Intestazioni:
- Pullé, Francesco Lorenzo, conte, docente universitario, studioso, politico, (Modena 1850 - Erbusco 1934)
Descrizione:
Luoghi di residenza e attività: Laveno, luogo di residenza, [1926 - 1934].Francesco Lorenzo Pullé nacque a Modena il 17 maggio 1850, terzo dei nove figli di Carlo Augusto Dionigi e di Virginia Ricci.
Il padre, ufficiale delle guardie del duca Francesco IV d'Asburgo-Este, discendeva da una famiglia di antica nobiltà proveniente dall'area del Cambrésis, nei territori delle antiche Fiandre, dalla quale Pullé derivò il titolo di conte di San Florian. Influenzato dalle idee paterne, si unì appena sedicenne ai garibaldini combattendo nella terza guerra di indipendenza sul lato del Trentino. Tornato dal fronte, compì gli studi universitari a Firenze sotto la guida dell'indianista Angelo De Gubernatis, laureandosi in lettere presso il Regio Istituto.
Vincitore di una borsa di perfezionamento all'estero fu allievo di Albrecht Weber, Theodor Mommsen e Heinrich Kiepert a Berlino, dove approfondì lo studio dell'indoeuropeistica e della filologia. Completò in tal modo la propria formazione di sanscritista e, fatto ritorno in Italia, diede alle stampe, tra il 1875 e il 1883 diversi contributi, tra questi: una versione dell'Inno dell'Atharvaveda a Prthivī, la Crestomazia sanscrita e vedica compilata per lo Studio di Padova e un manuale di grammatica sanscrita.
Diede inizio alla sua carriera di docente come Professore reggente per le due classi del Ginnasio di Cefalù, nel 1872; due anni più tardi fu trasferito al Liceo di Ferrara, dove insegnò latino e greco, ma già nel 1875 ottenne l'incarico di professore di Storia comparata di lingue classiche e neolatine presso la Regia Università di Padova. Il 20 febbraio 1882 si eseguì il decreto ministeriale grazie al quale guadagnò la nomina a professore straordinario di Sanscrito e Storia comparata di lingue classiche e neolatine nella stessa Università e quattro anni più tardi, per Decreto Reale emanato in data 3 giugno 1886, fu promosso professore ordinario delle stesse discipline.
Nel 1883 si unì in matrimonio con la nobildonna Antonina Carcano, dalla quale ebbe due figli: Giorgio Gino, che divenne docente universitario di geografia, e Stephania Beatrice. Dopo la morte della moglie Antonina, avvenuta nel 1914, si unì in seconde nozze con la marchesa Amelia Dionisy Zeni.
Ancora per il tramite di un Decreto Reale, dopo aver fatto domanda in tal senso, il 20 giugno 1889 Pullé si trasferì alla Regia Università di Pisa, dove mantenne la cattedra come ordinario di Sanscrito e tornò a insegnare Storia comparata delle lingue classiche e neolatine in qualità di professore incaricato. Condusse i suoi studi a Pisa per i successivi dieci anni, ma nel corso del 1899 accettò il trasferimento alla Regia Università di Bologna richiestogli dal collega Emilio Teza, assegnato a Bologna in seguito alla scomparsa di Giuseppe Turrini, ordinario di Filologia indoeuropea; l'anno successivo si aggiunse anche l'incarico dell'insegnamento di Lingue italiche e dialettologia dell'Italia moderna.
A Bologna nell'ottobre del 1902, diede vita e divenne conseguentemente direttore del Gabinetto di Glottologia della Regia Università di Bologna e nel 1910 fu nominato preside della Facoltà di lettere. Fondatore e promotore della scuola indianistica bolognese, formò sanscritisti quali Ambrogio Ballini e Luigi Suali, poi divenuti professori in diverse università italiane; a questi si aggiunse Ferdinando Belloni Filippi, chiamato nel 1910 come assistente del Gabinetto di glottologia dallo stesso Pullé, che già lo aveva avuto allievo a Pisa.
Sempre nel 1902, entrato nel Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, Pullé partecipò al Congresso Internazionale degli Orientalisti, che si tenne a Hanoi, nell'attuale Vietnam. Durante il soggiorno e nel viaggio di ritorno compiuto attraverso lo Sri Lanka e il Subcontinente indiano, raccolse il primo nucleo della collezione che avrebbe costituito, a partire dal 1907, la raccolta principale del Museo di Indologia o Museo di Etnografia Orientale, annesso al Gabinetto di Glottologia dell'Università e posizionato nel palazzo dell'Archiginnasio, istituito per iniziativa congiunta dell'Amministrazione comunale e della Regia Università di Bologna. Ancora prima, nel 1906, gli era stato conferito l'incarico di stendere la Carta etnico-linguistica d'Italia, che richiama studi risalenti al 1898, quando Pullé aveva vinto il premio indetto dall'Archivio per l'Antropologia e l'Etnologia di Firenze per il suo Profilo antropologico dell'Italia. Gli studi cartografici, per cui Pullé ebbe fama internazionale proprio nel contesto dei Congressi Internazionali degli Orientalisti, avrebbero caratterizzato l'ultima fase della carriera dello studioso, durante e dopo la Grande Guerra, quando si impegnò principalmente a far valere la propria fama di studioso e a tenere in vita il Museo Indiano.
La sua attività non si limitò allo studio e alla ricerca. Le spinte ideali che lo avevano mosso in gioventù lo portarono in seguito a sposare la causa delle classi sociali meno abbienti e a vedere nell'istruzione un mezzo di elevazione del popolo e di unione della nazione. In tale prospettiva, da una parte si adoperò come membro del Consiglio superiore della Pubblica Istruzione tra il 1902 e il 1913, dall'altra patrocinò la fondazione e la diffusione delle università popolari, prima fra tutte quella di Bologna intitolata a Giuseppe Garibaldi, che inaugurò l'11 febbraio 1901 e diresse fino al 1916. Nel 1906 organizzò il I Congresso internazionale delle opere di educazione popolare, riunendo anche le altre università popolari che si andarono formando in Italia con l'inizio del nuovo secolo e durante il secondo congresso tenutosi a Parigi nel 1908, fu nominato presidente della neonata Confederazione internazionale delle università popolari.
Sul versante della produzione scientifica, Pullé si interessò a diversi ambiti di ricerca, dall'indianistica alla novellistica, dalla dialettologia italiana all'antropologia linguistica. Inoltre, invitato dall'orientalista francese Sylvain Lévi ad adoperarsi a raccogliere mappe del Subcontinente indiano dall'antichità a oggi, si dedicò alla stesura de La cartografia dell'India antica, una monumentale opera che comprendeva anche le carte geografiche, dall'antichità all'età moderna, che Pullé aveva presentato già nel 1899, in occasione della sua partecipazione al XII Congresso internazionale degli orientalisti svoltosi a Roma.
Estimatore di Carlo Cattaneo, Pullé si avvicinò agli ideali socialisti e partecipò attivamente alla vita politica, fu più volte consigliere comunale di Bologna a partire dal 1902 e nel 1913 fu inoltre nominato Senatore del Regno d'Italia, dopo essere stato per dieci anni membro del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione.
L'attività parlamentare di Pullé coincise con l'inizio del primo conflitto mondiale, a cui, convinto interventista, partecipò come volontario in trincea sul Podgora, dove si conquistò il grado di tenente e sul Carso, dove fu ferito, fino a divenire, nel 1918, tenente colonnello, decorato per meriti militari. Tuttavia, i riscontri ottenuti dallo spoglio del fascicolo conservato all'Archivio Storico dell'Università di Bologna, dimostrano che nei primi anni del conflitto bellico, Pullé teneva regolarmente tre lezioni a settimana nelle aule dell'ateneo ed è inoltre verosimile ipotizzare che le promozioni ottenute durante la Grande Guerra siano in parte dovute, anche per oggettivi impedimenti dovuti dall'età di Pullé, alle missioni per rilevamenti cartografici che svolse in quel periodo e negli anni successivi insieme a Carlo Errera, ordinario di Geografia nell'Università degli Studi di Bologna.
L'esperienza bellica lo indusse a modificare la propria posizione politica aderendo fin dalla prima ora al Fascismo, al punto che già nel 1917 Pullé fu tra i fondatori del Fascio parlamentare di difesa nazionale.
L'ultima parte della vita di Pullé, prima del ritiro a Laveno, sul Lago Maggiore, in un'area del Paese in cui si era dedicato alla politica ancor prima dell'inizio del secolo, fu contraddistinta dall'impegno a dirigere il Museo Indiano, conosciuto nel tempo come Museo di Etnografia Indiana e Orientale, fino al 1925, anno del suo pensionamento; il Museo Indiano chiuse nel 1935 e la sua collezione venne divisa tra le istituzioni che avevano contribuito alla sua esistenza, tra queste il Comune e l'Università degli Studi di Bologna.
Francesco Lorenzo Pullé morì il 22 agosto 1934 nella villa degli Zeni a Erbusco (Brescia).
Docente universitario, ricercatore, indianista, filologo, dialettologo, politico, militare.
Note:
Scheda descrittiva a cura di Marta Magrinelli e Luca Villa redatta nel 2018 nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi", promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e dalla Fondazione Cassa di risparmio in Bologna.Fonti on line:
- http://www.comune.bologna.it/storiaamministrativa/people/detail/38552/0 (scheda consultata l'8 gennaio 2018);
- http://www.treccani.it/enciclopedia/francesco-lorenzo-pulle_(Dizionario-Biografico)/ (scheda consultata l'8 gennaio 2018);
- https://museoindianobologna.com/francesco-pulle/ (scheda consultata l'8 gennaio 2018);
- https://it.wikipedia.org/wiki/Francesco_Lorenzo_Pullè (scheda consultata l'8 gennaio 2018).
Complessi archivistici:
- Raccolta fotografica di Francesco Lorenzo Pullé e del Museo Indiano di Bologna , [1885 - 1930] (collezione / raccolta)
- Redatta in xDams , 08/01/2018 - 14/03/2018