Intestazioni:
- Sieri Pepoli, Agostino, conte, (Trapani 1848 - Trapani 1910)
Descrizione:
Agostino Maria Alberto Sieri Pepoli nacque a Trapani il 5 agosto 1848 (n.d.r. A. MORABITO, Biografia di un mecenate: Agostino Sieri Pepoli, in M.L. FAMÀ (a cura di), Agostino Sieri Pepoli mecenate trapanese del tardo Ottocento, Regione Siciliana, Assessorato dei beni culturali, ambientali e della pubblica istruzione, Museo regionale "A. Pepoli" Trapani, 2004, p. 31.) secondogenito di Riccardo (24 dicembre 1794 - 11 ottobre 1859), barone di S. Teodoro, di Culcasi, Casale, Mangiadaini, Xaurini, Castellazzo, Ardigna, Ardignotta, Bovara e Marzucchi, e di Elisabetta Alagna, della famiglia di Giacomo, celebre viaggiatore e geografo del secolo XVIII (n.d.r. Riccardo Sieri Pepoli apparteneva al ramo principale della famiglia siciliana baronale dei San Teodoro, titolare dei considerevoli possedimenti di Adrigna, Adrignotta, Bovara, Marzuchi, Castellazzo e altri beni e diritti a Trapani e a San Giuliano. L'estinzione nel 1786 del ramo cadetto dei Sieri Pepoli dei baroni di Rabici, gli fece acquistare il titolo comitale e i feudi di Casale e Culcasi; BIBLIOTECA COMUNALE DELL'ARCHIGINNASIO DI BOLOGNA (d'ora in avanti BCABo), Archivio della famiglia Pepoli, Agostino Sieri Pepoli, Storia della famiglia Sieri Pepoli di Trapani, "Tavola famiglia Pepoli ramo principale di Trapani"; A. MORABITO, Biografia di un mecenate, cit.; L.M. PALADINO, La famiglia "Sieri Pepoli", in A. MORABITO - L.M. PALADINO (a cura di), L'archivio gentilizio Pepoli di Trapani, Regione Siciliana, Assessorato dei Beni Culturali, ambientali e della Pubblica Istruzione, Dipartimento dei beni culturali ambientali e dell'educazione permanente, Trapani, 2007, p. 29; V. RONCUZZI ROVERSI MONACO - S. SACCONE (a cura di), Frammenti di un museo disperso. Il collezionista Agostino Sieri Pepoli e la ricostruzione della sua raccolta bolognese di disegni e stampe, Bologna, Biblioteca comunale dell'Archiginnasio, 1994, p. 27, n. 4.).Ebbe due fratelli Antonio (1845-1906) e Fabrizio, e una sorella Maria Rosaria (agosto 1854 - 14 agosto 1856) morta prematuramente a causa della rosolia (n.d.r. A. MORABITO, Biografia di un mecenate, cit., p. 31.). Dopo la morte di Riccardo, Elisabetta Alagna si risposò con Nunzio Marini e dal matrimonio nacquero due figli Giuseppe (Pepè) e Maria.
Agostino Sieri Pepoli iniziò gli studi nel "Reale convitto Ferdinando" della Compagnia di Gesù di Palermo (n.d.r. Ivi, p. 33.) per trasferirsi poi dopo la morte del padre (1859) presso il "Regio Collegio Tolomei di Siena" insieme al fratello minore Fabrizio (n.d.r. Ivi, p. 35.). I suoi studi si fermarono al liceo anche se sono attestati viaggi a Firenze e Bologna per approfondire studi di storia, filosofia ed arte (n.d.r. Ivi, p. 36.).
Cominciò ad occuparsi molto presto del patrimonio familiare (costituito da un esteso latifondo e da saline) conducendo attività di carattere imprenditoriale, coadiuvato dall'amministratore Salvatore Ricevuto, assumendosi anche la responsabilità dei fratelli minori, compresi quelli nati dal secondo matrimonio della madre, conclusosi anch'esso con una precoce vedovanza. Il fratello maggiore Antonio, nonostante fosse investito del titolo familiare più importante, quello di barone di San Teodoro, non sembra particolarmente coinvolto nella gestione dei beni (n.d.r. BCABo, Archivio della famiglia Pepoli, Agostino Sieri Pepoli, Corrispondenza, "Lettere del barone Antonio Pepoli dirette al fratello Agostino Pepoli"; "Lettere varie (da conservare) dirette al conte Agostino Pepoli"; V. RONCUZZI ROVERSI MONACO - S. SACCONE, Frammenti di un museo disperso, cit., p. 28, n. 13.).
Agostino per tutta la propria esistenza viaggiò moltissimo per l'Italia e l'Europa non solo per seguire gli affari ma anche per dedicarsi ai suoi grandi interessi, l'arte e la cultura, derivati da una tradizione familiare che trova la sua testimonianza più significativa nel prestigioso patrimonio di opere d'arte ereditato da Michele Sieri Pepoli, fratello del padre, quasi interamente confluito nel Museo di Trapani, voluto a suo tempo dallo stesso Agostino e costituito nel 1907 nei locali dell'ex convento dell'Annunziata (n.d.r. A. MORABITO, Biografia di un mecenate, cit., p. 45.). I suoi interessi gli consentirono di stringere amicizie di rilievo nell'ambito della cultura italiana ed europea come si evince dal libro degli ospiti del suo castello a Erice (n.d.r. BCABo, Archivio della famiglia Pepoli, Agostino Sieri Pepoli, Carte personali di Agostino Sieri Pepoli, Registro degli ospiti del castello di Erice.) e dalla corrispondenza intrattenuta con personaggi quali l'entomologo Stefano Bertolini, il collaboratore del dizionario Pierre La Rousse Alcide Bounneau d'Orleans, lo scrittore inglese Samuel Butler e il professore di archeologia Antonio Salinas, fondatore e direttore del Museo archeologico di Palermo (n.d.r. BCABo, Archivio della famiglia Pepoli, Agostino Sieri Pepoli, Corrispondenza.). Testimoniano la sua passione per l'arte e l'archeologia la raccolta di fotografie (n.d.r. BCABo, Archivio della famiglia Pepoli, Agostino Sieri Pepoli, Fotografie.) e la pubblicazione del volume Antichi bolli figulini e graffiti delle sacerdotesse di Venere ericina rinvenuti in Monte San Giuliano pubblicata da Agostino Pepoli nel 1885 per la tipografia Galletti e Cocci di Firenze.
Si occupò di musica pubblicando nel 1884 un'opera lirica in musica, "Mercedes", che cercherà di mettere in scena a Bologna ma senza successo (n.d.r. BCABo, Archivio della fmaiglia Pepoli, Agostino Sieri Pepoli, Componimenti musicali, Mercedes; ivi, Contratti e atti legali, Contratto per la rappresentazione della "Mercedes" di Agostino Sieri Pepoli con Enrico Scarabelli impresario del teatro Brunetti di Bologna.).
I suoi interessi si svilupparono in ambito storico genealogico e furono volti allo studio della storia familiare per avvalorare la propria discendenza con la famiglia Pepoli di Bologna. Il ramo trapanese infatti vantava una discendenza da quello felsineo tramite Sigerio Pepoli, figlio di Gerra Pepoli e di Pandolfina Pancaldi, che fu inviato in Sicilia come cavaliere imperiale di Federico II (n.d.r. BCABo, Archivio della famiglia Pepoli, Agostino Sieri Pepoli, Storia della famiglia Sieri Pepoli di Trapani, "Compendio historico genealogico della famiglia Sieri Pepoli del regno di Sicilia"; ivi, Storia della famiglia Sieri Pepoli di Trapani, Attestazioni del notaio Paolo Giammarinaro.).
Agostino si dedicò quindi a studi volti alla ricostruzione della storia dei Pepoli di cui si ha testimonianza nei suoi appunti storico-genealogici, nelle accurate ricerche condotte negli archivi e nelle biblioteche di Milano, Roma, Firenze e Bologna (n.d.r. BCABo, Archivio della famiglia Pepoli, Agostino Sieri Pepoli, Studi e ricerche sulla famiglia Pepoli di Bologna; Carteggio.) e nelle sue due pubblicazioni Documenti storici del secolo XIV estratti dal Regio Archivio di Stato fiorentino e Sul vero sigillo del Comune di Castiglione entrambe date alle stampe a Firenze presso la tipografia Galletti e Cocci nel 1884 (n.d.r. V. RONCUZZI ROVERSI MONACO - S. SACCONE, Frammenti di un museo disperso, cit., p. 15.).
Il suo interesse si sviluppò anche verso il tentativo di recupero materiale di proprietà e titoli del ramo bolognese della famiglia.
Dagli anni Ottanta dell'Ottocento infatti lo ritroviamo a Bologna dove cominciò a stringere contatti con vari membri della famiglia Pepoli (n.d.r. BCABo, Archivio della famiglia Pepoli, Agostino Sieri Pepoli, Corrispondenza.) e dove tentò di ritornare in possesso dei possedimenti dei Pepoli nel vecchio feudo di Castiglione, dove oltre a cariche onorifiche riuscì ad acquisire un castagneto (n.d.r. BCABo, Archivio Pepoli, Agostino Sieri Pepoli, Corrispondenza, Lettere ricevute da Agostino Sieri Pepoli a Castiglione dei Pepoli; ivi, Brignole Alfredo).
In quegli anni Agostino Sieri Pepoli strinse contatti con Ferdinando Pepoli, ultimo esponente maschile della famiglia, che a causa di gravi dissesti economici gli vendette l'1 ottobre 1887 la porzione di palazzo Pepoli vecchio di sua proprietà (n.d.r. ARCHIVIO DISTRETTUALE NOTARILE DI BOLOGNA, Notaio Giuseppe Marani, vol. 14, 1 settembre-13 dicembre 1887, repertorio notarile 2405, rogito del 1 ottobre 1887; BCABo, Archivio della famiglia Pepoli, Agostino Sieri Pepoli, Corrispondenza, Diversi ad Agostino Sieri Pepoli, Lettera di Ferdinando Pepoli del 20 luglio 1886; ivi, Contratti e atti legali, Perizia dell'ingegner Francesco Gualandi Gamberini.) e il 12 marzo 1898 la parte di sua spettanza degli archivi di famiglia, "per la somma contante di lire 800" (n.d.r. ARCHIVIO DISTRETTUALE NOTARILE DI BOLOGNA, Notaio Giuseppe Marani, vol. 47, 1 dicembre 1897-11 aprile 1898, repertorio notarile 7432, rogito del 12 marzo 1898; ARCHIVIO STORICO DEI MUSEI CIVICI D'ARTE ANTICA, Museo civico medievale, Fondo Pepoli, b. 2, fasc. 7.).
Dopo l'acquisto degli archivi della famiglia Pepoli, Agostino venne implicato nella causa per il possesso delle carte in corso tra Ferdinando Pepoli e gli eredi di Gioacchino Napoleone Pepoli (Letizia Pepoli, Antonio Gaddi, Luisa Pepoli, Domenico Guarini, Francesco Isolani e Carlo Taveggi). La vicenda giudiziaria si concluse il 25 marzo 1907 con una sentenza del tribunale civile di Bologna che riconobbe ufficialmente a Sieri Pepoli la proprietà delle carte dell'archivio Pepoli acquistato da Ferdinando (n.d.r. ARCHIVIO STORICO DEI MUSEI CIVICI D'ARTE ANTICA, Museo civico medievale, Fondo Pepoli, cart. VII, fasc. 81, Citazione del Tribunale civile di Bologna, 25 marzo 1907; V. RONCUZZI ROVERSI MONACO - S. SACCONE, Frammenti di un museo disperso, cit., p. 69, n.9.). In seguito con il sequestro giudiziale del 29 marzo 1907 (n.d.r. ARCHIVIO STORICO DEI MUSEI CIVICI D'ARTE ANTICA, Museo civico medievale, Fondo Pepoli, cart. VII, fasc. 81, Verbale di sequestro giudiziale.) l'archivio della famiglia Pepoli venne poi posto sotto la custodia legale del conte Ercole Gaddi.
Rimasero materialmente in possesso di Sieri Pepoli le carte che si trovavano nella porzione di Palazzo Pepoli vecchio acquistata da Ferdinando Pepoli (n.d.r. BCABo, Archivio della famiglia Pepoli, Agostino Sieri Pepoli, Corrispondenza, Lettere di Ferdinando Pepoli, Lettera del 19 novembre 1901.).
Dopo la sua morte, avvenuta il 23 marzo 1910, il Comune di Bologna, secondo la disposizione testamentaria del 28 marzo 1910, ebbe in lascito la sua porzione di palazzo in via Castiglione ai civici 6, 8, 10, con tutto quello che vi era contenuto compresa la collezione di oggetti d'arte del primo piano, a condizione che il Comune la aprisse al pubblico (auspicando così la possibilità della costituzione di un Museo Pepoli) e la parte di sua spettanza dell'archivio di famiglia condiviso con gli eredi del marchese Gioacchino Napoleone Pepoli e depositato presso il conte Ercole Gaddi (n.d.r. ARCHIVIO NOTARILE DISTRETTUALE DI TRAPANI, Testamento segreto del conte Agostino Sieri Pepoli del 6 marzo 1910, pubblicato dal notaio Luigi Manzo il 28 marzo 1910). Il 25 aprile 1910 si svolse la seduta consiliare a Bologna, presieduta dal pro sindaco marchese Giuseppe Tanari, per l'accettazione formale del lascito e alla fine dell'anno il notaio Carlo Cicognani consegnò al Comune di Bologna la copia autentica dell'inventario dell'eredità di Agostino Sieri Pepoli, redatto tra il 9 settembre e il 24 ottobre con la collaborazione di Guido Pepoli e Albano Sorbelli (n.d.r. ARCHIVIO DISTRETTUALE NOTARILE DI BOLOGNA, Notaio Carlo Cicognani, 12 novembre 1910, vol. 298, repertorio notarile 8232.). Il documento rileva tutti i beni ritrovati nel Palazzo Pepoli vecchio di proprietà di Sieri Pepoli.
Collezionista, filantropo, nobile, possidente.
Note:
Scheda descrittiva a cura di Lucia Ferranti e Lucia Piccinno redatta nel 2013 nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi", promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e dalla Fondazione Cassa di risparmio in Bologna.Fonti archivistiche:
- BIBLIOTECA COMUNALE DELL'ARCHIGINNASIO DI BOLOGNA (d'ora in avanti BCABo), Archivio della famiglia Pepoli, Agostino Sieri Pepoli, Corrispondenza;
- BCABo, Archivio della famiglia Pepoli, Agostino Sieri Pepoli, Fotografie;
- BCABo, Archivio della famiglia Pepoli, Agostino Sieri Pepoli, Componimenti musicali;
- BCABo, Archivio della famiglia Pepoli, Agostino Sieri Pepoli, Contratti e atti legali;
- BCABo, Archivio della famiglia Pepoli, Agostino Sieri Pepoli, Storia della famiglia Sieri Pepoli di Trapani;
- BCABo, Archivio della famiglia Pepoli, Agostino Sieri Pepoli, Studi e ricersche sulla famiglia Pepoli di Bologna;
- BCABo, Archivio, 1915.
Fonti bibliografiche:
- A. MORABITO, Biografia di un mecenate: Agostino Sieri Pepoli, in M.L. FAMÀ (a cura di), Agostino Sieri Pepoli mecenate trapanese del tardo Ottocento, Regione Siciliana, Assessorato dei beni culturali, ambientali e della pubblica istruzione, Museo regionale "A. Pepoli" Trapani, 2004, pp. 13-28;
- L.M. PALADINO, La famiglia "Sieri Pepoli", in A. MORABITO - L.M. PALADINO (a cura di), L'archivio gentilizio Pepoli di Trapani, Regione Siciliana, Assessorato dei beni culturali, ambientali e della pubblica istruzione, Dipartimento dei beni culturali ambientali e dell'educazione permanente, Trapani, 2007, pp. 29-47;
- V. RONCUZZI ROVERSI MONACO - S. SACCONE (a cura di), Frammenti di un museo disperso. Il collezionista Agostino Sieri Pepoli e la ricostruzione della sua raccolta bolognese di disegni e stampe, Bologna, Biblioteca comunale dell'Archiginnasio, 1994.
Complessi archivistici:
-
Agostino Sieri Pepoli
, 1353 mag. 21 - [inizio sec. XX] (subfondo)
Archivio della famiglia Pepoli » Agostino Sieri Pepoli
- Redatta in xDams , 29/01/2013 - 14/01/2014