Città degli archivi

Podestà di Ravenna

Denominazione parallela:

Pretore di Ravenna

Date di esistenza:

  • 1327 - 1796

Intestazioni:

  • Pretore di Ravenna, Ravenna, (1440 - 1796)
  • Podestà di Ravenna, Ravenna, (1327 - 1796)

Descrizione:

Durante la signoria polentana, nel corso del Trecento, venne codificato l'impianto statutario della comunità di Ravenna portando a compimento la trasformazione dell'istituzione comunale signorile e definendo più precisamente l'apparato giudiziario della comunità sul modello tipico dei comuni dell'Italia centro-settentrionale.
La giustizia, civile e criminale, era amministrata dal Podestà, figura di estrazione non ravennate nominata dal Consiglio generale della città ogni anno, coadiuvato da suo vicario e dalla sua familia, e che dal 1406 divenne prerogativa della Repubblica di Venezia per via degli accordi presi tra la Obizzo da Polenta e la Serenissima sul futuro della signoria.
Con la cessione del dominio su Ravenna ai veneziani del 1441 iniziò un processo di revisione formale e sostanziale del potere della comunità che vide dapprima la riforma degli statuti, nel 1447, e l'attuazione del controllo politico sulle magistrature comunali attraverso le figure del Rettore e del Podestà-capitano.
L'impianto degli statuti del 1447 delineò con precisione il sistema di amministrazione della giustizia nelle figure del Podestà (chiamato anche Pretore), del suo vicario, del Giudice delle appellazioni, dell'ufficio del Massarolo dei pegni, giudici sindacatori e del rapporto di queste magistrature ordinarie con il collegio dei Sapientes ad utilia, il collegio dei savi con ampi poteri politici e giudiziari sul territorio della comunità.
Per quanto la documentazione relativa a questo periodo sia scarsa e lacunosa, soprattutto per il Trecento, e non permetta di ricostruire l'organizzazione degli uffici giudiziari, i documenti superstiti delineano una prassi nell'amministrazione della giustizia tipica dei sistemi comunali, fondata sulla registrazione delle azioni condotte dalle parti da parte di notai-attuari, incardinati nella cancelleria podestarile.
Dopo la presa del potere da parte dello Stato pontificio la figura del Podestà-pretore venne mantenuta e affiancata da quella del Governatore per le funzioni giudiziarie in ambito sia civile che criminale. La magistratura divenne sempre meno rilevante nell'ambito dei poteri cittadini con l'aumentare dei poteri del Tribunale del Legato nel corso del Seicento per divenire sempre più marginale durante il Settecento.
Con l'ingresso delle truppe francesi a Ravenna nel giugno del 1796 la magistratura venne ufficialmente soppressa in favore del Giusdicente.




Tra la metà del Trecento e l'insediamento del Governatore pontificio nel 1509 il Podestà era al vertice del potere nell'amministrazione della giustizia in ambito civile e criminale a Ravenna e nel suo contado.
Dopo la tale data il Podestà-pretore era, almeno statutariamente, il giudice di prima istanza per le cause civili e quelle criminali ma affiacanto senza una ripartizione codificata dalla figura del Governatore e da quella dei luogotenenti del Legato.
Nel corso del Seicento e poi del Settecento al Podestà vennero affidate sempre più spesso le cause di minore entità.

Legislazione
-Statuti di Ravenna del 1327-1346 (Statuti di Ostasio da Polenta)
-Statuti di Ravenna del 1390
-Statuti di Ravenna del 1471 (Statuti ducali della dominazione veneziana)
-Statuti del consiglio di giustizia di Ravenna del 1515
-Costituzione dell'8 ott. 1535, Magalotta, Card. Magalotti
-Constitutiones, edicta, et bannimenta legationis Aemiliae, Card. Astalli 1702
-Editto del 2 aprile 1744 del Card. Aldrovandi sulla riforma dei tribunali

Tipologia:

  • preunitario

Note:

Scheda descrittiva a cura di Dario Taraborrelli (Hibou soc. coop.) redatta nel 2021 nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi", promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.
Complessi archivistici: Redazione e revisione:
  • Redatta in xDams , 13/05/2021 - 03/02/2022