gli organismi direttivi e il Collegio dei sindaci permangono invariati, mentre il Collegio dei probi-viri viene trasferito a livello regionale.
Verso la fine del 1980 la Ust di Bologna trasferisce la sua sede in via Irnerio 12/4, per poi trasferirsi nella sede attuale in via Milazzo, 16 nel 1989.
La riforma dell'assetto organizzativo comprende anche una modifica delle strutture verticali. Da 37 federazioni di categoria la Cisl passa a 17 federazioni nazionali di prima affiliazione (vale a dire che aderiscono direttamente alla Cisl):

- Federazione poste e telecomunicazioni (Fpt);
- Federazione alimentazione tabacco (Fat);
- Federazione italiana bancari ed assicurativi (Fiba);
- Federazione italiana trasporti (Fit);
- Federazione italiana lavoratori tessili abbigliamento (Filta);
- Federazione Cisl scuola università ricerca;
- Federazione italiana salariati braccianti agricoli (Fisba);
- Federazione nazionale sindacati coloni mezzadri e compartecipanti (Federcoltivatori);
- Federazione italiana sindacale addetti servizi commerciali, affini e del turismo (Fisascat);
- Federazione italiana metalmeccanici (Fim);
- Federazione italiana lavoratori costruzioni e affini (Filca);
- Federazione lavoratori energia risorse chimica e affini (Flerica);
- Federazione lavoratori aziende elettriche italiane (Flaei);
- Federazione nazionale pensionati (Fnp);
- Federazione italiana sindacati operatori sanità (Fisos);
- Federazione informazione e spettacolo (Fis);
- Federazione funzione pubblica (Fp).

Il nuovo assetto delle federazioni di categoria rimane grosso modo lo stesso fino al 1997, quando cominciano ad essere elaborati nuovi inquadramenti, mentre le modifiche più importanti e nuovi criteri di aggregazione dei lavoratori si hanno prevalentemente nei sindacati e nelle federazioni di categoria di seconda affiliazione (vale a dire che aderiscono alle federazioni di prima affiliazione).

Nel corso del 2013, nell'ambito della riforma organizzativa della Cisl sancita dal 17° Congresso confederale nazionale del 12-15 giugno 2013, realizzata in previsione dell'abolizione delle Province e dell'istituzione delle Aree metropolitane, le Unioni sindacali territoriali di Bologna e di Imola sono state accorpate in una nuova struttura denominata Confederazione italiana sindacati lavoratori (Cisl), Unione sindacale territoriale dell'area metropolitana bolognese (USTM).

A norma dello statuto, approvato dal secondo Congresso provinciale del 1955, sono organi della Confederazione italiana sindacati lavoratori (Cisl), Unione sindacale territoriale (Ust) di Bologna:
- Congresso provinciale;
- Consiglio generale;
- Comitato esecutivo;
- Segreteria;
- Collegio dei sindaci;
- Collegio dei probi-viri (l'organo fu attivo fino al 1981 quando le sue competenze furono attribuite ad un organo di livello regionale).

La Confederazione italiana sindacati lavoratori (Cisl), Unione sindacale territoriale (Ust) di Bologna svolge le seguenti attività:
- costituisce e promuove lo sviluppo delle associazioni di categoria;
- esercita una funzione di coordinamento, di collegamento e di assistenza alle associazioni di categoria;
- rappresenta le organizzazioni ad essa aderenti dinanzi alle istituzioni e alle organizzazioni dei datori di lavoro su questioni di interesse generale.

Tipologia:

  • organizzazione sindacale

Note:

Scheda descrittiva a cura di Davide Fioretto redatta nel 2012 nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi", promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e dalla Fondazione Cassa di risparmio in Bologna.

Fonti bibliografiche:

- S. TURONE, Storia del sindacato dal dopoguerra ad oggi, Bari, Laterza, 1986, 2 voll.;

- Cisl 1977-1981, Roma, Edizioni lavoro, 1981;

- La riforma organizzativa e funzionamento del sindacato, «Prospettiva sindacale», 48 (1983), pp. 8-122;

- CONFEDERAZIONE ITALIANA SINDACATI LAVORATORI, Per una storia della Cisl (1950-1962), Roma, Abete, 1962.
Complessi archivistici: Redazione e revisione:
  • Redatta in xDams , 16/07/2012 - 30/01/2019