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Fondazione Gramsci Emilia-Romagna

Ente provinciale per il turismo di Bologna - EPT

Sede:

Bologna, 1936 - 1986

Date di esistenza:

  • 1936 - 1986

Intestazioni:

  • Ente provinciale per il turismo di Bologna - EPT, Bologna, (1936 - 1986)

Descrizione:

Come i suoi omonimi nelle altre province italiane, l'Ente provinciale per il turismo di Bologna (Ept) fu istituito nel 1936 in conformità al r.d. 20 giugno 1935 n. 1425 e posto alle dipendenze del Sottosegretariato di Stato per la stampa e la propaganda - Direzione Generale per il Turismo. Ai sensi dell'art. 8 del r.d., gli enti provinciali per il turismo dovevano provvedere al collegamento permanente tra tutti i Comuni, enti, associazioni ed organizzazioni che avessero interesse allo sviluppo turistico del territorio provinciale e a coordinare l'attività delle Aziende di soggiorno di cura e di turismo. I nuovi enti erano inoltre tenuti a promuovere e coordinare le manifestazioni di interesse turistico e l'attività di propaganda delle Stazioni di soggiorno, di cura e di turismo e ad assumere ed attuare iniziative comunque intese alla maggiore valorizzazione ed efficacia del turismo provinciale. Altri compiti riguardavano lo studio dei problemi turistici e l'elaborazione degli eventuali provvedimenti tesi a favorire lo sviluppo dell'economia turistica provinciale.

Il 10 aprile 1936 il commendator Alfonso Pini presiedette la seduta di insediamento del Consiglio dell'Ente provinciale per il turismo di Bologna e dopo un'ampia illustrazione dei compiti del nuovo ente, si soffermò con queste parole sulle peculiarità della città, sulle problematiche e sui possibili sviluppi del turismo, in particolare straniero: "Bologna, la città della più antica università del mondo, fa rimanere entusiasti quanti vengono a visitarla. Le sue caratteristiche particolari, la grandiosità dei suoi monumenti, la ricchezza di tesori di storia e d'arte delle sue Gallerie e dei Musei, la sontuosità dei palazzi la incantevole posizione ai piedi dell'Appennino con le colline che la circondano e le strade da essa ai valichi più agevoli verso la Toscana, la tradizionale e cordiale ospitalità, la gustosa cucina, sono altrettanti elementi di potente attrazione. Ma dobbiamo confessarlo che la sua visita, specialmente del pubblico turista straniero, non è ancora tale, pure essendosi fatti confortevoli progressi nel movimento turistico, quale Bologna veramente merita. Perciò sarà necessaria una più intensa pubblicità e propaganda all'estero [...]. Mettendo in evidenza le caratteristiche e le bellezze delle singole parti dell'Emilia Romagna, Bologna, predestinata già dalla sua naturale posizione geografica e quale principale piattaforma di tutti gli incroci delle comunicazioni ferroviarie e stradali dell'Italia, è il logico centro di irradiazione turistica per le città dell'Emilia Romagna, tutte di grande interesse turistico, per le spiagge dell'Adriatico centrale, le più perfette d'Europa, e per Ravenna in modo particolare. Con comunicazioni ferroviarie e automobilistiche più corrispondenti alle esigenze turistiche e che stringano questi luoghi più rapidamente a Bologna, sono certo che ogni località potrà vedere notevolmente aumentato il proprio movimento di forestieri e ciò con reciproco vantaggio" (n.d.r. ARCHIVIO STORICO DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA, Carteggio Generale, 1936, b. 47771.). Per evidenziare le criticità del turismo a Bologna, Alfonso Pini si serve poi delle parole del cavalier Sebastiano Sani, membro del Consiglio Provinciale dell'Economia Corporativa e del Consiglio dell'Ept. In un articolo apparso su "Il resto del carlino" del 17 marzo 1936, Sani aveva "riaffermato la necessità di studiare mezzi per far sostare a Bologna le notevolissime masse di viaggiatori e turisti che transitano, ma non si fermano", ricordando inoltre la necessità "di una propaganda che attinga la sua convinzione dalle cose viste, osservate, ammirate, e, voglio aggiungere, capite" (n.d.r. ARCHIVIO STORICO DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA, Carteggio Generale, 1936, b. 47771.).

Inizialmente l'ente dedica particolare attenzione alle pubblicazioni di carattere promozionale (si ricordano, in particolare, una guida di Imola e dintorni, una carta turistica ed una guida illustrata di Bologna, edite anche in lingua inglese). Partecipa, inoltre, con propri contributi, alla "Rivista delle stazioni di cura soggiorno e turismo" e più tardi, con specifiche inserzioni pubblicitarie, all'"Almanacco del Turista". L'ente promuove inoltre concorsi volti al miglioramento delle attrezzature degli alberghi dell'Appennino bolognese e a quello delle osterie tipiche emiliane. Contribuisce al restauro di opere d'arte e monumenti, promuovendo lavori di miglioramento della pinacoteca di Bologna e opere di restauro della Rocca di Bazzano. Dedica inoltre cura particolare alla manutenzione della funivia Bologna - San Luca e a quella della strada che da Lizzano porta a Madonna Dell'Acero. Negli anni '40 e '50 l'Ept rivolge la propria attenzione alle iniziative di propaganda, promuovendo - da solo o in collaborazione con le Pro loco, con le Associazioni dei Commercianti o con altri soggetti interessati all'incremento dei flussi turistici del territorio di Bologna e dell'Appennino bolognese - la pubblicazione di guide illustrate, l'organizzazione di feste paesane e l'indizione di concorsi volti all'abbellimento dei luoghi di maggiore interesse turistico. A fianco di iniziative promozionali, si segnala anche un intento di pianificazione dello sviluppo del turismo, che si concretizza in particolare, tra il 1950 ed il 1951, nella redazione di un Piano regolatore per lo sviluppo delle attrezzature e degli impianti turistici dell'Appennino, comprendente 12 planimetrie "nelle quali dovranno essere segnati gli impianti di interesse turistico in atto e quelli eventualmente da realizzarsi nelle varie località turistiche e particolarmente a Lizzano in Belvedere, Gaggio Montano, Porretta Terme, Granaglione, Monghidoro, San Benedetto Val di Sambro, Castiglione dei Pepoli e Grizzana".

Con la l. 31 luglio 1959 n. 617 viene istituito il Ministero del turismo e dello spettacolo che cercò di promuovere l'autonomia amministrativa degli ept favorendo "il riordinamento degli Enti e organi turistici nazionali, provinciali e locali, avendo cura di assicurare nella loro composizione la rappresentanza più idonea degli interessi turistici e, per gli Enti periferici, la rappresentanza delle Amministrazioni provinciali e comunali e delle Camere di commercio, industria e agricoltura, rispettando l'autonomia degli stessi Enti periferici e attuando il coordinamento delle loro attività".

Il D.P.R. 27 agosto 1960 n. 1044 provvede al "Riordinamento degli enti provinciali del turismo" dotando questi ultimi di autonomia amministrativa e di personalità giuridica di diritto pubblico. Oltre ai compiti già definiti dal r.d. del 1935, questa legge affida agli ept anche il compito di "raccogliere ed elaborare i dati statistici interessanti il turismo avvalendosi della collaborazione delle Province, dei Comuni, delle Camere di commercio, industria e agricoltura, delle aziende autonome di cura soggiorno e turismo e di ogni altro ente operante nella provincia".

Negli anni '60 e '70, l'ente mantiene alcune delle caratteristiche del precedente periodo: la promozione turistica continua ad essere fondata essenzialmente sulla realizzazione di interventi in specifiche zone della città. Si ricordano, a titolo di esempio, l'abbellimento delle aiuole della stazione di Bologna, l'installazione di un cannocchiale sulla torre Asinelli, la manutenzione della piante ornamentali presenti sotto il portico del Pavaglione. Come nei primi anni di attività prosegue inoltre costantemente l'edizione di opuscoli informativi, la realizzazione di prontuari riportanti le tariffe alberghiere della provincia di Bologna, la realizzazione di cartoline, diapositive e stampati pubblicitari. In questi anni si intravede tuttavia la volontà di affiancare alla promozione turistica locale iniziative di più ampio respiro, di livello nazionale e internazionale: a questo periodo risalgono infatti l'apertura di uffici informazioni sulle autostrade nel periodo estivo, la partecipazione all'organizzazione del Congresso mondiale dei giornalisti gastronomi indetto in occasione della XXV Fiera di Bologna, la collaborazione con il Comitato promotore di Festival gastronomici all'estero, l'adesione alla società per il completamento dell'Aeroporto civile di Bologna, il contributo al Festival internazionale del jazz, alla Rassegna internazionale del film scientifico e alle visite di delegazioni straniere in occasione di fiere e congressi.

Nel 1983 venne promulgata la l. n. 217 "Legge quadro per il turismo e interventi per il potenziamento e la qualificazione dell'offerta turistica". Per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti dalla legge, furono soppressi gli ept e si provvide a formalizzare un'organizzazione turistica regionale incentrata sulla "costituzione di aziende di promozione turistica (APT), quali organismi tecnico-operativi e strumentali muniti di autonomia amministrativa e di gestione".

L'Ept di Bologna proseguì la propria attività fino al 28 novembre 1986, quando fu soppresso e sostituito dall'Azienda di promozione turistica di Bologna e Provincia (Apt) in base alla l.r. 20 gennaio 1986 n. 2. Oltre agli enti provinciali per il turismo furono soppresse le aziende autonome di cura, soggiorno e turismo operanti nella regione, e il personale proveniente dagli enti disciolti venne destinato agli apt, ai Comuni, alle Province e all'Agenzia regionale per la promozione turistica.

L'ultima seduta dell'Ept si tenne il 26 novembre 1986 ed in essa il rappresentante dell'Associazione albergatori Gino Armaroli salutava i 50 anni di attività con sentite parole: "Debbo dire che l'Ept, assieme alle attivissime aziende locali, hanno veramente e concretamente realizzato un meraviglioso prodotto. Noi tutti abbiamo veramente collaborato […]. E in questa meravigliosa città, lo debbo dire, vi è stato - proprio alla nascita di Bononia - un esempio che con noi è stata una ripetizione: le cariche dei Decurioni, cioè di coloro che nel libero comune svolgevano compiti necessari alla vita della città. Dette cariche non solo non percepivano alcun compenso, ma addirittura, a testimonianza dell'onore ricevuto, dovevano sborsare di tasca loro la 'onoraria summa'. Un po' come è avvenuto nei 50 anni di Ept" (n.d.r. ARCHIVIO DELL'ENTE PROVINCIALE PER IL TURISMO, Verbali del Consiglio di amministrazione, Verbale del 26 novembre 1986, b. 141.).

La struttura amministrativa dell'ente era organizzata in base a servizi, corrispondenti ad altrettanti uffici, le cui funzioni riguardavano i pricipali obiettivi dell'ente. In particolare i servizi erano:
Servizio I. Ufficio segreteria
Servizio II. Organizzazione turistica
Servizio III. Ufficio alberghi
Servizio IV. [Eventi]
Servizio VI. Ufficio ragioneria.
Gli organi dell'ente sono così articolati:
- 1936 - 1960. Furono organi degli enti provinciali per il turismo il Presidente ed il Consiglio di amministrazione. Il primo, nominato dal sottosegretariato di stato per la stampa e la propaganda, durava in carica tre anni e poteva essere nominato per un secondo triennio. Era il legale rappresentante dell'ente, convocava e presiedeva il consiglio di amministrazione ed emanava tutti gli atti necessari al regolare funzionamento dell'ente stesso, vigilando sull'esatta e tempestiva esecuzione dei provvedimenti deliberati dal Consiglio. Il Consiglio di Amministrazione era formato dai presidenti delle aziende autonome comprese nel territorio della provincia, dai membri del Consiglio provinciale dell'economia corporativa, da quattro rappresentanti dell'organizzazione alberghiera e delle agenzie di viaggio e da tre esperti in materia turistica scelti nelle categorie maggiormente interessate al movimento turistico. Erano inoltre membri di diritto dell'Ept un rappresentante del Prefetto, un membro del Consiglio dell'Economia scelto dal Prefetto, un rappresentate del Segretario federale del Partito nazionale fascista (Pnf), il Preside della Provincia e il podestà del capoluogo di provincia. L'organo era chiamato a deliberare sui criteri e sulle norme generali per il funzionamento dell'ente, sui bilanci preventivi e consuntivi, sulla pianta organica e sul trattamento giuridico ed economico del personale, nonché su tutti gli oggetti attribuiti alla competenza dell'ente dall'art. 8 sopra citato.
- 1960 - 1983. Accanto al Presidente e al Consiglio di amministrazione, sono isituiti anche il comitato esecutivo ed il collegio dei revisori. Cambiano inoltre i componenti del Consiglio di amministrazione del quale fanno parte i presidenti delle aziende autonome presenti sul territorio, un rappresentante della prefettura, uno della Soprintendenza competente per territorio, il presidente dell'Amministrazione provinciale, il sindaco del capoluogo di provincia, il sindaco di un comune non sede di azienda autonoma di cura, soggiorno e turismo e quello di un comune montano. Il consiglio di amministrazione comprende inoltre il presidente dell'Automobile club provinciale, tre datori di lavoro e tre lavoratori appartenenti ai settori più interessati al movimento turistico, un rappresentante di enti senza scopo di lucro che svolgono attività atte ad incrementare il turismo sociale e giovanile ed un rappresentante del Touring club italiano. Al presidente, oltre alle competenze già previste dalla legge istitutiva degli Ept, veniva affidato anche il compito di adottare in caso di urgenza i provvedimenti relativi alle liti attive e passive e quelli di competenza del comitato esecutivo, da sottoporre alla ratifica del comitato stesso, nonché quelli non espressamente attribuiti alla competenza del consiglio e del comitato esecutivo.
- 1983 - 1986. Con la soppressione dell'Ept e la successiva nascita dell'Apt nel 1986, furono organi del nuovo ente il Presidente, il Consiglio di amministrazione ed il Collegio dei revisori.

L'ente ha svolto le seguenti attività:
- provvedere al collegamento permanente tra tutti i Comuni, enti, associazioni e organizzazioni che avessero interesse allo sviluppo turistico del territorio provinciale;
- coordinare l'attività delle Aziende di soggiorno di cura e di turismo;
- promuovere e coordinare le manifestazioni di interesse turistico e l'attività di propaganda delle Stazioni di soggiorno, di cura e di turismo;
- lo studio dei problemi turistici raccogliendo ed elaborando i dati statistici interessanti il turismo avvalendosi della collaborazione delle Province, dei Comuni, delle Camere di Commercio, Industria e Agricoltura, delle aziende autonome di cura soggiorno e turismo e di ogni altro ente operante nella provincia;
- l'elaborazione degli eventuali provvedimenti tesi a favorire lo sviluppo dell'economia turistica provinciale.

Legislazione
- r.d. 20 giugno 1935 n. 1425 (istituzione dell'Ept);
- l. 31 luglio 1959 n. 617 (istituzione del Ministero del turismo e dello spettacolo);
- d.p.r. 27 agosto 1960 n. 1044 (riordinamento degli enti provinciali del turismo);
- l. n. 217/1983 (legge quadro per il turismo e interventi per il potenziamento e la qualificazione dell'offerta turistica e soppressone degli ept);
- l.r. 20 gennaio 1986 n. 2 (soppressione dell'ente e istituzione dell'Azienda di promozione turistica di Bologna e Provincia - Apt).

Tipologia:

  • ente pubblico territoriale e sue articolazioni

Note:

Scheda descrittiva a cura di Francesca Delneri e Francesco Rosa redatta nel 2013 nell'ambito del progetto "Una città per gli archivi", promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e dalla Fondazione Cassa di risparmio in Bologna.

Fonti archivistiche:

- ARCHIVIO STORICO PROVINCIALE DI BOLOGNA, Archivio dell'Ente provinciale per il turismo di Bologna, Delibere del Consiglio di amministrazione;

- ARCHIVIO STORICO PROVINCIALE DI BOLOGNA, Archivio dell'Ente provinciale per il turismo di Bologna, Verbali del Consiglio di amministrazione;

- ARCHIVIO STORICO PROVINCIALE DI BOLOGNA, Archivio della Provincia di Bologna, Carteggio generale.
Redazione e revisione:
  • Redatta in xDams , 27/01/2013 - 30/10/2014