Città degli archivi

Moleschott Jacob

's-Hertogenbosch (Olanda) 9 agosto 1822 - Roma 20 maggio 1893

Intestazioni:

  • Moleschott, Jacob, medico, fisiologo, filosofo, ('s-Hertogenbosch 1822 - Roma 1893)

Descrizione:

Luoghi di residenza e attività: Roma, docenza universitaria, 1878 - 1892.

Jacob (n.d.r. Il nome completo risulta essere Jacobus Albertus Willebrordus.) Moleschott nacque a s'-Hertogenbosch (Olanda) il 9 agosto 1822 da Elizabeth Antonia van der Monde (m. 1870) e da Johannes Franciscus Gabriel Moleschott (1793-1857), medico originario di Leida, figlio del farmacista Johannes Adriaan Frans (m. 1839) e di Maria Anna Stas (m. 1796; dopo la scomparsa della prima moglie, Johannes Adriaan Frans sposò nel 1807 Johanna Maria Verwey).
Dal matrimonio tra Johannes Franciscus Gabriel Moleschott ed Elisabeth Antonia van der Monde nacquero, oltre Jacob, tre figli: Franz Heinrich Lawrenz (m. 1882), Friedrich Wihlelm (detto anche "Fritz") e Sophie Marie.
Dopo aver frequentato il collegio a Boxtel e il ginnasio a Kleve, Jacob Moleschott nel 1842 decise di studiare medicina all'Università di Heidelberg, conseguendo la laurea nel 1845 con una tesi dal titolo De Malpighianis pulmonum vesiculis, sotto la guida del professor Jakob Henle.
Ottenuta l'abilitazione per l'esercizio dell'attività professionale come medico generico, si trasferì a Utrecht. Qui conobbe illustri esponenti del panorama scientifico dell'epoca, con i quali rimase in contatto epistolare in tutto il corso della sua vita.
Dopo l'attività svolta a Utrecht come fisiologo, nel 1847 Moleschott accettò la proposta di insegnamento all'Università di Heidelberg come docente di fisiologia e antropologia.
Nel 1848 conobbe Sophie Strecker (1829-1891), figlia di Caroline Bansa (1807-1873) e del medico di Magonza Georg Strecker (m. 1873), la quale, dopo un anno di fidanzamento, diventò sua moglie il 14 marzo 1849. Sophie aveva quattro fratelli: Karl, Lina (n. 1835), Marie (n. 1835), sposata con Otto Ule, e Wihlelm, sposato con Minna Scholz (n. 1839).
Dal matrimonio tra Jacob e Sophie nacquero cinque figli: Karl (1851-1930), Marie (1853-1879), Elisabeth, detta anche la "prima Elsa" (1854-1867), Elsa, detta anche la "seconda Elsa" (1855-1897) e Hermann (1856-1885).
Nel 1852 venne pubblicata una delle sue opere di maggior successo, Der Kreislauf des Lebens di cui, a causa della sua dichiarata impostazione materialistica, venne proibita la diffusione; inoltre Moleschott fu costretto ad abbandonare l'Università di Heidelberg nel 1854 a causa delle sue ideologie politiche scomode e non accettate dall'ambiente accademico.
Nel 1856 Moleschott venne chiamato a insegnare fisiologia presso l'Università di Zurigo dove si trasferì con la sua famiglia. Qui conobbe Francesco De Sanctis, professore a Torino ma incaricato all'epoca di un corso di letteratura italiana al Politecnico di Zurigo e con il quale instaurò un rapporto di amicizia. Quest'ultimo, rientrato in Italia e divenuto ministro della Istruzione pubblica, nel 1861 offrì a Moleschott la cattedra di fisiologia sperimentale e la direzione del laboratorio presso la Regia università di Torino, a discapito del fisiologo Secondo Berruti il quale fu "forzatamente" sollevato dall'incarico. Moleschott accettò la cattedra di Torino e iniziò le lezioni già nello stesso anno; lì rimarrà fino al 1870.
La naturalizzazione a cittadino italiano avvenne nel 1866, anno in cui iniziò in Italia anche la sua intensa attività come medico professionista in forma privata.
Nel 1876 Moleschott venne nominato senatore del Regno d'Italia e nello stesso anno partecipò alla selezione per la cattedra di fisiologia presso l'Istituto di studi superiori di fisiologia di Firenze, ma senza esito positivo.
Nel 1878 proseguì la sua attività di docente a Roma, in seguito alla nomina per ricoprire l'insegnamento della fisiologia e proseguire l'attività di ricerca scientifica alla Regia università di Roma.
Nel 1892 divenne membro del Consiglio superiore di sanità e nello stesso anno lasciò l'insegnamento accademico, tornando ad esercitare la professione medica.
La vita di Jacob Moleschott, benchè ricca di successi e di soddisfazioni professionali, fu anche funestata da tragici episodi che riguardarono la sua famiglia: la figlia Elisabeth si spense a tredici anni di morbillo con complicazioni a seguito di una setticemia con embolia polmonare; la figlia Marie, soggetta fin dall'infanzia a crisi di nostalgia e nevrastenia, morì a ventisei anni di «morte violenta» (n.d.r. A. MOSSO, Jacopo Moleschott, Torino, Paravia, 1893, p. 4.) (verosimilmente suicida, a seguito del peggioramento del suo grave stato depressivo), sebbene ufficialmente si dicesse affetta da tubercolosi; il figlio minore Hermann «morì di polmonite a ventinove anni» (n.d.r. Ibidem.); la moglie Sophie Strecker morì suicida in un «eccesso di esaltazione» (n.d.r. Ibidem.).
Il 20 maggio 1893 il fisiologo olandese morì a Roma, a causa della risipola contratta da un paziente.
La figlia Elsa Moleschott, che nel 1893 aveva sposato il medico Mariano Luigi Patrizi (1866-1936), curò la pubblicazione dell'autobiografia del padre Für meine Freunde. Lebens-Erinnerungen (Giessen, 1894), e morì prematuramente nel 1897 per le conseguenze di un parto.
Il figlio Karl Moleschott, che diventò un affermato ingegnere, morì molto probabilmente suicida nel 1930: anch'egli si ritiene soffrisse, infatti, di depressione, di misantropia e di ricorrenti episodi di follia.

Medico, fisiologo, filosofo, senatore del Regno d'Italia.

Note:

Scheda descrittiva a cura di Arianna Zaffini redatta nel 2012 nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi" promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e dalla Fondazione Cassa di risparmio in Bologna.

Fonti bibliografiche:
- A. MOSSO, Jacopo Moleschott, Torino, Paravia, 1893 (estratto dall'Annuario della Regia Università di Torino, a. 1893-94);
- In memoria di Jacopo Moleschott, Roma, Mantellate, 1894;
- K. STRECKER, Stammbuch der Familie Strecker nach den hinterlassenen Schriften des Karl Strecker (n.d.r. Trad. it. Albero genealogico della Famiglia Strecker sulla base degli scritti postumi di Karl Strecker.), W. Strecker, 1896;
- J. MOLESCHOTT, Per gli amici miei. Ricordi autobiografici, traduzione di E. PATRIZI-MOLESCHOTT, Palermo-Milano, R. Sandron, 1902 (n.d.r. Originale tedesco Für meine freunde. Lebens erinnerungen von J. Moleschott, Giessen, Verlag von Emil Roth, 1894.);
- A. SORBELLI, I manoscritti e il carteggio di Jacopo Moleschott donati all'Archiginnasio, «L'Archiginnasio», XXXI (1936), pp. 357-358;
- R. J. CH. V. TER LAAGE, Jacques Moleschott een markante persoonlijkheid en de negentiende eeuwse fysiologie?, Zeist, Druk Gregoriushuis, 1980 (n.d.r. Con sommario in inglese Jacques Moleschott, a striking figure in nineteenth century physiology?);
- C. DE PASCALE - A. SAVORELLI, L'archivio di Jacob Moleschott, (con documenti inediti e lettere di F. De Sanctis, S. Tommasi e A. C. De Meis), «Giornale critico della filosofia italiana», a. LXXV (LXXVII), fasc. 2 (maggio-agosto 1986), pp. 216-248;
- S. FERRARI, I manoscritti Moleschott. Nota sulla donazione e prospettive di riordinamento, «L'Archiginnasio», LXXXI (1986), pp. 61-68;
- C. DE PASCALE - A. SAVORELLI, Sechzehn Briefe von L. Feuerbach an J. Moleschott, «Archiv für Geschichte der Philosophie», Bd. 70, Heft 1 (1988), pp. 46-77;
- M. GARDENGHI, L'oratorio di via Belsiana: arte e scienza nella Roma musicale e letteraria di fine Ottocento, «Intersezioni», a. XVII, fasc. 3 (1997), pp. 419-445;
- A. PATRIARCHI, Jakob Moleschott ed il materialismo dell'Ottocento, Roma, Pellicani, 1997;
- M. DESITTERE, Un carteggio privato della famiglia Moleschott conservato a Bologna, «Filologia e critica», a. XXVIII, fasc. 1 (2003), pp. 96-113 (n.d.r. Il carteggio che il saggio presenta è una delle tante raccolte di lettere della famiglia Moleschott sparse in tutta Europa. Conservato a Bologna come ricordo di famiglia presso la signora Raffaella Sacchetti, il carteggio presenta la figura di Jacob Maleschott come scienziato di forte spessore culturale.);
- G. COSMACINI, Il medico materialista. Vita e pensiero di Jakob Moleschott, Roma-Bari, Laterza, 2005;
- L. MENEGHELLO, Jacob Moleschott and the conception of science in the 19th century. Scientific materialism as totalizing worldview, first supervisor P. G. Ziche; second reader L. T. G. Theunissen; third reader P. M. L. Steenbakkers, 2010 (Master thesis in philosophy - Anno accademico 2009-2010);
- P. BUSI, Moleschott nella biblioteca dell'Archiginnasio di Bologna. Storia del fondo archivistico e criteri d'ordinamento, «Giornale critico della filosofia italiana», VII s., vol. VII, a. XC (XCII), fasc. 3 (settembre-dicembre 2011), pp. 588-598.
Fonti on line:
- http://notes9.senato.it/Web/senregno.NSF/2a9c00aad2bca710c125711400599e36/c395bbd08d11ff594125646f005d9474?OpenDocument (consultato il 22 ottobre 2012);
- http://www.treccani.it/enciclopedia/jacob-moleschott_%28Dizionario-Biografico%29/ (consultato il 22 ottobre 2012);
- http://www.filosofia.org/ave/001/a290.htm (consultato il 22 ottobre 2012);
- http://www.torinoscienza.it/accademia/personaggi/jakob_moleschott_20001 (consultato il 22 ottobre 2012);
- http://www.britannica.com/EBchecked/topic/388290/Jacob-Moleschott (consultato il 22 ottobre 2012);
- http://www.encyclopedia.com/topic/Jacob_Moleschott.aspx#1 (consultato il 22 ottobre 2012);
- http://encyclopedia2.thefreedictionary.com/Jacob+Moleschott (consultato il 22 ottobre 2012).
Complessi archivistici: Redazione e revisione:
  • Redatta in xDams , 24/10/2012 - 05/07/2013