Città degli archivi

Melandri Leonardo

Forlì 11 marzo 1929 - Forlì 06 giugno 2005

Intestazioni:

  • Melandri, Leonardo, politico, (Forlì 1929 - Forlì 2005)

Descrizione:

Luoghi di residenza e attività: Roma, attività politica, 1979-1987.

Leonardo Melandri nacque a Pievequinta, frazione di Forlì, il 9 marzo 1929 (anche se la registrazione all'anagrafe comunale avvenne soltanto il successivo 11 marzo) da Guido (detto Vergato) e da Medea Vernocchi. Dai coniugi Melandri, oltre Leonardo, nacquero altri tre figli: Ermanno, Davide e Lea.

Dopo aver frequentato il Liceo classico di Forlì, conseguì la laurea in Storia e filosofia presso l'Università di Bologna e la laurea in Scienze politiche e sociali presso la Normale di Pisa.

Nel 1957 sposò Elvira Rossi dalla quale ebbe quattro figli: Giovanni, Paolo, Valerio e Roberto.

Iniziò la carriera professionale come supplente di filosofia e pedagogia presso l'Istituto magistrale statale "V. Carducci" di Forlimpopoli (1954-1955) e di storia e filosofia presso il Liceo ginnasio statale "Giulio Cesare" di Rimini (1955-1956).
Tra il 1955 e il 1957 fu inoltre insegnante incaricato di francese presso la Scuola secondaria statale di avviamento professionale "L. Da Vinci" di Cesenatico.

Dopo avere frequentato a Roma il Corso nazionale di specializzazione in problemi dello sviluppo organizzato da Unioncamere, entrò come responsabile delle attività produttive alla Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Forlì, rimanendovi in servizio attivo fino al 1970, arrivando a ricoprire la carica di vicesegretario generale.

Nel 1953 si iscrisse alla Democrazia cristiana (Dc) nelle cui liste fu eletto al Consiglio comunale di Forlì (1962-1967), al Consiglio provinciale di Forlì (1966-1970) e al Consiglio regionale dell'Emilia-Romagna (1970-1979).
Durante la I legislatura regionale (1970-1975) fu membro della Commissione speciale per la redazione dello statuto, della Commissione speciale di studio sull'Università e della 4ª Commissione consiliare (Sanità e sicurezza sociale), nonché presidente della 2ª Commissione consiliare (Agricoltura) (1971-1974) e della 1ª Commissione consiliare (Bilancio e affari generali) (1975).
Rieletto anche per la II legislatura (1975-1980), tornò a presiedere la 2ª Commissione consiliare (Attività produttive) (1975-1977).
Dopo essere stato eletto segretario comunale e segretario provinciale della Dc, dal 1976 al 1979 ricoprì la carica di segretario del Comitato regionale dell'Emilia-Romagna.

Nel 1979 si dimise da consigliere regionale perchè eletto nella circoscrizione di Forlì-Faenza al Senato della Repubblica. In Parlamento prese posto nel Gruppo democratico cristiano.
Nel corso dell'VIII legislatura (1979-1983) fu membro della 12ª Commissione permanente (Igiene e sanità) (11 luglio 1979 - 12 febbraio 1980), dell'11ª Commissione permanente (Lavoro, previdenza sociale) (11 luglio - 25 settembre 1979, 12 febbraio 1980 - 11 luglio 1983), della 9ª Commissione permanente (Agricoltura) (26 settembre 1979 - 30 novembre 1982), della Commissione parlamentare d'inchiesta sul caso Sindona e sulle responsabilità politiche ed amministrative ad esso eventualmente connesse (18 settembre 1980 - 26 febbraio 1981) e della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla loggia massonica P2 (10 novembre 1981 - 11 luglio 1983).
Fu rieletto al Senato anche nella IX legislatura (1983-1987), prendendo parte ai lavori della 9ª Commissione permanente (Agricoltura) (9 agosto 1983 - 1° luglio 1987), dell'11ª Commissione permanente (Lavoro, previdenza sociale) (9 agosto 1983 - 18 settembre 1986), della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla loggia massonica P2 (12 agosto 1983 - 10 luglio 1984) e della Commissione parlamentare per le questioni regionali (26 ottobre 1983 - 9 novembre 1983) della quale fu anche vicepresidente (9 novembre 1983 - 1° luglio 1987).
Presso la Presidenza del Consiglio dei ministri rivestì inoltre l'incarico di coordinatore delle commissioni permanenti (1987-1990) nonchè di membro della Commissione nazionale per i problemi della montagna italiana (1990).

Fu anche componente della commissione cultura dell'Associazione nazionale degli ex-parlamentari.

Terminato l'incarico parlamentare, dal 1988 al 2002 fu il primo presidente della società Servizi integrati d'area Forlì-Cesena (Serinar) costituita da un consorzio di enti pubblici e privati per la promozione e il sostegno delle attività dell'Università di Bologna nelle città di Forlì e di Cesena.

A seguito del decentramento dell'Università di Bologna in Romagna, si fece promotore del recupero della Rocca vescovile di Bertinoro per farne la sede del Centro residenziale universitario (Ceub) del quale fu amministratore delegato. Sempre a Bertinoro, su sua ispirazione, sorse il Museo interreligioso.

Come presidente di Serinar nel 1991 promosse la costituzione della Fondazione Roberto Ruffilli di Forlì, della quale ricoprì anche la vicepresidenza.

Fu inoltre membro del Consiglio di amministrazione della Cassa dei risparmi di Forlì e dell'omonima Fondazione, consigliere d'amministrazione poi presidente dell'Istituto regionale di studi sociali e politici Alcide De Gasperi di Bologna, di cui diresse anche la rivista ufficiale «Società e Politica», fondatore dell'Unione enti locali dell'Emilia-Romagna (Unel), promotore nel 1984 e responsabile culturale della cooperativa Incontri internazionali Diego Fabbri di Forlì, direttore di tre periodici («Nuova Romagna», «La Discussione» e «Città Nuova», di cui era stato anche fondatore) nonché ispiratore de «Il Popolo dell'Emilia Romagna», quindicinale della Dc regionale.

Morì a Forlì il 6 giugno 2005.

Consigliere regionale dell'Emilia-Romagna, senatore della Repubblica

Note:

Scheda a cura di Salvatore Alongi redatta nel 2014 per il Centro studi Leonardo Melandri nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi" promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e dalla Fondazione Cassa di risparmio in Bologna.

Fonti archivistiche:

CENTRO STUDI LEONARDO MELANDRI, Archivio di Leonardo Melandri, Documenti di lavoro e di studio.

Fonti bibliografiche:

- La Rocca di Bertinoro 995 - 2000. Castello comitale, sede vescovile, centro universitario, a cura di F. FORNARARI - L. MELANDRI, Bertino, Ceub, 2002;

- Il valore della Cultura, la tradizione dell'Ospitalità, a cura di A. BANDINI - E. BERTORNI - O. MAZZOTTI - P. RAMBELLI, Bertinoro, Ceub, Bologna, Università, 2006;

- Ricordo di Leonardo Melandri (9 marzo 1929 - 6 giugno 2005) nel primo anniversario della morte, a cura di M. PERANI, Ravenna, Longo, 2007;

- V. MELANDRI, Un uomo libero. Tracce della vita di Leonardo Melandri, con un nota di N. MANCINO, Forlì, Philantrophy, 2007.

Fonti online:

- http://it.wikipedia.org/wiki/Leonardo_Melandri (consultato il 14 settembre 2014);

- http://www.assemblea.emr.it/assemblea-legislativa/storia/legislature (consultato il 14 settembre 2014);

- http://www.senato.it/leg/08/BGT/Schede/Attsen/00001544.htm (consultato il 14 settembre 2014);

- http://www.centrostudileonardomelandri.it/biografia/ (consultato il 14 settembre 2014).

Collegamenti:


Complessi archivistici: Redazione e revisione:
  • Redatta in xDams , 09/08/2014 - 12/04/2015