Città degli archivi

Fondazione Gramsci Emilia-Romagna

Archivio di Paolo Betti e Lea Giaccaglia

Denominazione:

Archivio di Paolo Betti e Lea Giaccaglia

Tipologia:

fondo

Data:

1910 - 1971

Note alla data:

con docc. dal 1866 e fino al 1988

Consistenza:

16 bb. (con 35 fascc.)

Descrizione:

Si compone della corrispondenza intercorsa tra Paolo Betti e Lea Giaccaglia, nonché tra questi ultimi e i loro famigliari e amici, a partire dal 1922, data di avvio dell'impegno di Paolo a servizio delle organizzazioni comuniste, e per tutto il successivo periodo di detenzione e di confino dei coniugi, fino alla morte di Lea avvenuta nel 1936.
Di questo stesso periodo, oltre le lettere, si conservano inoltre:

- una miscellanea di atti giudiziari inerenti gli arresti subiti e le sanzioni inflitte ai due antifascisti bolognesi;
- un piccolo nucleo di materiale fotografico, formato dalle stampe inviate e ricevute dai coniugi unitamente alla corrispondenza;
- riviste francesi e italiane, recapitate a Lea Giaccaglia durante il periodo di detenzione nel carcere veneziano della Giudecca.

Alle unità archivistiche contenenti il carteggio e la residua documentazione, si affiancano le copie dei fascc. intestati a Paolo e Lea prodotti dalle autorità centrali di pubblica sicurezza che la Fondazione Gramsci Emilia-Romagna ha richiesto all'Archivio centrale dello Stato (Acs) al fine di integrare la documentazione originale e di redigere la biografia dei coniugi Betti - Giaccaglia.

Il complesso è infine costituito dalla documentazione più strettamente riconducibile all'attività svolta dal solo Paolo Betti, soprattutto a partire dalla caduta del fascismo e durante la guerra di liberazione, fino ai primi decenni del secondo dopoguerra, sia in qualità di membro del Comitato di liberazione nazionale Emilia Romagna (Clner) e della Federazione bolognese del Partito comunista italiano (Pci), che come attivista del Sindacato ferrovieri italiani (Sfi) e assessore provinciale all'Agricoltura.

Regole di accesso ed uso:
Si ritiene che la documentazione sia soggetta ai limiti di consultabilità previsti dal decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (Codice in materia di protezione dei dati personali).

Storia archivistica:

L'archivio di Paolo Betti e Lea Giaccaglia è pervenuto alla Fondazione Gramsci Emilia-Romagna a seguito di tre distinte donazioni effettuate dagli eredi: nel 1996-1997 è stata donata la documentazione che costituisce il carteggio Betti - Giaccaglia; questa prima donazione è stata successivamente integrata, nell'ottobre 2007, con l'acquisizione delle riviste francesi e italiane in possesso di Lea Giaccaglia durante la detenzione nel carcere veneziano della Giudecca; infine, nell'ottobre 2012, sono stati donati i documenti di Paolo Betti, insieme a poche altre lettere indirizzate a Lea e a Paolo durante il periodo della carcerazione e del confino nonché alcune delle buste postali che erano state separate dalla relativa corrispondenza.

Redazione inventario:
Inventario a cura di Simona Urso e di Salvatore Alongi.
In particolare a Simona Urso si deve l'inventariazione della serie "Carteggio Betti - Giaccaglia", condotta tra il 1997 e il 1998.
A Salvatore Alongi si deve invece il recupero retrospettivo dell'inventario di Simona Urso e l'inventariazione della serie "Documenti di Paolo Betti", condotti nel 2016 per la Fondazione Gramsci Emilia-Romagna nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi", promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna.

Criteri di ordinamento:

Considerate le particolari modalità di acquisizione e le peculiari caratteristiche della documentazione, il fondo è stato articolato nelle seguenti serie:
- Carteggio Betti - Giaccaglia;
- Documenti di Paolo Betti.
La prima serie aggrega i fascc. contenenti le lettere, la miscellanea e le fotografie, donati nel 1996-1997 dagli eredi alla Fondazione Gramsci Emilia-Romagna e descritti nell'inventario redatto da Simona Urso nel 1997, le riviste francesi e italiane donate dagli eredi alla Fondazione nel 2007, nonché i docc. acquisiti in copia dalla Fondazione presso l'Archivio centrale dello Stato (Acs) nel 1997.
Nel corso del presente intervento di ordinamento e descrizione l'inventario Urso è stato recuperato retrospettivamente e integrato con la schedatura della documentazione acquisita dalla Fondazione successivamente alla redazione dell'inventario ma riconducibile al medesimo contesto di produzione del carteggio Betti - Giaccaglia.
La seconda serie è invece costituita dai fascc. donati dagli eredi alla Fondazione nel 2012, singolarmente e analiticamente descritti nel corso del presente intervento e ordinati secondo un criterio puramente cronologico.
Per la numerazione dei fascc., così come per la numerazione delle bb. all'interno delle quali i fascc. sono stati condizionati, si è adottato il criterio della "serie chiusa", attribuendo dunque alle unità un numero di corda progressivo unico per tutto il fondo (da 1 a 35 per i fascc. e da 1 a 16 per le bb.).

La documentazione è conservata da:


La documentazione è stata prodotta da:


Redazione e revisione:

  • Redatta in xDams , 20/06/2016 - 13/12/2016