Città degli archivi

Magnani Valdo

17 novembre 1912 - 03 febbraio 1982

Intestazioni:

  • Magnani, Valdo, politico (Reggio Emilia 1912 - Roma 1982)

Descrizione:

Luoghi di residenza e attività: Roma, Luogo di morte, 1982.

Valdo Magnani nasce a Reggio Emilia il 17 novembre del 1912 da Giovanni e Severina Iotti, ultimo di  tre fratelli. Nel 1930 si diploma in ragioneria e assume la presidenza del Circolo culturale cattolico, entrando a far parte della Giunta diocesana dell'Azione cattolica della sua città. Nel 1931 si iscrive alla facoltà di Economia e commercio dell'Università di Bologna; nel 1935 si laurea con una tesi dal  titolo "L'atto economico". Nel 1936 ottiene l'iscrizione al terzo anno della facoltà di filosofia, laureandosi poi a pieni voti nel 1941. È sempre nel 1936 che si scrive al Partito comunista insieme agli amici Aldo Cucchi e Riccardo Cocconi. Nel 1937 é richiamato alle armi come sottotenente di artiglieria e nel 1941 è ormai stabilmente dislocato sul fronte jugoslavo; dopo l'8 settembre partecipa alla formazione di una brigata garibaldina, di cui diviene commissario politico, composta  da italiani, insieme ai quali combatte nella guerra partigiana al fianco delle formazioni jugoslave. Durante questo periodo incontra Krunica Sertic e nel 1947, il 22 settembre, si sposano a Sarajevo,  ma la moglie non lo seguirà in Italia. A novembre del 1945, rientrato in Italia su invito di Palmiro Togliatti, assume a Roma l'incarico di coordinare i lavori di una commissione ministeriale per il  riconoscimento dei titoli di partecipazione alla guerra partigiana all'estero. Nel 1946 viene cooptato nel Comitato federale del Partito comunista italiano di Reggio Emilia, dove entra nella Segreteria con l'incarico della stampa e propaganda; é in questo periodo che iniziano ad apparire i suoi scritti su «La Verità», organo della Federazione comunista reggiana. Nel 1947 assume la carica di segretario del Partito comunista reggiano. Viene eletto alla Camera dei deputati nelle consultazioni del 18 aprile 1948 e durante questo suo incarico svolge due importanti interventi: uno nella seduta del 24 giugno  1949 su "Politica dei monopoli, politica di miseria" e l'altro su "La politica del ministro degli Interni  contro la distensione" nella seduta del 15 ottobre. Nel 1950 dal 14 al 21 marzo, compie un viaggio a  Praga come membro di una delegazione di partito. Durante il VII Congresso della federazione  comunista di Reggio Emilia, il 19 gennaio del 1951, al termine della relazione introduttiva, legge un ordine del giorno in cui dichiara la sua opposizione a chiunque voglia aggredire militarmente il  Paese e l'impegno dei comunisti a difendere i confini nazionali, con un chiaro riferimento contro ogni  forma di subordinazione all'Unione sovietica. Gli viene chiesta immediatamente una ritrattazione e Magnani ritira l'ordine del giorno. Dopo alcuni giorni parte per Roma, dove lo raggiunge Aldo Cucchi,  che si schiera al suo fianco, per un colloquio con Pietro Secchia, il vicesegretario del partito. Rientra a Reggio Emilia dove, con un comunicato redatto e firmato insieme a Cucchi, il 25 gennaio rassegna le proprie dimissioni dal partito; la Federazione Comunista reggiana lo espelle con una deliberazione del Comitato federale. Le dimissioni, presentate anche alla Camera dei deputati, vengono respinte. In questi mesi, in alcuni incontri con altri compagni di diversa provenienza politica, getta le basi per la costituzione del Movimento dei lavoratori italiani (Mli), di cui assume la carica di segretario; sempre nello stesso periodo fonda la rivista  «Risorgimento  socialista», alla quale collaboreranno personaggi quali Ignazio Silone, Giuliano Pischel, Mario Giovana, Lucio Libertini. Nel corso del 1952  inizia a firmare alcuni dei suoi scritti con lo pseudonimo di Paolo Emiliani. Sempre in quell'anno  scrive insieme ad Aldo Cucchi il libro Crisi di una generazione, dopo che lo stesso era uscito, nel corso dell'anno precedente, a puntate, sulla rivista «Risorgimento socialista» col titolo Perché siamo entrati nel PCI e perché ne siamo usciti. Svolge alla Camera un importante intervento contro la "legge truffa", nella seduta del 15 dicembre. Il 28-29 marzo 1953, a Milano, si svolge il congresso  costitutivo dell'Unione socialisti italiani (Usi), a cui partecipano delegati del Mli, il movimento di  Magnani, dei  cristiano-socialisti e dei gruppi socialisti e socialdemocratici indipendenti. Alle elezioni  del 7 giugno 1953 Magnani non viene rieletto alla Camera dei deputati, dove si era presentato nelle liste dell'Usi, ma i voti raccolti impediscono comunque il passaggio della "legge truffa". Nel mese di  luglio compie una visita ufficiale in Jugoslavia, dove viene ricevuto anche dal maresciallo Tito. Il 16 settembre sposa Franca Schiavetti e sempre in quell'anno anno pubblica Dieci anni perduti. Cronache del Partito Socialista Italiano dal 1943 ad oggi. Nel 1957 guida il Comitato centrale dell'Usi alla confluenza nel Psi e alla fine di marzo esce l'ultimo numero di «Risorgimento socialista»; viene quindi cooptato nel Comitato centrale del Psi insieme ad altri sei compagni, su posizioni di ferma  alternativa socialista. Come membro dell'apparato centrale del Partito socialista svolge numerosi comizi nelle città italiane; viene candidato al Senato in un collegio della Lombardia, ma non viene eletto. Alla fine degli anni Cinquanta le sue posizioni all'interno dell'area di sinistra del Partito Socialista non gli permettono di essere rieletto nel Comitato centrale, durante il XXXIII Congresso del Psi tenuto a Napoli  dal 15 al 18 gennaio del 1959 si trova quindi ai margini della vita del partito. Agli inizi del 1960 entra nell'ufficio studi economici della Cgil. Nel 1961, ritenendo superati i motivi della sua uscita dal Pci del 1951, chiede di essere riammesso; nel 1962 il Comitato centrale del Pci lo riammette, assegnandolo all'ufficio studi economici. Alle elezioni politiche del 1963, la proposta di candidatura di Magnani, sollecitata dalla direzione nazionale del Pci, viene invece respinta dalla maggioranza delle sezioni reggiane. Nel 1964 viene cooptato nel Comitato esecutivo dell'Associazione nazionale delle Cooperative Agricole e nel 1965 viene eletto nel Consiglio direttivo della medesima Associazione diventandone presidente, al termine del Congresso nazionale. Entra poi a far parte del Consiglio di Presidenza della Lega delle cooperative, diventando uno dei maggiori dirigenti nazionali del movimento cooperativo. Anche in questo periodo scrive molti articoli e interviene a numerosi convegni riguardanti la cooperazione. Nel 1977 il Consiglio generale della Lega, ormai alla vigilia del XXX Congresso, lo elegge Presidente; ma nel 1979, per motivi di salute, é costretto a rassegnare le sue dimissioni. Prima dell'estate viene eletto alla presidenza dell'Istituto Italiano di Studi Cooperativi "Luigi Luzzati". Il 3 febbraio 1982 Valdo Magnani muore a Roma e i funerali si svolgono a Reggio Emilia il 7 febbraio.

Note:

Scheda a cura di Valentina Corona, redatto nel 2018 per la Fondazione Gramsci Emilia-Romagna nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi" promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.
Complessi archivistici: Redazione e revisione:
  • Redatta in xDams , 01/03/2022