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Montepaolo - Eremo di S. Antonio

Gerarchia:

Archivio fotografico della Provincia minoritica di Cristo Re dei frati minori dell'Emilia Romagna » Chiese, conventi e monasteri fotografati da Aldo Salmi » Montepaolo - Eremo di S. Antonio

Denominazione:

Montepaolo - Eremo di S. Antonio

Note al titolo:

Fonte del titolo: iscrizione

Segnatura:

scatola 49 AS.27.1-27.2_Cassetto 1; scatola 49 AS.27.3-27.7_Cassetto 2

Data:

1934 mar. 12 - 1971

Note alla data:

iscrizione

Consistenza:

240 positivo

Descrizione:

La raccolta di fotografie è relativa all'eremo di S. Antonio della Provincia di Cristo Re dal 1946 a Montepaolo, presso Dovadola (Forlì-Cesena).
Sono presenti:
- una veduta del 1934 eseguita da Dovaldola dell'area in cui sorge il monastero Montepaolo in cui si riconoscono: la "Cappella espiatoria", il sacello fatto costruire in epoca fascista in memoria di Arnaldo e Alessandro Mussolini, rispettivamente il fratello e il figlio di Benito; la scuola elementare "Benito Mussolini"; una casa colonica; il santuario e il convento di S. Antonio da Padova;
- vedute dei dintorni in cui sorge il santuario e degli esterni di quest'ultimo, in particolare della facciata;
- vedute degli interni della chiesa, in particolare della navata centrale e dell'altare maggiore;
- riproduzione di un'epigrafe commemorativa padre Teofilo Mengoni, eremita a Montepaolo per oltre quarant'anni;
- riproduzioni di docuementazione risalente al 1790: una cartina geografica dello stato Pontificio e dello stato Gran ducale relativa al percorso da Forlì all'eremo di Montepaolo; il prospetto dell'eremo di Montepaolo, del circondario, della cappella, della grotta e della fonte di S. Antonio, del convento e della casadei signori Zauli di Montepaolo e di Casalecchio; la pianta e lo spaccato della chiesa e della casa contigua al santuario di S. Antonio di Padova nell'eremo di Montepaolo;
- riproduzione della statua raffigurante S. Antonio da Padova conservata nella grotta votiva dell'eremo;
- vedute degli interni della chiesa, in particolare della navata centrale, dell'altare maggiore e della cappella laterale a forma di grotta dedicata a S. Antonio di Padova e contenente reliquie e ex voto;
- vedute degli esterni e degli interni del tempiogrotta dedicati a S. Antonio che sorge contigua alla chiesa e che conserva le reliqui di S. Valeriano;
- vedute di via Montepaolo, la strada che conduce al santuario da Dovaldola e della zona circostante;
- vedute degli esterni, in particola modo della facciata principale e del campanile costruito nel 1941 su disegno dell'architetto Vittorio Dotti di Rocca S. Casciano, del santuario di S. Antonio da Padova;
- vedute aeree dell'area a campi coltivati che cirocnda il santuario;
- particolari architettonici e decorativi il portale della facciata principale della chiesa;
- riproduzione di un'epigrafe commemorativa la permanenza di S. Antonio da Padova in una stanza di Casa Corbizi di Forlì, in occasione del suo viaggio da Montepaolo a Forlì;
- ritratti di alcuni religiosi mentre posano accanto ad alcuni manufatti di epoca romanica nell'esterni di un edificio;
- fotografie aeree del santuario di Montepaolo e dell'area in cui sorge;
- fotografie relative ad una festa organizzata nel sagrato della chiesa, alla quale partecipa anche, esibendosi il Piccolo coro dell'Antoniano di Bologna diretto da Mariele Ventre;
- vedute degli interni della chiesa, in particolar modo di una statua benedetta da Paolo VI in Vaticano il 13 maggio 1970 e posta in una zona laterale della chiesa;
- ritratti di alcuni religiosi, uno di questi posa accanto al monumento eretto sul piazzale della chiesa dall'Ordine dei frati minori inonore di padre Teofilo Mengoni;
- vedute della zona circostante il santuario;
- scorci e particolari architettonici e decorativi del campanile della chiesa e riproduzione di un'epigrafe commemorativa frate Sergio Ferrini dell'Ordine dei frati minori, grazie alle cui offerte nel 1967 vennero montate sul campanile 4 nuove campane aionate elettronicamente fuse dalla ditta De Poli di Vittorio Veneto.

Descrizione estrinseca:

album
Le stampe che costituiscono l'album, prima del loro ricondizionamento con materiali certificati per la conservazione fotografica, erano inserite in buste di plastica trasparente contenute in due raccoglitori con legatura di perni d'ottone di dimensioni 26x32x4 cm. in simil pelle bordeaux. Sul dorso di questi erano presenti u le etichette adesive recanti l'iscrizione ms. "Montepaolo - Eremo di S. Antonio".
Sul verso di alcune delle stampe sono presenti:
- le iscrizioni mss. "1 Sacello Arnaldo Mussolini. 2 Scuola Benito Mussolini. 3 Tempio. 4 Ospizio Francescano. 5 Casa colonica" corrispondente alla numerazione assegnata sul rectyo della stampa ad alcuni degli edifici riprodotti nella veduta, "Montepaolo - Veduta da oriente. Dovaldola (Forlì). Ed. Padre Teofilo" e Dovaldola. 12 - 3 - 934";
- il timbro "Stab. to Foto - Rotocalcografico. B. N. Marconi. Via S. Martino N. 34 R. - ... - Genova", una numerazione ms. lacunosa corrispondente ai negativi "1-19", la datazione ms. "27/6/57" e il numero dell'archivio "2416";
- il timbro "Foto Wall. Walter Breveglieri. Via Schiavonia n. 3 - ... Bologna. Fotoservizi per la stampa";
- il timbro "Aldo Salmi. Fotoservizi. Per la stampa. Via S. Felice n. 133/2. ... Bologna" e la numerazione ms. "1-165", di cui risulta mancante la stampa n.: 84. All'interno degli album, queste stampe sono fino alla n° 100 raggruppate sotto le seguenti titolazioni riportate dattiloscritte su etichette adesive fissate alle pagine plastificate che contengono le fotografie:
- "Montepaolo. Maggio 1966 = dal n° 1 - 29";
- "Montepaolo. Febbraio 1971 = dal n° 30 - 47";
- "Montepaolo. Giugno 1971 = dal n° 48 - 82";
- "Foto aeree Montepaolo. Dal n° 83 al n° 100".

Formato:
18x24 cm

Caratteristiche tecniche:
b/n
gelatina bromuro d'argento/carta

Note storico critiche:

Autore delle fotografie:
Breveglieri, Walter, fotografo principale; Salmi, Aldo, fotografo principale; fotografo non identificato, fotografo principale
Studio fotografico:
B. N. Marconi, fotografo principale

Montepaolo (provincia di Forlì, presso Dovadola) è il luogo dove si ritiene abbia preso dimora S. Antonio di Padova al suo arrivo nella Provincia di Bologna, nel 1221.
La situazione orografica della zona fra Castrocaro- Dovadola e il Samoggia era molto diversa al tempo di S. Antonio da quella attuale. Si ritiene che l'eremo dei Frati Minori fosse in posizione elevata e che presso l'eremo vi fosse una grotta dove il Santo amasse ritirarsi in preghiera. La zona è soggetta a ininterrotte frane e smottamenti, tanto che il luogo dove - secondo la tradizione - era situato l'eremo, ora è una depressione in fondo alla valle del Samoggia, alla destra del corso d'acqua.
Sul luogo dell'antico eremo venne eretto un oratorio nel 1629, da tale Giacomo Paganelli, come ex-voto per la guarigione ottenuta da S. Antonio. Si mantenne memoria anche del luogo della grotta.
L'oratorio fu travolto da una frana e sostituito da un secondo ad opera dei Padri Emanuele De Azevedo (biografo - 1790 - di S. Antonio, oltre che suo compatriota) e Andrea Michelini, alla fine del secolo XVIII. Si ricostruì anche la grotta del ritiro del Santo. Ma anche questi nuovi edifici furono inghiottiti da frane e slavine.
All'inizio del 1900 la memoria di S. Antonio a Montepaolo fu - dal Vescovo di Modigliana Sante Mei - affidata ai Frati Minori della Provincia delle Stimmate con sede a Firenze (che avevano già nella zona il convento di Rocca S. Casciano). I frati pensarono di "rinnovare" il santuario antoniano nella zona, ma in luogo elevato e sicuro: quello attuale.
Il 26 novembre 1904, acquistato il fondo dalla Congregazione di Carità di Dovadola, riedificarono la Grotta sul lato nord del colle col materiale e a forma dell'antica, ricollocandovi la statua del Santo in terracotta, dei Graziani di Faenza. Progressivamente adattarono a loro ospizio l'antica casa Zauli.
Nell'area ovest prospiciente l'ospizio, nel 1908, venne posta da Mons. Raimondo Jaffei, Vescovo di Forlì e amministratore di Modigliana, la prima pietra del santuario, progettato dal P. Baldassarre da Bibbiena.
Il 7 settembre 1913 Mons. Luigi Capotosti, Cardinale, lo consacrava.
La decorazione pittorica, iniziata dal Conte Giacomo Gemmi e sospesa negli anni di guerra, fu ripresa nel 1921, da Giovanni Bassan di Treviso nelle due cappelle laterali; continuata per la cupola e per la campata d'ingresso e terminata nel 1931 da Bruno Mazzoni di Forlì. Il polittico dell'altare maggiore venne dipinto da Venanzio Bolsi. I due quadri delle cappelle laterali sono opera di Baccio Maria Bacci.
I frati curarono il rimboschimento del colle e facilitarono l'accesso al santuario da1 versante di Dovadola, sostituendo la preesistente mulattiera con una agevole strada (terminata il 18 maggio 1931) realizzata con il determinante contributo personale del Capo del Governo Benito Mussolini. In relazione a questo fu eretto, nei pressi del santuario, in fondo a un maestoso viale di cipressi la "Cappella espiatoria" (come la definì P. Teofilo Mengoni, per oltre 40 anni "l'eremita di Montepaolo"), in memoria di Arnaldo e Alessandro Mussolini, rispettivamente fratello e figlio di Benito.
Nel 1941 fu costruito l'agile campanile, su disegno dell'ingegnere Vittorio Botti di Rocca S. Casciano. Nel 1946 il santuario passò alla giurisdizione della Provincia di Cristo Re dei Frati Minori dell'Emilia Romagna.
Nel 1953 fu eretto sul piazzale della chiesa un piccolo monumento al P. Teofilo Mengoni.
Il 16 settembre 1983 - a mezzo acquisto - fu incorporato all'aerea di pertinenza del santuario l'edificio della scuola elementare comunale, voluta a suo tempo da Mussolini e ormai inutilizzata per lo spopolamento della zona (n.d.r. BERARDO ROSSI, I conventi della Provincia dei frati minori dell'Emilia Romagna, Bologna, 1994, pp. 45-46.).

Talvolta sono presenti più copie di una stessa fotografia.

Stato di conservazione:

buono

La documentazione è conservata da:


Persone:


Enti:

  • B. N. Marconi; fotografo principale

Redazione e revisione:

  • Redatta in xDams , 10-04-2014 - 18/09/2014