Denominazione:
Archivio di Guido FantiTipologia:
fondoData:
1955 mag. - 2012 gen.Consistenza:
20 bb. (con 64 fascc.)Descrizione:
Si compone della documentazione prodotta da Guido Fanti tra il 1955 e il 2012 nel corso della sua attività di uomo politico e di amministratore pubblico, e in particolare di:- corrispondenza intercorsa con numerosi esponenti del mondo politico, religioso e culturale, in particolare Giuseppe Dozza, Giacomo Lercaro, Giorgio La Pira, Giuseppe Dossetti;
- manoscritti e dattiloscritti di discorsi, interventi, relazioni e note predisposti in occasione della partecipazione alle riunioni degli organi del Partito comunista italiano (Pci), a feste e manifestazioni, a convegni e presentazioni, nonchè i testi delle interviste rilasciate;
- ritagli di giornali e di riviste contenenti articoli di contenuto politico, sia di Fanti che di altri autori;
- fotografie che lo ritraggono in varie circostanze e con diversi personaggi del mondo della politica e delle istituzioni;
- materiale di lavoro relativo a iniziative promosse nel corso dei mandati di sindaco di Bologna (cittadinanza al cardinale Giacomo Lercaro, costruzione del Fiera District, gestione delle aziende municipalizzate, manifestazioni politiche), di presidente della Regione Emilia-Romagna (gestione dei mezzi di comunicazione, costituzione dell'Istituto per i beni culturali) e di parlamentare italiano ed europeo (processo di integrazione europea, celebrazione della figura di Altiero Spinelli);
- discorsi commemorativi pronunciati in memoria di personaggi del mondo politico e culturale;
- dati sull'andamento delle elezioni politiche e amministrative;
- progetti per l'elaborazione di nuovi sistemi di mobilità urbana, per la costituzione di consorzi sanitari, per il potenziamento dei mezzi di comunicazione, per lo sviluppo e la sostenibilità ambientale, per il governo del territorio, per la creazione della città metropolitana, per la predisposizione di piani territoriali regionali e provinciali, per il miglioramento delle filiere agro-alimentari e la salvaguardia del patrimonio ambientale, raccolti nel corso della sua partecipazione alle attività di centri, comitati e commissioni di studio;
- documentazione varia concernente la nascita del Partito democratico della sinistra (Pds) e l'attività della sua cosiddetta "area riformista".
Regole di accesso ed uso:
Si ritiene che la documentazione sia soggetta ai limiti di consultabilità previsti dal decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (Codice in materia di protezione dei dati personali).
Storia archivistica:
La documentazione prodotta da Guido Fanti nel corso della sua attività pubblica e conservata presso la residenza privata di Bologna si presentava al momento del deposito presso la Fondazione Gramsci Emilia-Romagna già ordinata in fascc.I fascc. tuttavia non recavano traccia di interventi archivistici o segni di una loro reciproca strutturazione all'interno del fondo (ad esempio codici di classificazione o numeri di corda).
Nella maggior parte dei casi le unità risultavano organizzate tematicamente (Massoneria italiana, Giacomo Lercaro, elezioni politiche e amministrative, etc.), oppure costituite da documentazione relativa all'espletamento di specifici affari (partecipazione a convegni, presentazioni di libri, etc.), al funzionamento e all'organizzazione di istituzioni e movimenti politici (Unione europea, area riformista del Partito democratico della sinistra, etc.), allo svolgimento dei lavori di determinati enti presieduti da Fanti o interessati dalla sua presenza (Consorzio Bologna Innovazione, Fondazione Pietro Nenni, etc.); realtà e temi in generale di natura episodica e dunque circoscritti a un periodo di tempo ben limitato.
Più raramente i docc. si presentavano aggregati per tipologia (manoscritti di discorsi, ritagli di giornale, fotografie, etc.) e dunque conservati con modalità "alluvionali" in "fascicoli permanenti", quasi sempre articolati in sottopartizioni cronologiche, variamente alimentati nel corso dell'intera esperienza pubblica di Fanti.
In generale dunque il fondo, sebbene ordinato, non era stato sottoposto ad alcun ulteriore trattamento da parte del soggetto produttore o dei suoi eredi.
Nel 2012, dopo la morte di Guido Fanti, il fondo è stato depositato dagli eredi presso la Fondazione Istituto Gramsci Emilia-Romagna per essere riordinato, inventariato e messo a disposizione degli studiosi.
Redazione inventario:
Inventario a cura di Salvatore Alongi, redatto nel 2012 per la Fondazione Gramsci Emilia-Romagna nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi" promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e dalla Fondazione Cassa di risparmio in Bologna.
Criteri di ordinamento:
Nel corso del presente intervento di riordinamento e inventariazione la documentazione è stata articolata nelle seguenti serie:- corrispondenza;
- documentazione politica e di lavoro;
- discorsi, interventi e relazioni.
Sebbene difatti non sia stata riscontrata nel fondo alcuna traccia evidente di trattamento archivistico che testimoniasse l'esplicita e conscia volontà del soggetto produttore di stabilire nuclei documentari distinti, l'analisi della stessa documentazione e delle concrete modalità di formazione e organizzazione dei fascc. ha suggerito tuttavia la possibilità di individuare comunque alcune serie.
Le lettere sedimentate in un fasc. a parte, e dunque isolate rispetto alla corrispondenza variamente presente nel resto delle unità archivistiche, nonchè le missive inviate a Fanti da Giuseppe Dozza, conservate in uno specifico fasc., sono state così aggregate a formare la serie della corrispondenza.
Il fasc. contenente le minute manoscritte o dattiloscritte dei discorsi, degli interventi e delle relazioni pronunciati da Fanti, nonchè le bozze delle interviste rilasciate, e il fasc. contenente i discorsi commemorativi di amici e compagni scomparsi, sono stati a loro volta accorpati in una specifica serie. Anche in questo caso infatti, sebbene bozze di discorsi siano reperibili in molti altri fascc. tematici o concernenti affari e attività di Fanti, il soggetto produttore ha conservato separatamente la documentazione, sedimentandola secondo un criterio puramente cronologico.
Tutti gli altri fascc., che costituiscono la parte principale del fondo, sono stati infine ordinati nella serie della documentazione politica e di lavoro.
L'ordine delle tre serie segue un criterio cronologico.
All'interno di ciascuna serie, i fascc., singolarmente e analiticamente descritti, sono stati a loro volta ordinati cronologicamente.
Per la numerazione dei fascc., così come per la numerazione delle bb. all'interno delle quali i fascc. sono stati condizionati, si è adottato il criterio della "serie chiusa", attribuendo dunque alle unità un numero di corda progressivo unico per tutto il fondo (da 1 a 64 per i fascc. e da 1 a 20 per le bb.).
La documentazione è conservata da:
La documentazione è stata prodotta da:
Redazione e revisione:
- Redatta in xDams , 17/07/2012 - 28/03/2015