La Fondazione Gramsci Emilia-Romagna è un istituto culturale privato di rilevanza nazionale, riconosciuto nella Tabella del Ministero della Cultura dal 2009 (L.534), del Ministero della Ricerca dal 2011 (DM 44/2008) e in convenzione con la Regione Emilia-Romagna (L.R. 18/2000); promuove la conoscenza della storia contemporanea, ne favorisce la ricerca e la divulgazione culturale, conduce attività di formazione e di aggiornamento rivolte a tutte le fasce di età per la promozione del pensiero critico e della cittadinanza attiva.
La Fondazione offre alla pubblica consultazione una Biblioteca di circa 95.000 volumi e di 1.864 testate, aperta per 45 ore settimanali, entrata a parte del sistema bibliotecario regionale fin dal 1985. Conserva un patrimonio archivistico notificato di importanza nazionale dalla Soprintendenza archivistica statale che ne segue la tutela, composto da fondi di movimenti sociali e di partiti politici, di personalità del mondo della cultura e della vita politica italiana del Novecento.
La Fondazione Gramsci Emilia‐Romagna nasce a Bologna come associazione culturale nella metà degli anni Sessanta, aprendo al pubblico la consultazione di raccolte librarie e documentarie sulla storia della sinistra italiana ed europea contemporanea. Si costituisce come Associazione Istituto Gramsci Emilia‐Romagna nel 1978, affiancando il servizio di biblioteca con attività di ricerca e convegni di studio. Diviene Fondazione con decreto della Regione Emilia‐Romagna nel 2006.
La funzione di conservazione ha avuto all’origine lo scopo di preservare le tracce storiche di partiti e movimenti e di dare valore alla memoria di un’esperienza politica, tutelando i documenti che ne testimoniano l’azione. Nel tempo tale funzione è entrata sempre di più in relazione con la ricerca scientifica e con la rete degli enti pubblici e privati deputati alla tutela e alla conservazione delle fonti storiografiche della contemporaneità, adottando forme di conservazione e strumenti di corredo per la consultazione, idonei e in sintonia con la normativa archivistica vigente.
La Fondazione fa parte della rete pubblica degli enti regionali di conservazione documentaria e svolge un servizio di consultazione al pubblico dei propri fondi archivistici, in convenzione con il Settore Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna. I fondi conservati, che coprono circa 400 metri lineari, sono tutelati dalla Soprintendenza archivistica statale e dichiarati di rilevanza storica nazionale.
Alle fonti su supporto cartaceo si aggiungono raccolte di foto, di manifesti, di documenti sonori, di filmati e di fonti orali audiovisive. La Fondazione gestisce e aggiorna la banca dati del manifesto politico e sociale Manifestipolitici.it, archivio digitale online ideato nel 2000 dove sono disponibili alla pubblica consultazione online circa 17mila tra manifesti e volantini italiani e stranieri, dotati di immagine e di descrizione catalografica adeguata alla ricerca.