Città degli archivi

Fondazione Gramsci Emilia-Romagna

Archivio di Andrea Ginzburg

Denominazione:

Archivio di Andrea Ginzburg

Tipologia:

fondo

Data:

1927 - [2018]

Consistenza:

123 buste (con all'interno 626 fascicoli, 138 volumi)

Descrizione:

Si compone della documentazione prodotta e raccolta da Andrea Ginzburg nel corso sia dei suoi incarichi professionali sia per esigenze di studio e ricerca personali. In particolare il fondo si compone di:
- documentazione di carattere personale come foto, illustrazioni, disegni, tesserini e di carattere privato, soprattutto lettere, riguardanti i rapporti con la famiglia;
- documenti riguardanti la carriera universitaria e i ruoli e le attività svolte all'interno del mondo universitario, oltre a materiale didattico come programmi e dispense di corsi universitari, prove ed esercitazioni;
- corrispondenza con docenti e ricercatori, tra cui molti colleghi, case editrici, amici, personaggi della cultura e della politica italiana, soprattutto locale;
- materiali di ricerca come articoli scientifici, capitoli di libri, articoli di giornale, tesi di laurea, alcuni di questi nella loro interezza, mentre altri in stralci, datt. o a stampa;
- materiali raccolti in occazione di mostre, congressi, seminari e convegni;
- quaderni di appunti manoscritti.


Regole di accesso ed uso:
Fondo notificato dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica dell'Emilia Romagna, come definito dal d. lgs. 22 gen. 2004, n. 42, Codice dei beni culturali e del paesaggio, con atto di integrazione dell'8 febbraio 2022 al precedente decreto DR/06 dell'8 giugno 2007.

Storia archivistica:

Nel luglio 2020 quando si è predisposta l'acquisizione del fondo da parte la Fondazione Gramsci Emilia-Romagna, dopo alcuni preventivi sopralluoghi, questo risultava composto da circa 26 metri lineari di documentazione e si trovava fisicamente nello studio domestico del soggetto produttore, collocato in parte a scaffale, su una libreria che seguiva il perimetro della stanza, e in parte accumulato a terra in un angolo.
Questa disposizione del materiale documentario era resa ancora più significativa dal fatto che i documenti condizionati in buste si trovavano unicamente a scaffale, mentre la maggior parte dei documenti sciolti o conservati in buste di plastica, cartelle, raccoglitori, si trovavano accumulati a terra a formare 8 pile.
Grazie alle informazioni fornite dalla sig.ra Antonella Bonvini, moglie di Andrea Ginzburg, si è fin da subito venuti a conoscenza che il materiale impilato a terra fosse quello di più recente raccolta e produzione, che uno scatolone contente circa 50 quaderni con appunti manoscritti fosse stato creato da lei stessa, al fine di iniziare la raccolta del materiale, oltre al fatto che il trasferimento in quella abitazione fosse avvenuto solo nel 2006 e che quindi una parte del fondo avesse già subito un trasloco.
Lo studio più approfondito della documentazione si è concentrato sulla disposizione del materiale a scaffale e a terra, alla ricerca di una qualche forma di ordinamento. Purtroppo né per il materiale a scaffale, né per quello a terra, in buste, sciolto o fascicolato, è stato possibile rinvenirla. Successivamente, lo studio delle denominazioni originali, talvolta presenti sulle camicie dei fascicoli o in costa alle buste, ha dimostrato che solo in alcuni casi le denominazioni originali erano coerenti col contenuto informativo dei fascicoli. In molti casi si è notato l'utilizzo di materiale di condizionamento di riuso e quindi la presenza di più denominazioni sullo stesso pezzo, in altri, invece, la coerenza interna degli stessi fascicoli era carente e documenti di varia natura si susseguivano così come si erano accumulati, senza alcuna relazione se non vagamente quella cronologica.
Il fondo quindi risultava privo di un sicuro, coerente, continuativo criterio di ordinamento adottato dal soggetto produttore e la maggior parte dei documenti risultava fascicolata seguendo specifici interessi di natura accademico-scientifica. Unica eccezione erano i fascicoli riguardanti la storia e gli scritti di vari personaggi della famiglia Ginzburg, conservati in un unico scaffale e in molti casi con denominazioni originali o con una forte coerenza interna, solitamente creati per tipologia documentaria o per persona. Nel complesso, fatta eccezione per le graffette metalliche arrugginite, la documentazione presenta un buono stato di conservazione.

Tra febbraio e marzo 2023 è stata elaborata una bibliografia degli scritti ed un elenco degli interventi del soggetto produttore, poi allegati all'inventario.


Nel 2020 il fondo è stato depositato per volere della famiglia presso la Fondazione Gramsci Emilia-Romagna per essere riordinato, inventariato e messo a disposizione degli studiosi.


Redazione inventario:
Inventario a cura di Zannoli Stefano, redatto nel 2021-2022 per la Fondazione Gramsci Emilia-Romagna, tramite il software per la descrizione archivistica xDams, e grazie al contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.

Criteri di ordinamento:

Il fondo, in seguito all'intervento di riordinamento e inventariazione qui descritto, risulta articolato nelle seguenti otto serie:
- Documenti personali;
- Famiglia Ginzburg;
- Corrispondenza;
- Università e didattica;
- Attività di studio e ricerca;
- Rassegna stampa;
- Contributi scientifici;
- Materiale divulgativo.
La sequenza delle serie si può vedere come bipartita con l'aggiunta di un elemento di raccordo.
La prima parte raccoglie i documenti più personali, legati all'ambito privato, personale e familiare, articolati nelle serie "Documenti personali" e "Famiglia Ginzburg", segue la corrispondenza, descritta nella serie omonima, che raccogliendo gli scambi di lettere ed email di amici e colleghi professori si pone come punto di congiunzione con la documentazione riguardante il ruolo universitario di Andrea Ginzburg, la sua attività didattica e le attività di ricerca.
Le serie "Famiglia Ginzburg" e "Attività di studio e ricerca" derivano direttamente da raggruppamenti documentari definiti dal soggetto produttore attraverso la loro collocazione nello studio domestico. I documenti riguardanti la storia e le vicende di alcuni componenti della famiglia Ginzburg erano per la maggior parte collocati in un unico scaffale e contenuti in buste di carta con un titolo manoscritto; se sciolti erano comunque distinguibili per argomento e così sono stati costituiti in fascicoli. Solo una minor parte è stata identificata tra il materiale sciolto presente in tutto il fondo e qui ricondotta: si trattava di qualche articolo di giornale, pubblicazione o materiale divulgativo. Tutti i materiali di ricerca, posizionati a scaffale e a terra, costituiscono la serie "Attività di studio e ricerca". In questo caso si è deciso innanzitutto di mantenere la distinzione tra "Materiale a terra" e "Materiale a scaffale", nell'inventario descritte come sottoserie, seguendo quindi un criterio topologico ma anche vagamente cronologico. Infatti le due parti sono state create in luoghi e periodi diversi della vita del soggetto produttore e occupavano spazi nettamente distinti all'interno dello studio. Ci sono ovviamente delle eccezioni date dal riuso di alcuni materiali ma sono minime. Il materiale sciolto e quello condizionato vagamente in buste di carta o di plastica è stato studiato e costituito in fascicoli per argomento, così come il soggetto produttore usava fare. Quando una chiara distinzione per argomento non è stata possibile si sono creati dei fascicoli di miscellanea e si è descritto maggiormente il contenuto. Per dare elementi descrittivi aggiuntivi in grado di rendere più evidente la disposizione del materiale, che da solo rappresenta 100 delle 123 buste di cui si compone il fondo, si è deciso di indicare anche la segnatura precedente, quella attribuita in fase di trasloco. Per il materiale a scaffale la segnatura è composta da una prima lettera "C", un numero cardinale, una seconda lettera "S" e un secondo numero cardinale. La lettera "C" è l'abbreviazione di "Colonna", la lettera "S" è, invece, l'abbreviazione di "Scaffale"; il numero che segue le due lettere indica, in un caso il numero di colonna, nell'altro quello di scaffale (Es. C1S5, C4S3, ecc). Il termine colonna sta ad indicare la sezione verticale della scaffalatura, le spalle che racchiudono gli scaffali, che sono invece la parte orizzontale. Il criterio generale seguito è stato quello di attribuire la segnatura dall'alto al basso e da sinistra a destra. A ciascuna delle 8 pile di documenti collocati a terra è stato attribuito un numero cardinale e alle unità create da ogni pila è stato attribuito un ulteriore numero cardinale crescente, diviso dal primo con un punto (Es. 1.1, 1.2; 2.1, 2.2, ecc). Anche in questo caso la numerazione è avvenuta partendo dall'alto. Infine, i quaderni di appunti manoscritti, raccolti dalla sig.ra Antonella Bonvini, moglie di Andrea Ginzburg, costituiscono una delle due unità archivistiche della terza e ultima sottoserie, denominata "Quaderni". La seconda unità archivistica è costituita da ulteriori quaderni ritrovati esclusivamente tra il materiale a terra.
Tutte le altre serie sono costituite da documenti sciolti o da fascicoli non conservati in buste, e quindi rinvenuti semplicemente accatastati a scaffale, distinguendo per tipi documentari, come nelle serie "Rassegna stampa", "Contributi scientifici", "Materiale divulgativo", "Corrispondenza" e "Documenti personali". Differente è stato il criterio per la serie "Università e didattica" in quanto la distinzione fatta rispecchia gli incarichi svolti all'interno dell'Università e le attività che questi incarichi prevedevano.
Per quanto riguarda la modalità di descrizione, si è deciso di tenere come livello quello dell'unità archivistica e come unità archivistica si è stabilito il fascicolo. L'esposizione del contenuto si è effettuata solo in caso in cui il titolo non fosse sufficientemente esaustivo, inoltre è stata sempre segnalata la documentazione ritenuta di maggiore interesse, specialmente gli articoli e gli scritti del soggetto produttore, gli articoli di giornale, le riviste e i periodici. Quando presenti i sotto-fascicoli sono stati numerati e, quando rinvenuti, descritti i documenti più significativi all'interno della scheda di descrizione del fascicolo a cui appartengono.
Infine, a tutte le unità archivistiche è stato attribuito un numero di corda progressivo optando per la cosiddetta numerazione a serie aperte.
Tutto il materiale è stato ricondizionato con buste archivhug, camicie di carta e le graffette metalliche sono state sostituite con quelle in plastica.

Note:

L'archivio è consultabile in tutte le sue parti ma, per la delicatezza di alcune carte ivi contenute, la Fondazione si riserva di fare verificare l'accessibilità all'archivista.

La documentazione è conservata da:


Collegamenti:


Redazione e revisione:

  • Redatta in xDams , 06/11/2020 - 21/03/2023